“E ‘a Luna guarda e dice: “Si fosse ancora overo. Chisto è ‘o popolo ‘e na vota, gente semplice e felice. Chist’è Napule sincero, ca pur’isso se ne va.” Sono i versi della famosa canzone “Napule ca se ne va”, scritta da Ernesto Murolo e musicata da Ernesto Tagliaferri, che fu interpretata, nel 1932, dal trentatreenne cantante napoletano Alfredo Sivoli, il cui vero nome era Alfredo Vertullo, in occasione del “Festival partenopeo di canti, tradizioni e costumi” che si tenne all’interno del “Casinò Municipale di Sanremo” e che fu l’antesignano del “Festival di Sanremo” la cui prima edizione fu organizzata nel 1951. Alla rassegna canora napoletana parteciparono noti artisti dell’epoca, tra cui Nicola Maldacea, re indiscusso della macchietta e del Cafè Chantant, Ada Bruges; Mario Massa; Giorgio Schottler, famoso per aver duettato con Enrico Caruso; Vittorio Parisi; Ferdinando Rubino e tanti altri. A raccontare la genesi del “Festival Napoletano”, nato su iniziativa di un gruppo di poeti e musicisti napoletani, capeggiati da Ernesto Murolo ed Ernesto Tagliaferri, è stato il Maestro Rino Napolitano, musicista, cantante e attore napoletano che nel suo recital per chitarra e voce, attraverso canzoni , poesie e alcuni simpatici aneddoti, ha raccontato la vita di Ernesto Murolo, poeta, drammaturgo e giornalista italiano che , insieme a Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio, E. A. Mario fu l’artefice della cosiddetta epoca d’oro della canzone napoletana. “Ernesto Murolo era il padre del cantautore Roberto Murolo”, ha ricordato il musicista napoletano durante la serata organizzata in una delle sale della “Pinacoteca Provinciale di Salerno” dall’associazione culturale “Parco Storico Sichelgaita”, presieduta dalla professoressa Clotilde Baccari Cioffi che con il recital di Rino Napolitano ha dato avvio al nuovo anno sociale. Introdotto dalla socia Clara Cuoco, che ha recitato alcune poesie di Ernesto Murolo e ricordato che il poeta napoletano scriveva sul giornale “Il Pungolo” e sul giornale umoristico napoletano “Monsignor Perrelli”, Rino Napolitano ha cantato, coinvolgendo anche il pubblico, alcune delle più belle canzoni del compositore napoletano: “Pusilleco addiruso”, ‘O scuitato, “Tarantelluccia”, ‘O cunto ‘e Mariarosa, “Suspiranno” , “Nun me scetà” e, naturalmente, “ Napule ca se ne va!” che è stata cantata, nei suoi concerti nel mondo, anche dal nostro Bruno Venturini. Rino Napolitano ha anche recitato alcune poesie di Ernesto Murolo, come la bellissima ’O miercurì d’ ‘a madonna ‘o Carmene e ricordato che Murolo nacque a Napoli nel 1876:” Ufficialmente dal ricco commerciante Vincenzo Murolo e Maria Palumbo” , ha precisato Napolitano – “Alcune voci che circolavano all’epoca dicevano che in realtà il noto poeta fosse frutto di una relazione dell’attore e commediografo Eduardo Scarpetta e Anna De Filippo, una sorellastra di sua moglie Rosa. Da questa unione sarebbero poi nati anche Eduardo Passarelli e Pasquale De Filippo”. Alla serata ha partecipato l’ingegner Gioita Caiazzo, Dirigente del Settore Pianificazione Strategica, Sistemi Culturali e Urbanistica della Provincia di Salerno, che ha portato i saluti del Presidente Michele Strianese e ricordato le tante iniziative organizzate dalla Provincia di Salerno per valorizzare e diffondere la cultura.
Aniello Palumbo