da Italia Nostra sezione di Salerno riceviamo e pubblichiamo
Il Comune di Pontecagnano, nonostante la nostra richiesta inviata nel novembre del 2020 di scegliere un’area diversa da quella identificata in località S. Antonio, prospiciente la Via Sandro Pertini, per la costruzione della nuova caserma dei Carabinieri, ha proseguito nel portare avanti il progetto ottenendo l’avallo dell’Arma dei Carabinieri.
Già nel 2020 Italia Nostra e il Consorzio di Irrigazione Faiano e Formola avevano espresso forti perplessità e avevano chiesto al Comune di Pontecagnano Faiano di identificare altre aree dove realizzare la caserma. Ricordiamo che il Consorzio è il gestore delle acque che sorgono proprio in quest’area e che vengono utilizzate per l’irrigazione dei terreni agricoli del Comune e pertanto l’area presenta un interesse naturalistico ed economico che non consente di utilizzarla per costruire degli edifici.
Vista la “perseveranza” dell’Amministrazione Comunale di Pontecagnano abbiamo deciso di diffidarla dalla realizzazione della caserma inviando una lettera anche a tutti gli enti coinvolti in questo progetto, a tutti gli enti per la tutela ambientale e alla procura della Corte dei conti.
Infatti, a valle di un accesso agli per ottenere la documentazione di progetto, non ci sono stati forniti alcuni parerei che riteniamo fondamentali quali la Perizia Geologica, lo Studio di Prefattibilità Ambientale esplicitamente menzionato delibera di giunta e il parere paesaggistico.
Inoltre, riteniamo che il Comune di Pontecagnano Faiano debba fornire le necessarie giustificazioni alla Corte dei Conti di voler realizzare un’opera in una zona con una falda acquifera affiorante che comporta oggettivi costi aggiuntivi sia di realizzazione che di manutenzione rispetto ad altre aree che non presentino criticità di questo tipo disponibili sul territorio comunale, come quella già individuata a Casa Parrilli dal vigente PRG.
Per completezza diamo una sintesi di iniziative passate relative all’area in questione
L’area delle sorgenti del Formola è stata già oggetto sin dal 1989, (cioè quasi quarant’anni fa) di numerose lettere indirizzate al comune di Pontecagnano Faiano che chiedevano di sottoporre a vincolo le sorgenti definendo impropria la destinazione edilizia dell’area delle stesse (vedi lettera allegata) e allegando una planimetria con l’area di rispetto che bisognava tutelare assolutamente.
Di altrettanta rilevanza è lo Studio Idrogeologico commissionato dal Consorzio di Bonifica Destra Sele al prof. Pietro Celico, geologo, che prevedeva sia un’area di tutela assoluta che un’area di rispetto intorno alle sorgenti del Formola. Tale studio veniva trasmesso al Comune di Pontecagnano Faiano, Alla Provincia di Salerno e Alla Regione Campania dallo stesso consorzio affinché gli enti predisponessero le necessarie azioni per la tutela delle sorgenti.
L’ultimo, ma non meno importante, sollecito all’Amministrazione Comunale di Pontecagnano Faiano e agli altri enti interessati, è arrivato nel 2005 con l’ennesima lettera del Consorzio di Bonifica Faiano e Formola che sottolineava l’importanza vitale delle sorgenti richiamando tutti gli studi e richieste fino ad allora prodotti. A seguito di tale sollecito sia il Consorzio Destra Sele che La Regione Campania con una lettera indirizzata al Comune di Pontecagnano Faiano lo hanno richiamato alle proprie responsabilità sollecitandolo a attuare quanto previsto dall’art. 1 della legge 36/94 per la salvaguardia delle acque superficiali e dall’art. 21 della legge 152/99 per la Tutela delle Acque superficiali.
Il PRG attualmente in vigore destinava l’area individuata alla realizzazione di Standard Urbanistici e il nuovo PUC ha cambiato in Attrezzature Urbane la sua destinazione d’uso, dicitura non molto chiara che avrebbe più o meno lo stesso significato dello Standard.
L’attuale Amministrazione aveva nel programma elettorale di destinare tale area alla realizzazione del Parco delle Sorgenti del Formola nelle sezioni dell’Ambiente e del Turismo, come da stralcio in allegato, e come proposto nel 2017 da Italia Nostra e dal Consorzio di Irrigazione Faiano e Formola.
Siamo convinti che la realizzazione del Parco metterebbe fine ad ulteriori tentativi di edificare sula sorgente e che questo coniugherebbe finalità ambientali, sociali ed economiche.