“ Col Covid a Salerno siamo in una situazione tranquilla. Abbiamo una positività dei tamponi effettuati, sia antigenici, sia molecolari, del 5-6% e stiamo scendendo ulteriormente. Più che con il Covid abbiamo qualche problema in più per le malattie respiratorie tradizionali, compresa l’influenza, nonostante la campagna antinfluenzale. L’organizzazione per gestire il Covid è comunque ancora perfettamente funzionante: avremo ancora attivi, almeno fino a fine marzo, i centri vaccinali di Viale Kennedy e di Via Vernieri; le strutture che fanno i tamponi; l’assistenza domiciliare, se necessaria. Abbiamo anche l’ospedale di Agropoli che fa la somministrazione di monoclonali o di antivirali”. A informare sulla situazione Covid di Salerno e provincia è stato il dottor Arcangelo Saggese Tozzi , Direttore del Servizio Igiene Pubblica del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Salerno , durante il convegno organizzato all’Ordine dei Medici di Salerno, in occasione della “Giornata nazionale dei Camici Bianchi”, dall’Ordine dei Medici di Salerno e dall’Associazione Mogli Medici Italiani Sezione di Salerno (AMMI) presieduta dalla dottoressa Maddalena D’Acunto Savoia , che ha fortemente voluto che si ricordassero i medici e tutto il personale sanitario morti durante la pandemia:” Hanno donato la loro vita e vogliamo fare in modo che ciò non venga dimenticato. Come AMMI, inoltre, crediamo molto nel valore delle vaccinazioni e siamo sempre affianco ai medici. Informare sui nuovi vaccini è importante per salvaguardare la nostra salute”. Il dottor Giovanni D’Angelo, presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno, che ha moderato l’incontro insieme al dottor Tozzi, ha sottolineato l’importanza e i vantaggi che potrebbero arrivare dall’utilizzo del nuovo vaccino unico, anti Covid e antinfluenzale, che non è ancora sul mercato.” Soprattutto in un periodo come questo in cui abbiamo una presenza abbastanza forte della forma influenzale. Sarebbe importante anche categorizzare le persone in base al loro stato immunitario e genetico”. Il dottor Rodolfo Punzi , già Direttore del Dipartimento di Malattie infettive dell’Azienda Ospedaliera Delli Colli e Direttore dell’ UOC Malattie Infettive Epatologiche all’Ospedale Cotugno di Napoli , ha raccontato con emozione i tanti momenti vissuti durante il periodo della pandemia:” Il primo ricoverato con Covid al Cotugno di Napoli arrivò il 26 febbraio 2020. Ci ritrovammo immediatamente immersi in questa nuova realtà di pandemia virale che non ci aspettavamo. Dopo un primo momento di smarrimento , grazie al nostro piano pandemico, eravamo pronti ad affrontare questa emergenza: sono stati comunque tre anni duri; ci ha aiutato molto la solidarietà di tutti i cittadini campani”. Dopo quarant’anni di attività il dottor Punzi può finalmente godersi un po’ di riposo essendo andato in pensione: ” Mi manca la corsia, i pazienti, che sono la nostra vita quotidiana e i colleghi del mio reparto con i quali ho rafforzato lo spirito di squadra, soprattutto durante la pandemia”. Il professor Francesco De Caro , Associato di Igiene e Medicina Preventiva all’Università di Salerno ha spiegato che attualmente non ci sono varianti del virus:” Il virus tende a non cambiare più tanto e quindi i vaccini possono tranquillamente immunizzare anche le persone che non si sono mai vaccinate. La variante del virus in circolazione è la Sars Cov A2 variante Omicron BA5 dalla quale ci si può proteggere con gli attuali vaccini modificati della Pfizer e della Moderna che sviluppano gli anticorpi specifici per questa variante”. Il professor De Caro ha anche spiegato che il vaccino protegge per sei mesi e che trascorso questo periodo bisognerebbe fare dei richiami:” Stiamo consigliando di fare la quarta o la quinta dose alle persone estremamente fragili. Non portando più la mascherina, se non ci sono altri cambiamenti del virus, ognuno di noi sviluppa dei richiami naturali per cui l’immunità si protrae nel tempo”. Secondo il professor De Caro, le già basse percentuali di presenza del Covid con l’arrivo dell’estate dovrebbero calare ulteriormente:” Avendo immunizzato in modo efficace quasi tutta la popolazione e dato che le varianti non si presentano più con frequenza, possiamo dire che ormai l’andamento del virus è diventato endemico: potrebbe presentarsi ad ondate o spegnersi del tutto anche se in alcune sacche della popolazione mondiale continuerà a circolare ”. Il professor De Caro ha spiegato che si stanno sperimentando nuovi vaccini :” Quelli spry, ad esempio, da assumere per via intranasale che dovrebbero immunizzare le prime vie di accesso. Le case farmaceutiche con i loro vaccini sono pronte a seguire gli eventuali cambiamenti del virus e stanno sperimentando altri vaccini che sono delle vere e proprie macchine biologiche, come quelli a virus vivo attenuato, quelli a DNA ricombinante, quelli personalizzati ed altri”. Il professor De Caro che è responsabile del centro vaccinale dell’ospedale “Ruggi” ha raccontato di quando, all’inizio della pandemia, ci furono i primi vaccinati: ” Il 27 dicembre 2020, quando si vaccinò anche il Governatore Vincenzo De Luca, iniziammo a vaccinare tutti gli operatori sanitari nel giro di dieci giorni”. Momento di grande emozione, alla fine del convegno, quando il dottor D’Angelo ha ricordato i tanti medici morti a causa del Covid:” 376 medici in tutta Italia : 5 a Salerno e provincia”. Tre musicisti della Filarmonica Salernitana: Antonio Senatore al flauto, Antonio Rufo all’oboe, Gaetano Varriale al fagotto, coordinati dal Maestro Giancarlo Cuciniello hanno eseguito, magistralmente, musiche di Haydn, Offmeister, Stamitz e Vivaldi.
Aniello Palumbo