È stata inaugurata ieri mattina, nelle sale della Pinacoteca Provinciale di Salerno, la mostra personale del Maestro Costantino Di Renzo, artista di fama internazionale, che esporrà le sue opere fino al 18 febbraio. Il titolo della mostra è” L’ultimo viaggio” è vuole essere un viaggio nel mondo pittorico dell’artista teatino, nato a Chieti, che ha esposto le sue opere in tutto il mondo: a New York, Sidney, Basilea, Osaka, Miami, e in importanti gallerie italiane. 27 le opere esposte, veri capolavori realizzati dal Maestro Di Renzo negli ultimi anni e che trattano tematiche di attualità; beffeggiano, attraverso delle metafore, il mondo contemporaneo; scavano nei meandri nascosti della mente delle persone. A commentare la prima opera che apre il percorso della mostra dedicata alla Divina Commedia di Dante Alighieri è stata la professoressa Pina Basile, Presidente della “Società Dante Alighieri” di Salerno, che ha sottolineato la bellezza dell’opera costituita da tre pannelli e una lunetta superiore raffigurante il Paradiso Terrestre:” Il “divino” polittico del Maestro Di Renzo rappresenta un connubio perfetto tra ars pittorica e ars poetica: la luminosa interpretazione di Dio del Maestro Di Renzo, corrisponde alla luce divina che simboleggia la presenza di Dio nella Divina Commedia”. La grande opera dedicata alla Divina Commedia ha ispirato il Maestro Di Renzo che ha dipinto altre opere esposte nella mostra che il Maestro Di Renzo ha presentato: tutte realizzate con la tecnica a olio su tela: “Armageddon”, “Il Monte Sacro”: “Un monte antropomorfo con la presenza dei quattro cavalieri dell’Apocalisse della Bibbia che simboleggiano la Guerra, la Carestia, la Pestilenza e la Morte”; “La scala”, “Il Re”, assiso sul trono papale:” Il trono leonino, con i due leoni, presente in tante rappresentazioni medievali”, ha spiegato la dottoressa Carla Di Renzo, storico dell’arte, che ha guidato i presenti alla visita della mostra nella quale molte opere richiamano il termine antico nordico Ragnarök. Di Renzo cura molto i dettagli: sembra quasi che instauri un dialogo interiore con i personaggi che rappresenta nelle sue opere come nel quadro “Eremita” che raffigura un eremita immerso nella natura:” In questo quadro mi identifico: vivo isolato, lontano dai fragori della città, immerso nella natura” o nel quadro “Preghiera” nel quale un vecchio dalle mani nodose prega, chiuso nel suo dolore, nella sua debolezza. Molte delle opere esposte sono propedeutiche alla realizzazione di una grande opera, come il quadro intitolato “Le Parche” e quello intitolato “Paura” nel quale una fanciulla è circondata da figure diaboliche: “Sono appunti di viaggio: questi personaggi entreranno in un’opera di grandi dimensioni”. In un’altra sala della Pinacoteca sono esposte le opere ispirate dall’iperrealismo che però il Maestro Di Renzo non ama:” Alla fine degli anni 70 sono stato in America dove ho frequentato gli studi di famosi pittori iperrealisti come Chuck Close, Don Eddy, Richard Estes pur non aderendo alla loro corrente. Non mi sono mai interessato ai contenuti tematici dell’iperrealismo, ma solo alla loro tecnica. Amo rappresentare la realtà. Gioco con la società contemporanea, rappresento gli attimi della vita quotidiana come nel quadro “Il Pittore Ubriaco” che nella sua solitudine riempie i suoi vuoti con l’alcool; o nel quadro “Operaio con fabbrica” che richiama alle tematiche ambientaliste, ecologiche”. Di Renzo non poteva non dedicare un suo quadro al pittore olandese Vermeer che lo ha sempre affascinato. Originale anche il quadro intitolato “Covid”, realizzato nel 2020, che rappresenta la solitudine che tutti hanno vissuto nelle proprie case in quel periodo, e quello intitolato “Pittore dal Velo Definitivo” che richiama alla “Pittura dal Vero” e nel quale tutti i quadri rappresentati sono velati, come velata è anche la stupenda donna raffigurata nel quadro “Il Velo”. Esposto anche il quadro “Sofà”, nel quale l’immagine di una donna seduta su un sofà, si ripete in maniera speculare in altri quadri che si sviluppano all’infinito. Bellissimo il quadro intitolato “Il Fiore”, che rappresenta la grazia di una dolce ed eterea fanciulla, al quale si affianca il quadro “La gommista” che rappresenta una donna molto bella, pronta a cambiare qualche gomma di auto. Originale anche il quadro “Donna con la spesa” raffigurante una donna seduta su un tavolo con le buste della spesa appena fatta e quello intitolato “Pappagalli e canarini” nel quale alcuni coloratissimi uccelli convivono con i componenti di una famiglia che guardano fuori dalla finestra un palloncino che vola tra le nuvole che richiamano alla memoria le nuvole sensibili di Magritte. “Non so chi sono stato, ma so chi sono ora” è il titolo del quadro che raffigura una lapide in marmo su cui è incisa questa frase:” Questo potrebbe essere il mio sacrario, dove c’è anche la tavolozza con i miei colori e una donna che mestamente viene a trovare il suo ultimo amante”. Le opre di Di Renzo raccontano con una vena di profonda ironia storie surreali, quasi metafisiche come quelle esposte nell’ultima sala: tre opere che raccontano le periferie che Di Renzo ama rappresentare:” Per la sofferenza delle persone che abitano queste realtà, persone umili, semplici che vivono nella loro solitudine, che non interagiscono con gli altri; periferie che rappresentano le miserie umane. Le periferie mi affascinano: danno il vero senso della vita; in quei luoghi non c’è mistificazione, ma c’è la realtà umana in tutte le sue sfaccettature e disfunzioni”. In queste periferie, rappresentate di notte e di giorno, i personaggi rappresentati non comunicano tra di loro, ma vivono una loro realtà, come ha spiegato la dottoressa Carla Di Renzo, che ha anche ribadito che l’arte non ha un significato:” L’arte è significante, comunica qualcosa, impone un dialogo “. Carla Di Renzo sin da piccola ha vissuto nel mondo dell’arte:” Sono cresciuta in questo ambiente e anch’io ho scelto di seguire il cammino dell’arte: oggi mi interesso soprattutto di Arte Medievale, ma continuo a seguire mio padre e a volte esprimo dei pareri, anche critici, sulle sue opere: sono la sua piccola Sgarbi”.
La mostra è stata organizzata e curata dal dottor Giuseppe Carabetta, Magister e Vicepresidente dell’ Università Popolare Scuola Medica Salernitana, diretta dal Rettore, il professor Pio Vicinanza, che ha annunciato che quest’anno si celebrano i venticinque anni dalla fondazione dell’Università Popolare della Nuova Scuola Medica Salernitana:” Un buon medico non è tale se non ha delle buone basi culturali e noi, sin dall’inizio, abbiamo dato molta attenzione alla cultura, espressa in tutte le sue varie forme: anche quella dell’arte figurativa. Questa è una delle mostre più importanti e belle che abbiamo organizzato insieme al dottor Carabetta”. Il Professor Dottor Pio Vicinanza ha anche annunciato che il 25 novembre, nel Salone dei Marmi, il “Premio Internazionale Scuola Medica Salernitana” per la Cultura, sarà assegnato al Maestro Costantino di Renzo. Il Professor Dottor Carlo Montinaro, Preside Uniposms, ha apprezzato le opere del Maestro Di Renzo: “Riescono a trasmettere serenità ed entusiasmo”. A fare gli onori di casa il dottor Francesco Morra, Consigliere Provinciale con Delega alla Cultura, Sindaco del Comune di Pellezzano, che ha portato i saluti del Presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri, e ricordato che la Pinacoteca Provinciale è aperta alle iniziative culturali e artistiche della città e della provincia di Salerno:” Vogliamo valorizzare la rete museale e i siti della provincia di Salerno che sono oggetto di importanti interventi manutentivi. Iniziative come quella di oggi ci danno l’opportunità di valorizzare i nostri contenitori culturali e di fare promozione turistica della città”. Il dottor Angelo Caramanno, Presidente del Consiglio Comunale, con il Consigliere Fabio Polverino, ha portato i saluti del Sindaco Vincenzo Napoli e sottolineato l’importanza di fare rete dal punto di vista culturale:” Possiamo portare nutrimento alle nuove generazioni che in questo particolare momento storico sono in difficoltà”. L’Onorevole Andrea Volpe, Consigliere Regionale, è rimasto incantato dalle opere del Maestro Di Renzo:” Ospitare nella nostra Pinacoteca Maestri come Costantino di Renzo significa vivere un’occasione unica: è un modo per innalzare il livello culturale della nostra comunità. Anche noi politici dovremmo essere bravi a coinvolgere maggiormente le persone e avvicinarle all’arte che è un momento di crescita”. L’Avvocato Martino D’Onofrio, Sindaco di Montecorvino Rovella e Consigliere Provinciale con Delega all’Edilizia Scolastica ha ricordato l’importante “Festival di Arte e Cultura”, ideato e curato dal dottor Giuseppe Carabetta, che ogni anno viene organizzato a Montecorvino Rovella:” In una delle edizioni del Festival abbiamo esposto alcune opere del Maestro Di Renzo. Nel Complesso di Santa Sofia, dove viene organizzato il Festival, abbiamo inaugurato una sezione dell’Università Popolare della Nuova Scuola Medica Salernitana”. Il Senatore Alfonso Andria, presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali che ha sede a Ravello, ha ricordato le fasi di ristrutturazione di Palazzo Pinto che, durante la sua presidenza della Provincia di Salerno, nel 2001, divenne sede della Pinacoteca Provinciale:” Una parte delle sale fu adibita a mostra permanente e un’altra di volta in volta è utilizzata per mostre temporanee come quella del Maestro Di Renzo di cui ho goduto e apprezzato le maestose e suggestive opere”. L’Onorevole Guido Milanese, componente del Consiglio d’Amministrazione dell’Ente di Ricerca e Promozione per la Standardizzazione del Ministero dell’Ambiente ha lodato le iniziative proposte dall’Università Popolare della Nuova Scuola Medica Salernitana:” Iniziative che vanno moltiplicate nel tempo” e ricordato che la Pinacoteca Provinciale è sempre stata un punto di riferimento culturale della nostra città:” E’ nata per raccogliere le migliori espressioni artiste e culturali della nostra comunità e non solo: questa è una mostra da seguire con attenzione”. L’Onorevole Tino Iannuzzi ha apprezzato l’opera del Maestro Di Renzo:” Ha un respiro internazionale” e lodato l’opera meritoria dell’Università Popolare della Nuova Scuola Medica Salernitana:” Parte da un messaggio preciso: diffondere la storia, la tradizione e la cultura della Scuola Medica Salernitana che è un orgoglio delle nostre radici e che deve essere soprattutto un modello potente di innovazione e di qualità nell’attuale organizzazione sanitaria ospedaliera della nostra città”. A portare i saluti del Presidente del “Rotary Club Salerno Est”, l’avvocato Camillo De Felice e del Dottor Marcello Fasano Past Governor del Distretto Rotary è stato l’avvocato Michele Landi, componente del Consiglio Direttivo, che ha apprezzato le opere del Maestro Di Renzo:” La sua arte ci emoziona, ci unisce”.
Aniello Palumbo