Venerdì 27 Ottobre alle ore 20.00 presso la Chiesa di San Giorgio a Salerno l’Orchestra Filarmonica Campana va in scena il concerto “Immediatezza e Genialità” appuntamento di chiusura della Stagione Concertistica 2022/2023 “Corrispondenze”. L’orchestra sarà diretta per l’occasione dal maestro Marco Salvio, per la prima volta sul podio di OFC, con la partecipazione solistica della sassofonista messinese Marina Notaro.
Il concerto è caratterizzato da un clima musicale intimo ma comunque denso grazie ad a una cifra espressiva che si diffonde tra i vari compositori scelti per il programma, messi in corrispondenza tra loro attraverso i dialoghi intessuti con i loro stessi stili. Affinità che permettono alla musica di dilagare attraverso quella immediatezza strumentale che tratteggia disegni melodico-armonici brillanti e coinvolgenti, innervati di quella fresca spontaneità che ne restituisce le caratteristiche più evidenti.
Dati che portano con sé anche lo sguardo trasversale che compositori come Leonard Bernstein, Frank Bridge (compositore inglese poco eseguito in Italia), Heitor Villa-Lobos (di cui ad inizio stagione abbiamo già eseguito la sua Bachianas Brasileiras n. 4) e Piotr Ilyich Tchaikovsky, offrono con la loro musica, nutrita di rimandi differenti e in grado di emergere, attraverso accenni più classici così come scarti dinamici maggiormente novecenteschi e neoclassici, fino ad arrivare a morbidezze più popular, il tutto distribuito su un terreno uniformemente segnato da spunti improvvisativi tipicamente jazz (cfr. Villa-Lobos).
Marina Notaro inizia lo studio del saxofono giovanissima presso la banda musicale di S. Agata Militello (ME), il suo paese d’origine. Prosegue gli studi presso i Conservatori “V. Bellini” di Palermo con il Maestro Gaetano Costa e li conclude presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano dove si diploma a pieni voti sotto la guida del Maestro Daniele Comoglio. Successivamente, consegue il biennio Accademico di II livello con 110 e lode presentando il progetto sperimentale “In Search” per saxofoni ed elettronica. Collabora con le più importanti orchestre del panorama italiano e internazionale tra cui: Orchestra del Teatro alla Scala, Filarmonica della Scala, Maggio Musicale Fiorentino, I Pomeriggi Musicali, Orchestra Sinfonica Siciliana, Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, Orchestra del Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. Si esibisce in sale di prestigio come: Teatro alla Scala, Teatro degli Arcimboldi, Teatro dal Verme, Teatro di Verdura, Teatro Litta, M.U.D.E.C., Palazzo Reale di Milano, Palazzina Liberty, Teatro Vittorio Emanuele di Messina, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Teatro St. James Cavalier (Malta), Teatro di Bastia (Corsica), Castello Sforzesco di Milano, Pinacoteca di Brera, Sala Verdi (Conservatorio G. Verdi di Milano).
Marco Salvio già durante gli studi di Direzione d’Orchestra al Conservatorio superiore di Ginevra è spesso selezionato per la direzione di esami ed importanti produzioni del Conservatorio: tra queste, la direzione di Mixtim di Ivan Fedele in collaborazione con l’autore in occasione del “Concours International de la Ville de Genève”. Sul versante operistico ha svolto internship presso il Grand Théâtre de Genève, è stato direttore assistente presso l’Opera di Las Palmas e all’Orchestra Filarmonica di Benevento, dove ha preparato alcuni concerti per la stagione 2016. Al Teatro Mancinelli di Orvieto dirige La Sonnambula, selezionato alla fine di un laboratorio che vede la preparazione dell’opera sotto la guida di Maurizio Arena; nel 2018 dirige l’Orchestra del Conservatorio di Napoli e viene indicato per la direzione del Concerto K. 488 di W.A. Mozart nell’ambito di una masterclass con Donato Renzetti a Roma; ha inoltre partecipato a lezioni con Dario Lucantoni (La bohème), Lior Shambadal (Brahms, I sinfonia), Marco Zuccarini, ascoltando anche le lezioni di Gianluigi Gelmetti, Jésus Lopez-Cobos, Gianandrea Noseda, Riccardo Muti; per il repertorio operistico, oltre ad un regolare corso annuale con Daniele Agiman (Genova, Spazio Musica), si è avvalso anche dei consigli di Maurizio Arena e di Donato Renzetti all’Accademia Musicale Pescarese; è finalista per la Riccardo Muti Opera Academy 2017 con Aida. Nel dicembre 2019 consegue il Diploma accademico in Composizione (II livello) presso il Conservatorio di Salerno nella classe di G. Turaccio.
In apertura del concerto la raffinatezza e l’eleganza del valzer dal “Divertimento per orchestra” di Leonard Bernstein, un brano di grande immediatezza e semplicità che mette in risalto le doti creative del musicista americano. Compositore e direttore d’orchestra statunitense, nato a Lawrence (Massachusetts) il 25 agosto 1918 e morto a New York il 14 ottobre 1990. Tra i maggiori direttori d’orchestra del Novecento, scrisse per il cinema la colonna sonora di On the waterfront (1954) di Elia Kazan, da cui è stata tratta una suite sinfonica, e le musiche del notissimo West side story (1961) di Robert Wise e Jerome Robbins, nonché di altri musical teatrali poi riproposti in versione cinematografica o televisiva. Si prosegue con “Lamento” per orchestra d’archi di Frank Bridge, scritto nel 1915 come risposta alla prima guerra mondiale, un lavoro mistico che rappresenta un lutto silenzioso. È una dichiarazione di dolore, piena di malinconia e disperazione, ma che allo stesso tempo trattiene quella scintilla di rabbia che lo distoglie dalla sua caratteristica stilistica introspettiva. Il pacifismo e l’opposizione alla guerra di Bridge ci hanno regalato un’opera che ci porta fuori dal campo di battaglia e ci riporta alla memoria di ciò che è andato perduto durante quegli anni. Lo stile compositivo di Bridge possiede un suo marchio distintivo, riconoscibilissimo come “inglese” e al contempo legato alla lezione europea; all’interno della sua produzione la Prima Guerra traccerà una netta linea di demarcazione, aprendosi ulteriormente alle suggestioni continentali laddove l’Inghilterra tende ad isolarsi in un suo certo conservatorismo. Con la sua creatività e genialità Heitor Villa-Lobos ha rivoluzionato, il modo di concepire e trattare diversi strumenti e anche l’orchestra, raggiungendo livelli altissimi di poesia e di sviluppo tecnico mai raggiunti prima. La sua sterminata produzione musicale raccoglie più di mille composizioni di ogni genere, brani quasi tutti imbevuti di tradizioni popolari che denotano uno stile rigoroso derivante dalla sua formazione musicale, influenzata notevolmente dallo studio del contrappunto bachiano. In questo programma viene eseguita la Fantasia per sassofono soprano e orchestra. Si chiude con la Sernata per archi di Tchaikovsky un genere strumentale destinato, sul finire del XVIII secolo, ad esecuzioni all’aperto per fini di puro intrattenimento. Fu scarsamente coltivato nel secolo scorso, se non come rimpianto nostalgico di un’epoca perduta, quella appunto del classicismo. Non fa eccezione la Serenata per orchestra d’archi in do maggiore op. 48 di Ciaikovsky, brano che riflette la sconfinata venerazione dell’autore per lo stile del tardo XVIII secolo, filtrato soprattutto attraverso la figura idealizzata di Mozart. L’omaggio a Mozart e al classicismo risiede più nel carattere sereno e disimpegnato del brano che non nell’imitazione degli amati modelli; forse proprio questa scelta rese la composizione particolarmente gradita all’autore. Scritta nel 1880, essa fu eseguita l’anno seguente con grande successo, riscuotendo fra l’altro l’ambito apprezzamento di Anton Rubinstein, temuto direttore del Conservatorio di Pietroburgo e maestro dell’autore.
Posto unico € 11,00 con riduzioni per studenti universitari. Per maggiori informazioni tel. 3493925763 www.filarmonicacampana.it
A cura di Luigi Mario Meazza