Givova Scafati, presentato il nuovo coach Sacripanti.

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In una sala stampa della Beta Ricambi Arena PalaMangano gremita in ogni ordine di posto, è stato presentato ufficialmente ai mass media e ai tifosi il neo allenatore della Givova Scafati, coach Stefano “Pino” Sacripanti.

A fare gli onori di casa è stato il patron gialloblù Nello Longobardi: «Con coach Sacripanti abbiamo flirtato a lungo e finalmente siamo convolati sportivamente a nozze. Ma prima di tutto voglio ringraziare i coach Rossi e Caja per il lavoro che hanno svolto questa stagione alla guida della nostra squadra, perché i 14 punti che abbiamo in classifica sono il frutto del loro lavoro con lo staff e la società. A Caja abbiamo dato il massimo supporto possibile, cambiando gran parte dei giocatori in organico, oltre alla coppia di assistenti, in una fase in cui abbiamo dovuto fare a meno anche del g. m. Guastaferro, ora per fortuna ripresosi dopo un periodo difficile. Dopo la partita persa contro Trento è venuto fuori un po’ di malumore che forse preesisteva da tempo e da cui sono poi scaturite le dimissioni del nostro allenatore, che abbiamo accettato, senza però dimenticare le sue straordinarie vittorie, come quelle di Bologna e Brindisi ed in casa contro Napoli. Coach Sacripanti è uno di quegli allenatori che già più volte ho provato a portare a Scafati; stavolta, quando ci ho parlato, era negli USA, ma ha dato sin da subito la sua disponibilità, mostrando grande interesse ed entusiasmo. Mio figlio Enrico lo ha caldeggiato come l’unico allenatore a cui affidare la squadra in questo momento così complicato ed io sono d’accordo con lui. Ora voltiamo pagina e guardiamo a queste prossime undici partite con rinnovata fiducia ed ottimismo, fiducioso nel rapporto che coach Sacripanti riuscirà ad instaurare con il gruppo. Se ci salveremo, sarà sicuramente confermato per la prossima stagione agonistica».

È poi intervenuto Giovanni Acanfora proprietario del marchio Givova, title sponsor gialloblù: «La città di Scafati, così come la dirigenza e gli sponsor, meritano il palcoscenico della serie A. Ho raccolto informazioni sul nuovo allenatore e tutti mi hanno confermato che la famiglia Longobardi ha ingaggiato il migliore allenatore che fosse in circolazione in questo momento. Dobbiamo dimostrare che il gruppo e la squadra sanno fare la differenza: siamo una famiglia composta da dirigenza e tifosi, nella quale accogliamo il nuovo allenatore con l’obiettivo di raggiungere quanto prima la permanenza in serie A».

Queste invece le prime parole di coach Stefano “Pino” Sacripanti: «L’unica cosa che ho chiesto a patron Longobardi quando ci siamo sentiti è se mi volesse realmente, perché non siamo ad inizio anno, non posso scegliere giocatori e non posso fare la mia pallacanestro, sono già trascorse 19 giornate e la squadra ha avuto numerose trasformazioni, quindi occorre unità di intenti e di motivazioni. Dobbiamo crederci fortemente, così come ci ha creduto Brescia che, dopo sei sconfitte consecutive in campionato, è andata a vincere con determinazione la Coppa Italia. Non sono qui a dire se sono bravo o meno, ma faccio il capo allenatore da 23 anni e so bene che in questo momento bisogna compattarsi tutti. Recupererò quanto di buono ha fatto Attilio Caja e proverò a toccare i tasti giusti per risollevarci da questo periodo negativo, fatto di una sola sconfitta in sei incontri. Spero di avere il palasport pieno come nella finale dello scorso campionato contro Cantù, perché stare in serie A non è affatto scontato e non è una normalità, anzi è qualcosa di molto prestigioso che bisogna confermare. Spero di entrare in sintonia con l’ambiente sin da subito, perché occorre sinergia di intenti e compattezza per conservare la massima categoria, credendoci sempre e fino alla fine. Vengo dopo due allenatori molto bravi e competenti, che hanno fatto molto bene ed ora ci sono undici partite da vincere con entusiasmo, fiducia e compattezza: non posso gettare via quello che si è fatto finora, ma cambiare con buon senso ed intelligenza quelle poche cose che occorrono, cercando di capitalizzare tutto ciò che c’è di buono, con la speranza di trovare tra le mura amiche un ambiente infuocato».