” Verso l’estate sapremo meglio dire quando durerà la guerra in Ucraina perché per la seconda metà di aprile è prevista la controffensiva ucraina che non è possibile attuare in questo periodo detto dei “fanghi” in quanto i carri armati, ricevuti dall’Occidente, non possono muoversi. Adesso i combattimenti sono concentrati sulla città di Bakhmut, che i russi attaccano da più di duecento giorni, ma che non riescono a conquistare”. A prospettare quelli che potrebbero essere gli scenari futuri della guerra in Ucraina è stata la dottoressa Nona Mikhelidze, responsabile di ricerca dell’Istituto di Affari Internazionali di Roma, durante l’incontro “Il nuovo scenario europeo: la guerra in Ucraina”, organizzato al “Circolo Canottieri Irno” dal “Club Inner Wheel Salerno Carf”, presieduto dalla dottoressa Emma Magaldi Paolillo che ha moderato la serata e letto il curriculum della dottoressa Mikhelidze e dell’altro importante relatore, il professor Carmine Pinto Ordinario di Storia Contemporanea e Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Salerno.
La dottoressa Mikhelidze ha raccontato un anno di guerra e spiegato che:” La resistenza militare e civica dell’Ucraina, che si è rafforzata come Stato – Nazione, non ha permesso alla Russia di raggiungere i suoi obiettivi”. L’esperta di Politica Internazionale ha anche spiegato che il popolo russo è stanco di questa guerra:” Ciò nonostante, non prevedo che possa esserci una rivoluzione interna nei confronti di Putin che parta dal popolo: se dovesse esserci sarà una sorta di rivoluzione che partirà dall’ élite del Paese”. Secondo la dottoressa Mikhelidze i paesi occidentali continueranno ad aiutare l’Ucraina.” L’Occidente non ha molta scelta anche perché il portavoce del Cremlino ha detto che non c’è spazio per il negoziato e che la Russia continuerà a perseguire i suoi obiettivi attraverso le attività militari”. La dottoressa Mikhelidze che è di nazionalità georgiana come il noto calciatore del Napoli, Khvicha Kvaratskhelia :” Non ci conosciamo, ma lui è sicuramente più famoso di me”, in riferimento alla dichiarazione del Ministro della Difesa Guido Crosetto il quale ritiene che dietro l’aumento dei flussi migratori verso l’Italia potrebbe esserci una strategia di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi Africani, ha ricordato che anche il senatore del Pd Enrico Borghi, componente del Copasir, aveva parlato del ruolo del Gruppo Wagner e della guerra ibrida russa:” Non sappiamo se ciò sia vero perché questi dati sono in possesso dell’Intelligence italiana a cui noi ricercatori non abbiamo accesso, ma è ben risaputo che il Gruppo Wagner è molto attivo in Africa dove conduce una guerra non lineare. Crosetto ha però impostato in modo strano la sua dichiarazione dicendo che questo è il prezzo che paghiamo noi italiani per l’aiuto dato all’Ucraina: ciò può avere un’influenza negativa sull’opinione pubblica”. Il professore Carmine Pinto, ha spiegato che questa guerra è stata:” Una guerra di potenza, di relazioni di forza, di nazioni, ed è stata una guerra cognitiva, molto potente, che ha costruito delle narrazioni che in qualche modo servivano a giustificare la politica di Putin; a delegittimare la resistenza Ucraina e il sostegno che l’Occidente ha dato a questa resistenza”. Secondo Pinto i russi hanno perso nello scontro con il nazionalismo liberale ucraino ed anche dal punto di vista strategico:” Oggi Biden ha messo in piedi un’alleanza che mette insieme circa 64 democrazie mondiali di cui 43 contribuiscono più o meno efficacemente alla difesa dell’Ucraina: non si era mai visto nella storia una coalizione democratica internazionale di una tale dimensione, superiore anche a quella della seconda guerra mondiale. Questa guerra ha misurato i rapporti di forza internazionali: questa è la sfida della democrazia mondiale”. Pinto ha manifestato il suo apprezzamento per come si è comportato il Governo italiano nei confronti dell’Ucraina:” Sono molto orgoglioso per quello che ha fatto l’Italia: il Governo italiano, prima con Mario Draghi e poi con Giorgia Meloni, ha sostenuto l’Ucraina in tutti i modi possibili dimostrando che l’Italia continua ad essere un pilastro della democrazia dell’Occidente e del liberalismo”. Pinto ha spiegato che se Putin dovesse perdere la guerra contro l’Ucraina, con il conseguente crollo del regime russo, probabilmente la Russia potrebbe tornare a far parte dell’Europa:” Questa è la grande paura di Xi Jinping , il presidente della Repubblica Popolare Cinese: quella di perdere la grande autocrazia globale a favore della democrazia mondiale”. Secondo Pinto l’insegnamento che viene fuori da questa guerra è che:” Quando c’è chi è disposto a combattere per la democrazia e la libertà, questa può vincere”.
Aniello Palumbo