Lettera aperta a qualunque imprenditore o presunto tale che abbia lamentato la mancanza di manodopera.
I giovani vogliono lavorare, non per voi però
Non scenderò nel più becero populismo, non vi dirò come fare impresa, non ne ho le competenze né presumo di averle; proverò a farvi riflettere su un aspetto troppo spesso dimenticato. I giovani vogliono lavorare, ma non vogliono lavorare per voi. E no, il RDC non c’entra, è solo la più moderna forma del velo di Maya di Schopenauer; un inefficace scaricabarile all’italiana. Il problema non è una somma irrisoria erogata per 18 mesi, è la mancanza di un’alternativa valida. Quando si muovono i primi passi nel mondo del lavoro si è consapevoli di dover fare dei sacrifici e, credetemi, vengono fatti, ma non per voi. La crescita nelle vostre imprese è inesistente. La potenzialità dal punto di vista economico uguale, così come le opportunità che possano invogliare i giovani ad investire il proprio tempo per voi. La prospettiva è una triste e grigia esistenza condizionata da un impiego che, nel migliore dei casi, porta in tasca quattro spicci che nemmeno si ha il tempo di spendere, visto lo spropositato monte ore settimanale. Turni massacranti ripetuti (se tutto va bene) sei giorni su sette con il contentino di una giornata libera -rigorosamente infrasettimanale-, niente ferie e tutto questo per cosa?
‘’ Ai miei tempi si faceva così!’’.
I tempi cambiano. La società si evolve. Con la globalizzazione nel suo prime moment ed una pandemia che ha ricordato all’uomo la precarietà della sua esistenza, le priorità sono cambiate. Sopravvivere non basta più. I giovani vogliono vivere e farlo dignitosamente.
Vi invito, dunque, ad una riflessione: vi siete mai chiesti ‘perché qualcuno dovrebbe voler lavorare da me e non dal mio concorrente? Cosa offro di più? Cosa offro di meglio?’
Sono sicuro che, rispondendo a queste semplici domande e ragionando di conseguenza, vedrete dei miglioramenti.
“Verrà un giorno che l’uomo si sveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo… l’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo”. Giordano Bruno.