Nei giorni di domenica 3 (dalle 7,00 alle 23,00) e lunedì 4 ottobre 2021 (dalle 7,00 alle 15,00) si svolgeranno le consultazioni elettorali amministrative per l’elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali nonché per l’elezione dei consigli circoscrizionali.
L’eventuale turno di ballottaggio avrà luogo nei giorni 17 e 18 ottobre 2021.
Le consultazioni elettorali amministrative previste nelle giornate del 3 e 4 ottobre 2021 interesseranno 1.192 comuni (1.154 nelle 15 regioni a statuto ordinario e 38 nella regione a statuto speciale del Friuli Venezia Giulia) per un numero di elettori pari a 12.147.040 distribuiti su 14.505 sezioni. In particolare, andranno al voto 19 capoluoghi di provincia dei quali 6 anche capoluoghi di regione: Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino e Trieste.
I restanti 13 capoluoghi di provincia chiamati al rinnovo sono Benevento, Caserta, Cosenza, Grosseto, Isernia, Latina, Novara, Pordenone, Ravenna, Rimini, Salerno, Savona e Varese.
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la mmaggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è un ddovere civico.
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge
Possono votare tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali del comune al voto che abbiano compiuto 18 anni entro il primo giorno della votazione del primo turno (3 ottobre 2021).
La tessera elettorale, prevista dall’articolo 13 della legge 30 aprile 1999, n. 120, e istituita dal regolamento di cui al d.P.R. 8 settembre 2000, n. 299, è il documento ufficiale tramite il quale i cittadini elettori italiani possono votare, dimostrando la regolare iscrizione nelle liste elettorali del comune di residenza.
Per votare bisognerà andare al proprio seggio – che si legge sulla tessera elettorale – con un documento di identità. Si può votare tracciando un segno sul nome del candidato o della candidata, e in questo caso il voto andrà solo a lui o a lei, oppure si può votare per una delle liste collegate, e in questo caso il voto andrà al candidato o alla candidata e anche al partito relativo. Nei comuni con più di 15mila abitanti si può fare un voto disgiunto, cioè votare per un candidato o una candidata e allo stesso tempo assegnare la propria preferenza a una lista avversaria. Se si vota per una lista, si può specificare una preferenza per uno o due candidati consiglieri, a patto che uno sia una donna e l’altro un uomo.