Premio Internazionale Giovanni Paolo II, riconoscimenti anche a salernitani.

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Una cerimonia all’insegna della sobrietà ma dal forte significato, così come ha vissuto sempre Papa Wojtyla, quella che si è svolta stamattina (21 ottobre) alla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma per la 18° edizione del Premio Internazionale “Giovanni Paolo II” conferito quest’anno a 12 figure che si sono particolarmente distinte per aver tutelato e promosso la sacralità della vita in armonia con i principi cristiani della Chiesa Cattolica.

Il prestigioso Premio, che nel 2007 e nel 2018 è stato conferito anche a Papa Benedetto XVI e a Papa Francesco, è stato istituito nel 2005 dall’Associazione Socioculturale ad Indirizzo Artistico “Aglaia” di Scafati (SA) e dall’Unci di Treviso e di Udine.

La cerimonia della XVIII edizione, che si è svolta nella hall della struttura ospedaliera, è stata preceduta dalla Celebrazione Eucaristica nella Cappella “Papa Giovanni Paolo II“ del Policlinico presieduta da Sua Eminenza Marian Rylko Stanislaw che ha concelebrato con l’Assistente Ecclesiastico Generale dell’Università Cattolica Monsignor Claudio Giuliodori e assistito dai Reverendissimi Sacerdoti presenti alla Celebrazione Eucaristica.

Per la XVIII Edizione il Comitato d’Onore, Scientifico e Culturale del “Premio Internazionale Giovanni Paolo II”, diretto dal Presidente Uff. Francesco Lupo e coadiuvato dal Consulente Generale l’Uff. Gianni Bordin con il dottor Marcello Bedeschi in qualità di coordinatore del Premio nonché degli innumerevoli incontri con i giovani del mondo che il Santo Padre Giovanni Paolo II fece nel corso del suo pontificato, ha conferito i 12 riconoscimenti, con le seguenti motivazioni, a:

  • E.R. Card. Stanisław Rylko, Arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore di Roma perché “Ha dedicato la Sua vita all’Apostolato dei laici ed inoltre è membro della Congregazione per i Vescovi, della Congregazione per le Cause dei Santi, del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, della Pontificia Commissione per l’America Latina nonché del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali. Inoltre, dal 1996 è membro e dal 2008 Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II”;
  • a S.E.R. Card. Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo Emerito di Cracovia, perchè “Ha dedicato tutta la Sua vita al servizio di Papa Giovanni Paolo II accompagnandolo fino alla sua chiamata in cielo. Fulgido esempio di devozione, fedeltà, umiltà, dedizione e spirito di sacrificio”;
  • alla ssa Maura Caprioli Magistrato di Venezia perché “La Sua vita, come donna, è sempre stata chiaramente ispirata a profondo senso civico ed innata generosità, vicina al volontariato in armonia con i principi cristiani”. Maura Caprioli si è sempre impegnata volontariamente negli aiuti alle persone più vulnerabili e povere del mondo, in particolare dell’Africa e Armenia. Con la sua rete di conoscenze si dedica alla raccolta fondi a favore delle popolazioni più bisognose del mondo escluse dai circuiti di aiuti istituzionali, facendo così da ponte tra il ricco Occidente e quanti in altre parti del mondo non possono essere sostenuti diversamente.

 

  • Premio “Giovanni Paolo II” anche alla ssa Maria Margherita Romanelli, Docente presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium di Roma, per “essersi sempre impegnata per la pace e la giustizia nel mondo. Socia fondatrice dell’Associazione Donne in Vaticano, e dal 2021 eletta Presidente, si è dedicata alla cura delle donne immigrate e vittime di abusi, impegnata in progetti di sviluppo e formazione umana a favore degli ultimi”;

 

 

  • a Laura Ephrikian (Treviso), attrice teatrale ma soprattutto grande donna di solidarietà per “aver manifestato attenzione ed impegno ai problemi dei popoli africani da sempre maltrattati e offesi nella dignità umana dai poteri forti che ancora oggi angustiano la terra d’Africa. Ha speso tutte le Sue energie per i poveri e per gli abbandonati”. Laura Ephrikian dopo una intensa e brillante carriera di attrice teatrale nel 1999 va in Africa. Lì viene incantata dalla bellezza del posto e soprattutto delle persone più fragili, i bambini. Prende contatto con l’orfanatrofio di Mambrui (Malindi, Kenia) e in quel momento inizia il suo percorso di aiuto alle scuole soprattutto quelle coi bimbi piccoli e alla loro alimentazione; ha fatto costruire pozzi, fin nei posti più lontani dalla civiltà, ha fatto operare in Italia al Rizzoli di Bologna un giovane affetto da tumore e dopo svariati viaggia tra Bologna e Malindi, il ragazzo si è salvato.

 

  • Premio “Giovanni Paolo II” anche ai sanitari di Bergamo, ssa Lauretta Rota e  Professor Stefano Fagiuoli rispettivamente Responsabile del Dipartimento Emergenza Urgenza e Area Critica e Direttore del Dipartimento di Medicina ASST dell’Ospedale “Giovanni XXIII” di Bergamo perché  “all’inizio della pandemia, in cui del virus non si conosceva ancora nulla, hanno curato i malati che affluivano in ospedale con spirito di sacrifico, responsabilità, umanità e professionalità, mettendo a repentaglio la propria vita e quella dei propri cari.  Hanno garantito il rapidissimo turn-over dei posti letto e hanno contribuito a ridurre la gravità clinica e quindi la mortalità dei pazienti infetti che necessitavano di ricovero”. I due sanitari, già insigniti dell’onorificenza di Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Sergio Mattarella, sono stati in prima linea per l’emergenza Covid a Bergamo, la città più colpita nel paese dalla pandemia. Tutti noi portiamo nella memoria le drammatiche immagini che immortalano i mezzi dell’esercito mentre portano decine di bare dal cimitero di Bergamo in forni crematori di altre regioni. Quello che si viveva, e che dovevano affrontare i sanitari all’interno degli ospedali, è qualcosa che non si può descrivere. Ma la qualità, la forza e la professionalità del Professor Fagiuoli e della Dottoressa Rota, unita a quella di tutto il personale medico e infermieristico che hanno lavorato al loro fianco, notte e giorno, ha contribuito ad aiutare le persone a non morire dando “luce” nel momento più buio che Bergamo abbia mai conosciuto dopo la Seconda Guerra Mondiale.

 

  • Premiate anche Monica De Santis ed Erika Noschese, giornaliste del quotidiano “Le Cronache” di Salerno che hanno avuto il coraggio personale di lasciare affetti personali, famiglia e redazione giornalistica per proiettarsi nel cuore della guerra e cercare di salvare donne, bambini e uomini, vittime fisiche e psicologiche della tempesta di fuoco che la Russia ha scatenato sull’Ucraina perché “come donne ed eccellenti professioniste dell’informazione che con coraggio e spirito umanitario si sono proiettate nel cuore della guerra in Ucraina per salvare donne e bambini”;

 

  • la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma “Centro di eccellenza medica internazionale che si è distinto sia durante la pandemia che tutti i giorni con il sacrificio di tutte le maestranze (medici, infermieri, personale amministrativo etc,) e ha saputo curare con amore ed abnegazione i pazienti. Centro di cura per Il Santo Padre Giovanni Paolo II che lo chiamò Vaticano Terzo”. Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato nelle mani del Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli l’avv. Carlo Fratta Pasini. La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, costituita dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, è l’ente no profit che dal 2015 gestisce l’attività ospedaliera del Policlinico Gemelli di Roma. Il Policlinico è oggi uno dei principali ospedali italiani e offre assistenza in tutte le branche delle specialità cliniche; è riconosciuto tra i principali ospedali oncologici italiani con oltre 50mila prestazioni all’anno ed è centro di riferimento della Regione Lazio per molte attività di alta complessità, come l’assistenza clinica per numerose malattie rare sia pediatriche sia degli adulti. Nel 2021 è stato inserito dalla rivista americana Newsweek nella classifica dei migliori ospedali del mondo -“The world’s best hospitals 2020”- e, al primo posto, nella graduatoria di quelli italiani. L’elemento distintivo dell’essere un Policlinico Universitario, con oltre 5.000 studenti iscritti ai corsi di Laurea della Facoltà di Medicina e Chirurgia e oltre 1.150 ricercatori del Gemelli IRCCS, è poter coniugare quotidianamente ricerca, formazione e assistenza, creando un valore aggiunto che posiziona la Fondazione come riferimento a livello internazionale e nazionale nell’ambito della ricerca e contribuisce alla crescita della cultura medica e sanitaria del Paese. I settori nei quali la produzione scientifica e di ricerca della Fondazione rappresenta un importante benchmark a livello internazionale sono l’oncologia sia adulta che pediatrica, le malattie dell’invecchiamento e neurodegenerative (Parkinson, Alzheimer), le malattie neuromuscolari infantili, la cardiologia e la gastroenterologia.
  • Premio, consegnato ad Angela e Andrea Cimini, è andato alla Memoria di Beniamino Cimini, primo Sindaco del Regno d’Italia nella Maiori del XIX secolo ed uno dei più importanti Sindaci di Maiori (SA) degli ultimi due secoli che esercitò il proprio incarico con equilibrio e competenza ed ottenendo risultati positivi i cui effetti sono ancora oggi visibili.

Questa la motivazione del premio: “Uomo di grandi doti morali amministrò il suo paese con giustizia, amore verso i deboli e spese parte del suo patrimonio per aiutare i poveri dando loro lavoro in un territorio da grossi problemi economici. Fulgido esempio di amministratore retto ed onesto.”

 

  • Ed infine un attestato di merito è andato al dottor Tommaso D’Angelo Direttore del Quotidiano “Le Cronache” di Salerno che “Ha saputo con sapiente organizzazione, in collaborazione con la Fondazione della Comunità Salernitana, il Lions Branch Salerno Minerva e con un imprenditore che ha voluto rimanere nell’anonimato, inviare due pullman in Polonia per salvare dalla guerra e portare in Italia 92 persone.”

La 18edizione del Premio Internazionale ha visto il patrocinio del Comitato 100 Karol e del Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” di Monastier (TV).