“Ogni persona produce in Italia 499 kg di rifiuti urbani l’anno, circa un chilo al giorno, che rappresentano il 10% delle 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno nell’Unione Europea. Ogni cittadino dell’Unione Europea genera una media di oltre 4,5 tonnellate di rifiuti l’anno. La composizione media dei rifiuti solidi urbani è rappresentata per il 28% da rifiuti organici, per il 23% da carta e cartone e per l’11% dalla plastica”. Sono alcuni dei dati presentati dal professor Gaetano Guerra, docente di Chimica Industriale presso l’Università di Salerno, che ha parlato delle plastiche nell’ambito dell’economia circolare durante l’incontro organizzato, lunedì sera, presso il “Circolo Canottieri Irno”, dal “Rotary Club Salerno” presieduto dalla professoressa Maria Rosaria Lombardi che ha ricordato che, proprio nella stessa giornata di 73 anni fa, il 30 maggio del 1949, veniva fondato il “Rotary Club Salerno”. Il professor Guerra, che è membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, ha spiegato che l’economia circolare è l’allontanarsi progressivamente da quella che è l’economia lineare:” Che prevede, tradizionalmente, l’estrazione di materie prime che vengono trasformate in un prodotto, il quale viene gettato via dopo l’uso. Questo tipo di economia non è più sostenibile: è necessaria l’economia circolare che prevede che i prodotti ottenuti dalle materie prime, dopo essere stati utilizzati, alla fine della loro vita vengano riutilizzati per una nuova produzione, un numero infinito di volte”. Il professor Guerra ha anche spiegato che: ” Nel mondo, dal 2005 al 2015, sono state prodotte 322 milioni di tonnellate di plastica e che l’Italia è la seconda nazione in Europa per consumo di materie plastiche dopo la Germania”. Guerra ha anche dato dei suggerimenti, tratti dal rapporto EASAC, per migliorare la fattibilità tecnica ed economica del riciclo meccanico: ” La progettazione per il riciclo deve prevedere di eliminare o almeno limitare l’uso di imballaggi multi – materiale: come ad esempio le buste del pane, di carta, ma che hanno una finestra trasparente di plastica. E’ più difficile differenziarle: meglio che siano tutte di carta o tutte di plastica: Bisognerebbe anche evitare di usare dei colori scuri per le bottiglie di plastica, come quelle di colore blu che sono più difficili da smaltire, ed evitare di usare differenti tipi di polimeri per una specifica applicazione: meglio che siano di un solo tipo di polimero”. Guerra ha anche spiegato come si riciclano le bottiglie di plastica” Fino al 50% di plastica riciclata viene riutilizzata nella realizzazione della nuova bottiglia. Fino a pochi anni fa il riciclo di plastiche era proibito per imballaggi alimentari mentre a breve sarà obbligatorio l’utilizzo di un quantitativo minimo di polimero da riciclo”. Il professor Guerra ha concluso sostenendo che:” Il riciclo è imprescindibile per ogni materiale di largo uso; che bisogna progettare dei manufatti che tengano conto del loro fine vita; che bisogna limitare l’uso di differenti materiali non facilmente separabili e utilizzare i materiali biodegradabili solo quando utili”.
Aniello Palumbo.