Interverranno alcuni tra i massimi esperti del settore, provenienti dai più rinomati istituti di ricerca e cura d’Italia. Il convegno sarà moderato dal dottor Vincenzo Verrone, referente provinciale della SIGM Salerno. Tra i relatori, il professor Giovanni Scambia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma offrirà un’introduzione generale sulla patologia del tumore ovarico; il professor Francesco Raspagliesi dell’IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano discuterà dell’utilità dello screening per il tumore ovarico in donne ad alto rischio; il dottor Marco Petrillo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari presenterà le strategie preventive; la dottoressa Laura Franco dell’Azienda Ospedaliera Policlinico Universitario Federico II di Napoli affronterà le tecniche diagnostiche; il professor Francesco Cosentino del Responsible Research Hospital di Campobasso parlerà dei progressi chirurgici; il dottor Francesco Multinu dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano e della Mayo Clinic discuterà del trattamento chirurgico delle recidive; il professor Gian Franco Zannoni della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma esaminerà la correlazione tra mutazioni genetiche e caratteristiche anatomopatologiche; il professor Massimo Barberis dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano discuterà l’importanza dei geni BRCA e HRD nell’era dei PARP inibitori; e infine, il dottor Ugo Cavallaro dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano presenterà un aggiornamento sulle ricerche più recenti.
Il convegno si concluderà con un dibattito aperto e le conclusioni finali, seguiti da una performance della Corale città di Agropoli, Club Art Music Lab, che offrirà un momento di riflessione e condivisione.
“La diagnosi di cancro ovarico non riguarda solo la donna che la riceve”, dichiara la Presidente dell’Associazione ALTo Maria Teresa Cafasso. “Siamo madri, mogli, figlie, sorelle, insegnanti, commesse, veterinarie, infermiere, impiegate, casalinghe, scienziate, scrittrici, e fino alla diagnosi abbiamo sostenuto un mondo che improvvisamente crolla. La nostra è una battaglia universale che riguarda tutti”.