Ci sono emozioni difficili da raccontare attraverso immagini o parole, esperienze più uniche che rare da vivere in prima persona per poter dire “Io c’ero”. È il caso de “Il GIGANTE della Campania”, lo spettacolo teatrale più alto della Regione Campania, che ha per palcoscenico la vetta del Monte Cervati. A 1899 metri di altezza, l’impareggiabile paesaggio naturalistico diventa incantevole scenario dell’evento teatrale gratuito organizzato da La Cantina delle Arti e patrocinato dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni presieduto da Tommaso Pellegrino.
L’appuntamento in vetta è per domenica 17 luglio alle ore 12:00 con la quinta edizione de “Il GIGANTE della Campania”, che in questo 2022 assume un significato ancora più profondo: l’evento, già di per sé eccezionale, si appresta infatti a rappresentare un simbolo di ripartenza e di rinascita per l’intera Regione Campania. Ritrovarsi tutti insieme sulla sommità del Monte Cervati dopo due anni di emergenza pandemica, aggravati dai venti di guerra che stanno scuotendo l’Europa, diventa occasione irripetibile per manifestare la voglia di pace, unità e riscatto, trasmettendo un messaggio di speranza.
Il progetto “GIGANTE della Campania” nasce per puntare i riflettori sul Monte Cervati, impareggiabile Grande Attrattore Naturalistico e protagonista indiscusso del territorio. A questo scopo si avvale dell’importante e collaudata collaborazione con la Sottosezione Montano Antilia C.A.I. (Club Alpino Italiano) e dell’Arciconfraternita Maria S.S. della Neve di Sanza. Domenica 17 luglio sono previste escursioni gratuite con guida per raggiungere la vetta da Monte San Giacomo, Sanza e Piaggine: uno spettacolo nello spettacolo che attribuisce valore aggiunto alla consueta altissima qualità artistica marchio di fabbrica de “La Cantina delle Arti”.
“Il GIGANTE della Campania -sottolinea Enzo D’Arco, autore e attore dello spettacolo che lo vede in scena con Antonella Giordano e Marzio D’Arco – è un evento culturale che offre un’esperienza completa, in grado di integrare la bellezza dei paesaggi, la fruizione delle nostre montagne e la conoscenza delle eccellenze del Parco Nazionale. Reciteremo senza sipario, senza luci di scena, senza microfoni: solo noi artisti, il pubblico e la natura. Ci auguriamo ogni volta di essere all’altezza delle bellezze che ci circondano, e l’emozione è sempre fortissima per tutti. Quest’anno lo sarà ancora di più, perché alle consuete straordinarie suggestioni si aggiungerà quel significato «liberatorio» che sicuramente sarà presente, frutto della voglia di esorcizzare le vicissitudini degli ultimi anni”.