“La percentuale di italiani in possesso di un titolo di studio universitario si è ridotta dal 28,9% del 2020 al 28,3% del 2021. In Europa, invece, il numero medio di laureati è cresciuto dal 40,7% al 41,2%. Sul versante della formazione, che è prioritario per lo sviluppo del Paese, l’Italia si allontana ulteriormente dal resto del continente.
La situazione è preoccupante. Occorre un cambio di passo radicale nella gestione delle risorse del PNRR destinate al mondo dell’università e della ricerca, che altrimenti rischiano di rappresentare l’ennesima occasione sprecata. Non possiamo permetterci distribuzioni a pioggia. Bisogna definire un programma serio di interventi strutturali, puntando in maniera più convinta sull’orientamento in entrata e sulla valorizzazione delle connessioni tra atenei e mondo del lavoro. Sono necessari investimenti nel diritto allo studio, nell’edilizia universitaria e nell’abbattimento delle barriere architettoniche. Solo in questo modo – conclude Tommasetti – si potrà migliorare e rendere più appetibile il percorso universitario per i nostri giovani”.