Continuano gli appuntamenti di Cantina&Cultura, il format pensato da Cantina Verace (via Antonio Maria De Luca 4, Salerno) per unire cultura ed enogastronomia nel solco della valorizzazione del nostro territorio.
Martedì 5 marzo alle 19, Claudio Grattacaso presenta “Hello, goodbye” (Baldini – Castoldi). In dialogo con Monica Trotta. Angelo e Silvia sono sposati da molti anni, vittime di un matrimonio infelice e schiavi dello stabilimento balneare che si ostinano a tenere aperto anche in inverno, benché ci siano pochi avventori. Un pomeriggio, quando tutto sembra come sospeso nell’attesa dell’imbrunire, un signore distinto entra nel locale: dice di essere in pericolo e, scolandosi mezza bottiglia di cognac, chiede ospitalità per la notte. I due proprietari, presi alla sprovvista, decidono di fidarsi e lo accolgono: Bobo, questo il suo nome, è gentile e inoffensivo. Eppure, proprio lui sarà la chiave di volta che sconvolgerà per sempre le loro vite. Tutto il passato della coppia e tutti i segreti di Angelo – il vizio per le scommesse, la crisi finanziaria che mette in pericolo lo stabilimento, il desiderio di scappare via con la giovane e affascinante Zena, i prestiti mai ripagati contratti con l’amante di trent’anni prima, la Rossa -, tutto torna a galla e cambia le carte in tavola: proprio quando sembrerebbe che la vita possa ancora regalare delle gioie, ecco che l’inganno, la menzogna, i tradimenti di allora pretendono di essere risolti, e fanno pagare caro il loro prezzo. Questo romanzo racconta la storia di un uomo che, quando si trova sull’orlo di un baratro che non era riuscito a prevedere, è costretto a fare i conti, da solo, con una realtà enigmatica e scostante e, in un lampo di lucidità, rivive tutta la disillusione e l’affanno che ha inutilmente cercato di ignorare.
Mercoledì 13 marzo sarà la volta di Michele Pisaturo che, in dialogo con Alessandro Mazzaro presenterà “La lezione di Althea” (edizioni R.I.T.A.). Il professor Raffaello Grimaldi, tra riflessioni sulle innovazioni fittizie della scuola e dimostrazioni di amore per il suo lavoro, presenta ai suoi studenti la storia di Althea Gibson, una delle atlete più influenti e sottovalutate del XX secolo. Althea Gibson è la protagonista di una favola vera, in cui il talento consente di superare la rete del razzismo e sfuggire a una vita destinata all’illegalità e all’emarginazione. Dalla povertà e vivacità delle strade di Harlem, Althea irrompe con garbo nello sport segregato degli Stati Uniti: prima persona di colore ammessa, con riluttanza, sul finire degli anni Quaranta, nei più importanti tornei di tennis, diviene la numero uno del mondo, per poi passare, prima persona di colore, professionista nel golf. Oltre ai successi sportivi, Althea incide un disco e si esibisce come cantate, recita in un film con John Wayne, si candida al Senato degli Stati Uniti. Un viaggio fantastico, reso possibile dall’ammirazione e dal sostegno di numerose celebrità, da Sugar Ray Robinson a Joe Louis, da Elisabetta II a Dwight Eisenhower, dagli Harlem Globetrotters a Billie Jean King. La lezione di Althea è un romanzo, una biografia, un libro di storia, un manuale di allenamento, un testo di educazione civica: uno spaccato del Novecento capace di appassionare e commuovere gli studenti del professor Grimaldi e i cultori di tennis, di sport, di didattica, di lotte per i diritti umani, o semplicemente di storie.
Martedì 19 marzo, aperitivo con Marco Vecchio – L’arte ultrapop. In dialogo con Barbara Cangiano. Marco Vecchio, artista, performer, ha esposto le sue opere in numerose mostre personali sia in Italia che all’estero. Ha collaborato come illustratore con diverse case editrici a progetti internazionali. Il suo interesse per il teatro lo ha portato a lavorare sulla contaminazione e la sinestesia tra i linguaggi creativi tra suono e colore.
Mercoledì 27 marzo si chiude con Carmine Mari e la riedizone del suo “Il regolo imperfetto” (Atmosphere libri). In dialogo con Erika Noschese. Rogerius, figlio del maestro Giovanni, morto in Terrasanta durante la crociata di Federico II sulle tracce di un medicinale prodigioso ricavato dalla muffa di una bacca, è un brillante studente della Scuola medica nella Salerno del 1239. Si trova invischiato in una strana vicenda, diventando la vittima delle trame di un incapace magister, Ugo da Marcina, e dell’arcidiacono Vittore, inquisitore apostolico presso la curia vescovile. Nel frattempo, sullo sfondo di una città corrotta e decadente, si muove Arnaldo degli Arsenali, un “parvenu” senza scrupoli che scatena una vera e propria guerra contro Raimondo di Puglia, cavaliere di Federico II e reggente della città, cercando di aizzare la popolazione facendo leva sulla superstizione. Fa da sfondo la lotta tra papa Gregorio IX e Federico II, quest’ultimo indebolito per le guerre che sta combattendo contro i comuni del nord Italia. Hermann Von Salza, gran Maestro dell’ordine dei Teutoni, è l’ultima speranza dell’imperatore di evitare la bolla papale. Ma Von Salza è ammalato ed è costretto a recarsi a Salerno per affidarsi alle cure dei medici della Scuola, prima di affrontare il papa. Nonostante gli sia stata tolta ogni speranza, Rogerius decide di scardinare le congetture dei suoi accusatori. Tra gli appunti di studio reduci dalla missione di suo padre, scopre un vecchio quaderno delle ricordanze (per ottenere il farmaco efficace e non velenoso è necessario un regolo con una combinazione numerica), che lo aiuterà a ricomporre il puzzle dei fatti…