Il Rapporto Ismea-Qualivita 2022 sulla Dop economy italiana, descrive un settore in grande crescita che vale 19,1 miliardi di euro e analizza il ritorno economico delle filiere agroalimentari e vitivinicole dei prodotti DOP IGP nelle regioni e nelle province del Paese.
In Campania si contano 56 prodotti DOP, IGP e il settore nel suo complesso genera un impatto economico pari a 820 milioni di euro nel 2021 (+5,7% sul 2020) grazie al lavoro di 8.952 operatori, che ne fanno l’ottava regione in Italia in assoluto per valore delle filiere DOP IGP, la terza per il settore del cibo e la prima del sud. Le prime provincie per impatto economico sono Caserta (298 mln €), Napoli (270 mln €) e Salerno (229 mln €), seguite da Benevento (61 mln €) e Avellino (30 mln €).
Il comparto cibo conta 27 filiere che generano un valore alla produzione di 722 milioni di euro nel 2021, per un +6,5% rispetto al 2020. La regione è 3° in Italia per valore economico generato e il comparto coinvolge 4.565 operatori. Le denominazioni che partecipano maggiormente al valore economico in regione sono la Mozzarella di Bufala Campana DOP e la Pasta di Gragnano IGP, seguite dal Pomodoro S. Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP, il Caciocavallo Silano DOP, il Limone Costa d’Amalfi IGP, il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP e la Melannurca Campana IGP.
Il comparto vino conta 29 filiere che generano un valore alla produzione di 98 milioni di euro nel 2021, per un +0,7% rispetto al 2020. Il comparto coinvolge 4.387 operatori e le denominazioni con il maggiore ritorno economico in regione sono il Benevento IGP, la Falanghina del Sannio DOP, il Sannio DOP e il Greco di Tufo DOP.