ARTURO CIRILLO
CYRANO DE BERGERAC
da Edmond Rostand
adattamento e regia Arturo Cirillo
e con (in o.a.)
Irene Ciani
Rosario Giglio
Francesco Petruzzelli
Giulia Trippetta
Giacomo Vigentini
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
luci Paolo Manti
musica originale e rielaborazioni Federico Odling
costumista collaboratrice Nika Campisi
assistente alla regia Mario Scandale
assistente alle scene Eleonora Ticca
direttore tecnico allestimento Roberto Bivona
direttore di scena Paolo Manti
amministratrice di compagnia Serena Martarelli
direttore di produzione Marta Morico
produzione, distribuzione Alessandro Gaggiotti
organizzazione Emanuele Belfiore
coordinamento Sartoria Teatro delle Muse Stefania Cempini
direttore amministrativo Monia Miecchi
responsabile amministrativo produzioni Katya Badaloni
contabilità Laura Fabbietti
responsabile ufficio personale Claudia Meloncelli
capo ufficio stampa / coordinamento area comunicazione Beatrice Giongo
promozione Benedetta Morico
comunicazione e grafica Fabio Leone, Lara Virgulti
foto di scena Tommaso Le Pera
produzione
MARCHE TEATRO
Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
Teatro Nazionale di Genova
Emilia Romagna Teatro / ERT Teatro Nazionale
NOTE DI REGIA
Andare con il ricordo ad un musical da me visto da ragazzino a Napoli, nell’ancora esistente Teatro Politeama, è stato il primo moto di questo nostro nuovo spettacolo.
Il musical in questione era il “Cyrano” tratto dalla celeberrima commedia di Rostand, a sua volta ispirata ad un personaggio storicamente vissuto, coetaneo del mio amato Molière.
Riandare con la memoria a quell’esperienza di giovane spettatore è per me risentire, forte come allora, l’attrazione per il teatro, la commozione per una storia d’amore impossibile e quindi fallimentare, ma non per questo meno presente, grazie proprio alla finzione della scena.
Lo spettacolo che almeno trentacinque anni dopo porto in scena non è ovviamente la riproposizione di quel musical (con le musiche di Domenico Modugno) ma una continua contaminazione della vicenda di Cyrano di Bergerac, accentuandone più il lato poetico e visionario e meno quello di uomo di spada ed eroe della retorica, con delle rielaborazioni di quelle musiche, ma anche con elaborazioni di altre musiche, da Èdith Piaf a Fiorenzo Carpi.
Un teatro canzone, o un modo per raccontare comunque la famosa e triste vicenda d’amore tra Cyrano, Rossana e Cristiano attraverso non solo le parole ma anche le note, che a volte fanno ancora di più smuovere i cuori, e riportarmi a quella vocazione teatrale, che è nata anche grazie al dramma musicale di un uomo che si considerava brutto e non degno d’essere amato.
Un uomo, o un personaggio, in fondo salvato dal teatro, ora che il teatro ha più che mai bisogno di essere salvato.
Arturo Cirillo
Arturo Cirillo si è avvicinato al teatro attraverso lo studio della danza, sia classica sia contemporanea.
Si diploma, come attore, all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma nel 1992.
Ha lavorato come interprete con Massimo Castri, Pierpaolo Sepe, Davide Iodice, Annalisa Bianco e Virgilio Liberti, Tito Piscitelli, Massimiliano Civica e, soprattutto, con Carlo Cecchi, restando nella sua compagnia dal 1993 al 2002.
Tra i riconoscimenti vinti ricordiamo: diversi premi Ubu sia come regista che come interprete, premio Coppola-Prati, premio Hystrio, premio Vittorio Gassman, premio Vittorio Mezzoggiorno, Premio Franco Enriquez e il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro in più occasioni. Successivamente si dedica anche alla regia teatrale, tra cui ricordiamo Mettiteve a fa’ l’amore cu me! di Eduardo Scarpetta, Le cinque rose di Jennifer, L’ereditiera e Ferdinando tutti di Annibale Ruccello, Fatto di cronaca di Raffaele Viviani a Scampia, La piramide di Copi, L’inseguitore di Tiziano Scarpa, La morsa di Luigi Pirandello, Il vantone di Plauto/ Pasolini, Lo zoo di vetro e La gatta sul tetto che scotta di Tennessee Williams, Liolà di Luigi Pirandello, Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta e Lunga giornata verso la notte di Eugene O’Neill.
Nel cinema ha lavorato come attore con Mario Martone, Silvio Soldini, Wilma Labate, Tonino De Bernardi, Francesco Suriano. Per la lirica, Cirillo firma le regie di L’Alidoro di Leonardo Leo e direzione di Antonio Florio; Napoli milionaria! di Nino Rota da Eduardo De Filippo con la direzione musicale di Giuseppe Grazioli; La donna serpente di Alfredo Casella, condotta da Fabio Luisi e successivamente da Gianandrea Noseda; La cenerentola di Gioachino Rossini diretta da Lin Yi-Chen. Con il Tsm (oggi Marche Teatro) ha diretto e interpretato Otello di William Shakespeare (2009), L’avaro di Molière (2010), Scende giù per Toledo di Giuseppe Patroni Griffi (2010), La purga di Georges Feydeau (2012), e ha portato in scena a Parigi, lo spettacolo, già nel suo repertorio, Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello. Marche Teatro ha coprodotto assieme a Tieffe Teatro Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee. Nel 2018 Cirillo porta in scena La scuola delle mogli di Molière, una co-produzione Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Stabile di Napoli. Nel 2019 debutta al Napoli Teatro Festival Italia con Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen con l’adattamento di Antonio Piccolo produzione Marche Teatro e Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, una tournée di grande successo conclusa da poco. Nel 2021 porta in scena sempre prodotto da Marche Teatro Il gioco del panino di Alan Bennett e ora (2022) Cyrano de Bergerac produzione Marche Teatro, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, ERT-Teatro Nazionale.