Un murale è apparso a sfregiare il grappolo di case col nido d’amore di Anna Magnani e Roberto Rossellini al fiordo di Furore, in Costiera amalfitana. Nella più assoluta indifferenza, il graffito è là da circa una settimana, sul fianco rosso di una casa con la volta a cupola, proprio al piano superiore del “monazzeno” (le antiche dimore dei pescatori ad ambiente unico) che Annarella acquistò per 10mila lire e dove visse la stagione più bella e i frangenti tempestosi della sua relazione col regista, maestro del Neorealismo italiano.
Villa della Storta, così fu battezzata dalla Magnani la piccola casa, è oggi museo permanente dedicato all’attrice, nel quale si racconta della stagione del Neorealismo in Costa d’Amalfi e, tra l’altro, anche del film “L’amore” il cui episodio “Il Miracolo” è stato girato tra Furore, Maiori e Atrani, richiamando il regista e l’attrice in questi luoghi ai quali hanno legato pagine importanti della storia del cinema e della cultura italiana. E della loro tormentata storia d’amore, che qui ebbe fine.
È per quell’insediamento abitativo nel complesso, sottoposto a vincolo paesaggistico e ora sfregiato, che Furore è uno dei Borghi più belli d’Italia. Per l’assetto unico del fiordo e delle tradizionali dimore dei pescatori con gli “astici a panza” in esso incastonate, fuse a creare un paesaggio verticale che è allo stesso momento paesaggio naturale e culturale, patrimonio UNESCO. Un unicum che ha dato vita anche ad un ecomuseo. Diverse sono le realtà demandate ad avere cura del Fiordo di Furore, tra le quali occorre specificare che non è presente il Distretto Turistico Costa d’Amalfi, che però di fronte allo sfregio del murale ha deciso di intervenire.
Come spiega il presidente del Distretto Andrea Ferraioli: “Il fiordo di Furore non può passare da simbolo della cultura e patrimonio dell’umanità UNESCO a luogo di decadenza e noncuranza. È difficile essere indifferenti a tanta indifferenza. Per questo motivo, dopo giorni nei quali non abbiamo visto nessuna reazione rispetto all’apparizione di quel murale, che salta agli occhi anche quando si transita lungo la Statale Amalfitana, c’è il nostro intervento. Come Distretto Turistico Costa d’Amalfi auspichiamo che si intervenga per identificare gli autori del gesto e che ci siano azioni mirate a recuperare il decoro del fiordo di Furore. Non solo della parete sfregiata, ma dell’intera area, che è uno dei punti di attrazione principali della Costiera amalfitana e come tale va curato”