Romualdo De Mauro, nato a Molina di Vietri, fu il primo Sindaco del Comune di Vietri Sul Mare: la prima volta dal 1806/807al 1808 e per altre due volte, dal 1823 al 1825 e dal 1833 al 1834 anno della sua morte. A raccontare la storia politica e personale di questo grande uomo, ma anche della nascita del Comune di Vietri sul Mare, sono stati: l’archeologa Gaetana Liuzzi; l’ingegnere Aniello Ragone, presidente del Gruppo Culturale “Cava Storie” e il noto storico vietrese Aniello Tesauro durante l’incontro organizzato nell’Aula Consiliare del Comune di Vietri Sul Mare, nell’ambito della decima edizione degli “Incontri di Cultura”, organizzati dall’associazione culturale “La Congrega Letteraria”, diretta artisticamente dal professor Antonio Gazia e da Alfonso Vincenzo Mauro, in collaborazione, con il Comune e la Proloco di Vietri Sul Mare. Il Sindaco Giovanni De Simone ha ricordato di essere il 107esimo Sindaco del Comune di Vietri sul Mare e annunciato che a breve sarà messo in sicurezza e restaurato il “Ponte dei Diavoli” di Molina di Vietri.
La dottoressa Gaetana Liuzzi, ha raccontato la nascita del Comune di Vietri sul Mare e di quello di Cava:” Tra la fine del ‘700 e gli inizi dell’800 il nostro territorio visse un periodo di fondamentale importanza: dalla divisione di due importanti casali, quello di Vietri e quello di Cava, nacquero il Comune di Vietri sul Mare e poi quello di Cava dè Tirreni. Nel 1799 con la fine della Rivoluzione francese si attua il cambiamento delle dinamiche politiche dell’intera Europa. L’ingresso a Napoli dell’esercito francese e la nomina di un governo provvisorio diede inizio, il 23 gennaio 1799, alla Repubblica napoletana che ebbe vita breve: cinque mesi. I francesi posero mano alla riforma della pubblica amministrazione che interessò anche il nostro territorio che era controllato dai casali metelliani: uno dei casali più importanti era quello di Vietri che, con Marina di Vietri e Cetara, controllava la costa, sia dal punto di vista della difesa territoriale, sia dal punto di vista economico per i rapporti commerciali che Vietri aveva con i paesi dell’intero Mediterraneo. I francesi, nel 1806 decisero di attuare una nuova divisione territoriale, facendo separare i due casali di Cava e Vietri, anche per minare lo spirito antigiacobino che pervadeva quei territori. Vietri divenne capoluogo e sotto la sua giurisdizione vennero annessi i casali cavesi di Alessia, Marini, Santi Quaranta, Arcara, Molina, Marina di Vietri, Cetara e le frazioni alte, lasciando sotto il controllo di Cava, che non era ancora divenuto comune, gli altri casali”. Lo storico locale Aniello Tesauro ha elencato i quattro distretti – frazioni in cui era diviso il territorio di Cava:” Sant’Adjutore, Mitigliano, Passiano (Pasculanum) e Corpo di Cava: ognuno aveva una sua vocazione economica e commerciale”. Parlando dei casali di Cava, Tesauro ha spiegato che all’inizio dell’Ottocento (1806-1807), quando la Città della Cava fu divisa nei due comuni di Cava e Vietri, queste frazioni per qualche decennio fecero parte del comune di Vietri, per poi rientrare nel 1834 in quello di Cava. Tesauro ha anche ricordato che:” Vietri divenne autonoma a partire dal 20 gennaio del 1807” e che “Nel 1960 il Comune di Salerno, che ricercava spazi da utilizzare per il nuovo porto, chiese al Ministero degli Interni di poter acquisire il territorio che andava dal Rione Olivieri e fino all’attuale “Hotel Baia” che attualmente appartiene al Comune di Salerno”. Tesauro ha anche spiegato che la denominazione “Comune di Vietri sul Mare” è stata attribuita solo nel 1862:” Con un decreto regio furono cambiate le denominazioni di vari comuni:” Vi erano all’epoca due Comuni di Vietri: quello di Potenza e quello di Salerno. Per distinguerli uno venne denominato “Comune di Vietri sul Mare” e l’altro “Comune di Vietri di Potenza”. A tracciare la figura di Romualdo De Mauro, ricco possidente nato a Molina di Vietri, che poi divenne Sindaco, è stato l’ingegnere Aniello Ragone, presidente del “Gruppo Cava Storie” che divulga la storia del territorio, dei luoghi anche attraverso l’organizzazione di mostre:” De Mauro è un personaggio interessante: una sorta di Mazzarò di Vietri sul Mare che possedeva tante proprietà, in varie parti del territorio come risulta dai rogiti notarili. Il padre, Modestino, è la figura che Romualdo ha avuto come riferimento e dal quale eredita il modo di operare. È uno dei dieci figli che la madre, Teresa Cantarella, elenca nel suo testamento. Si sposa nel 1787 con una donna di Cava, Gabriela Di Marino, che arriverà all’età di 95 anni. Con la morte del padre, nel 1790, Romualdo lascia la casa di Molina e va ad abitare a Vietri: la sua ricchezza, da quel momento, cresce in modo esponenziale; fece costruire anche la Cappella della Madonna del Carmine di Arcara”.
Aniello Palumbo