Positano Mare, Sole e Cultura, terzo appuntamento lunedì 26 con Giovanni Chinnici ed Alessandro Barbano

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Terzo appuntamento di “Positano Mare, Sole e Cultura”, la storica rassegna letteraria organizzata dall’Associazione Culturale Mare, Sole e Cultura in collaborazione con Mondadori, il Comune di Positano, la Camera di Commercio di Salerno e la Fondazione Carisal, che in occasione del centenario della nascita di Italo Calvino dedica la sua XXXI edizione al tema “La leggerezza pensosa”.

 

Lunedì 26 giugno (ore 21 -Terrazza Le Agavi) Giovanni Chinnici, autore di Trecento giorni di sole (Mondadori) insieme a Alessandro Barbano, nel corso di una serata dal tema “Il peso della memoria”, riannoderà il filo della propria esistenza e di una parte fondamentale del nostro Paese, mettendo in luce le gioie e i timori di un giudice consapevole del proprio tragico destino.

 

Il 29 luglio 1983 un terrificante boato irrompe in casa Chinnici. Giovanni ha diciannove anni e una vita intera davanti; ma in quella giornata di sole, una delle trecento di cui gode ogni anno la Sicilia, ancora non sa che dovrà viverla senza quel padre amato, forte e rispettato che risponde al nome di Rocco Chinnici. Ucciso sotto casa con la prima auto-bomba della mafia, il giudice Chinnici, il «maestro» di Falcone e Borsellino, fu colui che alla fine degli anni Settanta capì l’importanza di lavorare affinché le istituzioni riconoscessero l’esistenza del fenomeno mafioso e lo affrontassero con gli strumenti adeguati; colui che istituì quello che, qualche mese dopo il suo omicidio, divenne noto come il Pool antimafia di Palermo.

 

Giovanni Chinnici rievoca momenti di vita personale – dalle estati spensierate a San Ciro alle ore trascorse in tribunale osservando suo papà lavorare – e attraverso i momenti più delicati e significativi della carriera del padre, dalle indagini sul rapporto tra mafia e poteri economico-politici agli omicidi di Piersanti Mattarella e Carlo Alberto Dalla Chiesa.

 

Sullo sfondo, una Palermo dapprima felice, poi tormentata dalla Seconda guerra di mafia e addolorata per le morti dei ragazzi a causa dell’eroina, attraversata da una profonda trasformazione urbanistica e sociale, ma sempre sovrastata da un cielo azzurrissimo e illuminata da una luce accecante.

Trecento giorni di sole è il racconto di un figlio che non ha avuto il tempo di parlare da uomo a uomo con suo padre, è il racconto di un magistrato che ha lottato per squarciare il velo su un fenomeno, quello mafioso, di cui pochi – allora – erano disposti a riconoscere l’esistenza; è il racconto di un uomo che, a costo della vita, ha lottato per rendere l’Italia un Paese migliore.

 

Giovedì 6 luglio (ore 21 – Piazza Flavio Gioia) Daniele Mencarelli, autore di Fame d’aria (Mondadori) nel corso di una serata dal tema “Il peso dell’amore” farà i conti con uno dei sentimenti più intensi: l’amore genitoriale, addentrandosi in quel sottilissimo solco in cui convivono, da sempre, tragedia e rinascita.

 

Gli incontri sono aperti al pubblico e sarà possibile accedervi senza prenotazione.