L’11 novembre, festività di San Martino, ricorre la Giornata nazionale della Cure Palliative ed è una data “speciale”. In nome di San Martino queste giornate sono dedicate in tutta Italia al Santo, considerato il patrono delle Cure palliative , nel ricordo del generoso gesto del Santo Martino, di tagliare a metà il proprio mantello per offrire, secondo le Scritture, accudimento e conforto a un mendicante sfinito dalla stanchezza e dal freddo. Proprio da questo gesto simbolico scaturisce il senso profondo delle Cure palliative dal latino pallium, ovvero mantello.
Quel mantello che Martino offre per proteggere e avvolgere il mendicante, il mantello che l’Hospice simbolicamente utilizza per accogliere le persone affette da una patologia per la quale non bastano solo le terapie finalizzate ad un’eventuale guarigione, ma la protezione del malato e l’accompagnamento ad evitare sofferenza sia fisica che mentale.
Per questa nobile ragione anche l’Hospice di Salerno “La Casa di Lara” ha organizzato un evento con la celebrazione della S. Messa, celebrata dal Vescovo di Salerno Andrea Bellandi con i degenti, i loro familiari, con il personale socio-sanitario , i volontari dell’Associazione “ Noi per te”, i rappresentanti delle istituzioni sanitarie del distretto e dell’ASL di Salerno.
Un momento di incontro con la fede, con il convivio, con la festa e con il canto, allietato dalla voce di tutti guidata egregiamente da Marino Cogliani, tra pianoforte e chitarra e tanti sorrisi. Gli interventi del dott. Antonio Apicella, responsabile di questa struttura di eccellenza della città, unitamente all’augurio del Direttore del Distretto Sanitario 66 Luigi Lupo e dello stesso Vescovo Bellani, hanno coralmente affermato un’idea di cura e di dignità della persona, che ancor più merita attenzione in momenti di fragilità.
La condivisione di un percorso in un progetto che fa comunità ha reso il tutto emozionante e laicamente possibile. La celebrazione eucaristica ha rafforzato maggiormente questo spirito di comunità che è la grande famiglia della “Casa di Lara” .
Qui l’accoglienza è davvero quella di una casa aperta, che conforta , cura e sostiene. E come nelle famiglie e nella tradizione, oltre la preghiera e il canto, anche il brindisi collettivo in rima baciata dedicato a tutti gli invitati, ha reso questo giorno di autunno, in quella che è stata anche questa volta “ l’estate di S. Martino”, un giorno davvero speciale, indimenticabile per tutti i suoi protagonisti uniti dalla luce e dai colori dell’empatia, in un giorno solare, illuminato e protetto da un unico mantello, per tutti palliativo di dolori e sofferenze, quasi dimenticate.
Gilda Ricci