“Omero era una donna!”. Ad affermarlo è stato lo storico e linguista britannico Andrew Dalby, ma già prima, a sostenere questa tesi, fu il professor Samuel Butler di Cambridge, che sostenne la femminilità dell’autore dell’Odissea già in piena epoca vittoriana, nel lontano 1897, suscitando un enorme scandalo. A chiarire quali potrebbero essere state le motivazioni che hanno spinto questi studiosi ad esprimere questa tesi è stato il Professor Stefano Amendola, Associato di Lingua e Letteratura Greca all’Università degli Studi di Salerno, durante il primo evento della decima edizione degli “Incontri di Cultura”, organizzato dall’associazione culturale “La Congrega Letteraria”, diretta artisticamente dal professor Antonio Gazia e da Alfonso Vincenzo Mauro, con la collaborazione del Comune di Vietri Sul Mare, nella persona del Sindaco Giovanni De Simone, e della Proloco di Vietri sul Mare, presieduta da Cosmo Di Mauro.
Il professor Amendola ha spiegato che secondo alcuni studiosi l’Odissea e l’Iliade potrebbero non essere stati scritti dalla stessa persona:” Il ruolo femminile nell’Odissea è forte: la sensibilità e il modo in cui si comportano personaggi come Calipso, Nausicaa, Circe , Penelope, ha fatto nascere in studiosi come Samuel Butler e in coloro che lo hanno seguito ancora fino al 2006, l’idea che ci fosse un’autrice dell’Odissea in cui i personaggi femminili, sebbene piegati all’eroe maschile, avevano una particolare finezza psicologica, una psicologia femminile: precisa nelle attese, nei desideri. Anche altri studiosi hanno pensato che dietro la scrittura di quest’opera ci fosse una poetessa: forse la principessa di Trapani. È stato anche ipotizzato che l’Odissea fosse ambientata interamente in Sicilia o, come ha scritto in suo libro l’ingegner Felice Vinci, nel Mar Baltico”. Ad introdurre la Lectio Magistralis del professor Amendola è stata la dottoressa in Beni Culturali e Discipline delle Arti e dello Spettacolo, Mariangela Stanzione, che si è soffermata sul titolo della serata: “Omero è donna. Epica e Contemporanea”, volutamente provocatorio:” L’epica è stata storicamente appannaggio maschile, sia dal punto di vista autoriale che contenutistico: i personaggi femminili, nelle storie raccontate, hanno sempre ricoperto ruoli marginali, tradizionali, non caratterizzati da una forte capacità di agire sulla realtà e modificarla in maniera realisticamente orientata. Pensiamo ad esempio ad Andromaca, la moglie di Ettore, che è stata madre, moglie, prigioniera di guerra e schiava, dopo la caduta di Troia; oppure Circe e Penelope che pur avendo un certo peso nell’Odissea rimangono marginali”. La dottoressa Stanzione ha anche spiegato che:” Se nell’antichità la modalità per raggiungere il successo, la qualità, era quella di aderire al modello, al canone, oggi invece, il valore più moderno per raggiungere la qualità e il successo è l’originalità”. Il professor Amendola, sollecitato dalla dottoressa Stanzione, ha parlato anche del rapporto tra Achille e Patroclo che viene raccontato nel libro “La Canzone di Achille “di Madeline Miller:” Omero non ci dice che tipo di relazione ci fosse tra Achille e Patroclo: non c’è una dichiarazione d’amore tra loro nel poema; non ci viene detto che sono compagni, semplicemente perché per i greci questa cosa era banalmente normale in quanto nel mondo antico era diffusa la bisessualità. I greci avevano un’idea molto bella: quella dell’amore”. Il Professor Amendola ha spiegato che delle tante opere scritte nel mondo antico sono arrivate a noi solo le storie più belle e interessanti: “Come quelle scritte da Omero che, in termini attuali, ha avuto più follower, più condivisioni”. Amendola ha spiegato che il Mito era un patrimonio di storie, di racconti, di narrazioni e che la cultura antica è riuscita a sopravvivere per millenni:” Perché queste storie si riadattano costantemente anche a concetti completamente diversi da quelli pensati”. Amendola ha anche raccontato del successo che stanno avendo autrici come Madeline Miller e Margaret Atwood, che con i loro libri, riscritture dei miti classici, sono in cima alle classifiche (anche grazie a TikTok) e hanno saputo riavvicinare i lettori adolescenti al mito e allo studio dei Classici. “La canzone di Achille”, scritto dalla Miller, è stato in classifica per 278 settimane. Grande successo hanno ottenuto anche i suoi racconti: “Circe” e “Galatea” e il “Canto di Penelope” della Atwood. Negli Sati Uniti questi libri vengono letti da ragazzini di 14/15 anni che cercano la loro mitologia. Consiglio ai ragazzi di leggerli perché in questi libri troveranno particolari dettagli del testo omerico”. Il Sindaco Giovanni De Simone ha ricordato che l’incontro ha inaugurato anche il calendario degli eventi autunnali di “Vietri Cultura”, coordinati dal Direttore Artistico Luigi Avallone, e annunciato che il 18 novembre, presso l’Oratorio dell’Arciconfraternita si terrà la cerimonia di premiazione della IX edizione del concorso nazionale di poesia “Poesis” riservato agli studenti degli Istituti Superiori:” Ogni anno partecipano a questo concorso circa 350 studenti provenienti anche dall’estero. Sarà un autunno ricco e denso di cultura a tutto tondo! Naturalmente tanti saranno gli altri eventi che organizzeremo anche nel corso del 2024 perché Vietri è un territorio che fa cultura tutto l’anno”. (Foto di Beatrice Rizzello).
Aniello Palumbo