Il reflusso gastrico è un fastidioso disturbo che può colpire chiunque, ma risulta più diffuso tra le donne in stato di gravidanza e nei neonati.
Caratterizzato dalla risalita di materiale acido dallo stomaco, se trascurato per lungo tempo può portare alla formazione di ulcere e alla formazione di cancro all’esofago. Saperne riconoscere i sintomi è importante, in quanto permette di intervenire rapidamente, contattando il proprio medico di fiducia.
Di seguito scopriremo di cosa si tratta esattamente e quali sono le principali cure che portano a un miglioramento o alla risoluzione del problema. Clicca qui per approfondire l’argomento e scoprire come prevenire e curare i problemi di salute più diffusi.
Reflusso gastrico: di cosa si tratta
Quando si parla di reflusso gastrico si fa riferimento a una condizione dalle cause molteplici, la quale consiste essenzialmente in un malfunzionamento dello sfintere gastro-esofageo, ossia di quella valvola situata nella parte inferiore dell’esofago, atta a bloccare il passaggio dei succhi gastrici dallo stomaco, impedendone la risalita nell’esofago e nella bocca.
Si tratta di un disturbo molto comune che può colpire a qualsiasi età, indipendentemente dal sesso e dalle condizioni di salute, ma tende a manifestarsi con maggiore frequenza con l’aumentare dell’età e in certe fasi della vita; ad esempio, come è stato accennato nell’introduzione, le donne tendono a soffrirne maggiormente durante la gravidanza.
Reflusso Gastrico: i sintomi
Sebbene la risalita di succhi gastrici dallo stomaco sia fisiologica e avvenga anche in situazioni normali in prossimità dei pasti, quando la valvola inferiore dell’esofago non funziona correttamente si verifica una risalita eccessiva di acido che causa in un primo tempo rigurgito acido e bruciore all’altezza dello sterno.
Il rigurgito può essere tale da raggiungere la gola e lasciare un gusto amaro in bocca, aumentando al contempo la salivazione; il bruciore, causato dal contatto delle sostanze acide con le mucose, può causare una sensazione dolorosa che tende a irradiarsi verso il collo.
Con il tempo, il contatto degli acidi con le pareti delicate dell’esofago possono portare alla formazione di ulcere dolorose accompagnate da sanguinamento; la cicatrizzazione delle ulcere può infine causare stenosi, ossia un restringimento del tratto esofageo, e a una modifica delle cellule dell’esofago che porta il nome di “esofago di Barrett” e che, in alcuni casi, può evolvere in tumore.
Reflusso gastrico: sintomi meno comuni
Il reflusso gastrico può essere accompagnato anche da sintomi meno comuni, ma ai quali è importante prestare attenzione al fine di individuare il problema in tempi rapidi. Tra questi vi sono:
- tosse secca;
- mal di gola;
- disfagia;
In presenza di uno o più di questi sintomi, soprattutto se accompagnato da gusto amaro in bocca e dolore retro-sternale, è fondamentale contattare subito il proprio medico di fiducia per sottoporsi a esami specifici e iniziare una cura che aiuti a limitare i danni causati dai succhi gastrici.
Reflusso gastrico rimedi
Chi soffre di reflusso gastrico dovrebbe evitare i rimedi fai da te. Il medico, a seconda della situazione, potrà somministrare una cura farmacologica, la quale può prevedere l’assunzione di antiacidi, inibitori della pompa protonica e farmaci procinetici, e consigliare un regime alimentare atto a ridurre il problema. Nei casi più gravi potrebbe essere necessario ricorrere alla chirurgia.