Dedicata a Carla Fracci l’edizione 2021 di Positano Premia la Danza – Premio Léonide Massine, sabato 11 gran gala.

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Il mondo di Carla Fracci a Positano. La capitale della danza torna come ogni anno a connettersi con le eccellenze globali dell’arte coreutica per una speciale edizione, la 49esima, di “Positano Premia la Danza – Léonide Massine”, sabato 11 settembre alle ore 21.

Sul sagrato della Chiesa di Santa Maria Assunta si celebrerà un palmarès speciale dedicato a Carla Fracci (1936-2021), un omaggio con la ‘regia’ del compagno di una vita, Beppe Menegatti. Tutto il premio quest’anno ruoterà infatti attorno alla figura dell’étoile, che con Positano aveva una relazione specialissima.

Carla Fracci è morta a Milano a 84 anni, il 27 maggio scorso, monumento nazionale, mito del balletto, una delle più grandi artiste della danza mondiale, che con Positano e il premio Massine ha sempre avuto un legame unico, vincendolo più volte e poi diventandone madrina. Quest’anno avrebbe dovuto ritirare il premio alla Carriera proprio al Massine. Non ce l’ha fatta.

Per questo il Comune di Positano e il comitato artistico denominato nel 2021 ‘per Carla’ e composto da Alfio Agostini (direttore di Ballet 2000), Valeria Crippa (Corriere della Sera), Laura Valente (Direttrice artistica Premio Léonide Massine ITALIA) e Roger Salas (El Pais), hanno deciso di dedicare a lei e al ‘suo mondo’ il Premio più antico della danza.

A chi è stato suo partner, a chi le ha curato regie e coreografie originali, costumi e scenografie, ai grandi ‘artisti’ che hanno condiviso con lei una parte dei loro successi e percorsi professionali di eccellenza.

I Premi saranno assegnati al regista Beppe Menegatti, alla scenografa Luisa Spinatelli, al coreografo Amedeo Amodio, al danzatore e partner Stéphane Fournial, al fotografo Luciano Romano. E tra video e fotografie, veri e propri intarsi di una carriera leggendaria, ci saranno anche le parole di un’altra scenografa e costumista (già premio Positano nel 1995) Annamaria Morelli e dell’amica storica, la giornalista e scrittrice Giuliana Gargiulo, che ha dedicato a Fracci più pubblicazioni. 

Dichiarazione del Sindaco di Positano, Giuseppe Guida:

“Positano ha mantenuto la sua doppia promessa: realizzare anche quest’anno il premio Massine, il più antico del mondo, e dedicarlo doverosamente a Carla Fracci, mito assoluto del balletto, che della vita artistica e culturale positanese è stata una delle fondamentali ispiratrici. Da quando nel maggio scorso ci giunse la triste notizia della sua scomparsa il nostro pensiero è stato quello di realizzare un omaggio autentico, sobrio e prezioso, frutto del lavoro e dell’impegno del comitato artistico e dello spessore dei protagonisti di questa edizione. Aggiungo con orgoglio che quest’anno il premio Luca Vespoli verrà consegnato ad una artista internazionale di alto valore Clotilde Vayer, neo direttrice del Corpo di ballo del Teatro San Carlo. Dopo un’estate ricca di soddisfazioni e grandi successi, e giunta l’ora del riscatto, per ritornare sui passi già fatti, per ripeterli come avviene per la danza, per ritornare a sentirsi liberi di vivere, per ritornare nuovamente ad esprimersi attraverso l’arte più antica del mondo!!! Siamo certi che il 2022 sarà l’anno della definitiva ripresa, l’anno del cinquantenario del Premio Danza Léonide Massine, che consacrerà ancor di più la città di Positano come capitale internazionale dell’arte della danza”.

PERGAMENA PREMIO 

Per gentile concessione del Museo e Archivio Storico della Fondazione Teatro di San Carlo, dal 2017 il simbolo della manifestazione è anche quest’anno un bozzetto di scena di Paolo Ricci realizzato per il balletto PETRUSHKA, riprodotto in carta pergamenata. La pittura del poliedrico artista attivo a Napoli, autore di molti lavori per il teatro, incontrò uno dei titoli più significativi della stagione dei Ballets Russes già coreografato da Massine e di cui Nureyev fu tra gli interpreti ideali.

MOSTRA 

A Carla, legatissima a Positano e al Premio Massine, sarà dedicata una mostra fotografica curata da Luciano Romano ed ospitata nella Cripta della Villa Romana (11-18 settembre) dal titolo “Carla, eterna fanciulla danzante” (cit. Eugenio Montale).

Contributo speciale in video di Lucinda Childs e Bob Wilson.

Sarà proposto un contributo speciale in video di due leggende delle performing arts, la coreografa e danzatrice Lucinda Childs e il regista Bob Wilson.

PREMIO VESPOLI a Clotilde Vayer

Il Premio Luca Vespoli è assegnato a Clotilde Vayer, neodirettrice del Balletto del San Carlo. 

Il giovane danzatore positanese Daniele Di Donato, Premio Massine nel 2018 come ‘giovane promessa’, ritorna al premio “per raccontare” i traguardi raggiunti negli ultimi tre ultimi tre anni.

 

Continua il gemellaggio tra Il Premio Positano e il Prix Benois de la dance del Bolshoi di MOSCA, con la direzione artistica di Nina Loory che negli anni ha premiato artisti che si sono esibiti in entrambe le rassegne.

CONCERTO 

Dopo le premiazioni, in chiusura di serata, Omaggio Musicale dell’Ensemble I Solisti del Teatro di San Carlo, che eseguiranno musiche da film, con un programma ‘idealmente dedicato a Carla’ che vedrà esibirsi Daniele Baione (primo violino), Erika Imola Gyarfas (secondo Violino), Angelo Iollo (Viola), Silvano Maria Fusco (Violoncello), Pasquale Maddaluno (Contrabasso), Gianpiero Pannone (Flauto) Francesco Parisi (Oboe), Stefano Bartoli (Clarinetto). In programma musiche che hanno fatto la storia del nostro immaginario: Amarcord  (Nino Rota), La dolce vita (Nino Rota), La passerella di 8 e ½ (Nino Rota), Buongiorno principessa (Nicola Piovani), Deborah’s theme (Ennio Morricone – C’era una volta in America), Gabriel’s oboe (Ennio Morricone),  Godfather waltz (Nino Rota Valzer n. 2), Jazz suite “Eyes wide shut (Dmitrij Šostakovič), Il Postino (Luis Bacalov), Nuovo cinema Paradiso (Ennio Morricone), Oblivion – Enrico IV ( Astor Piazzolla),  Por una cabeza  – Scent of woman (Carlos Gardel), Poverty (Ennio Morricone- C’era una volta in America),  Schindler’s list (John Williams), La vita è bella (Nicola Piovani).

Un docu-corto e pubblicazione e-book saranno dedicati a Carla Fracci e al suo legame con il premio Léonide Massine, attingendo al prezioso archivio del comune di Positano, e non solo.  Il lavoro, a cura di Laura valente, sarà presentato entro dicembre 2021.

BREVE STORIA DEL PREMIO

Positano richiama i più grandi artisti della danza sin dagli anni ’20 del secolo scorso quando vi si stabilì un collaboratore di Diaghilev, seguito da Lifar, Bakst, Nijinsky, Stravinsky (oltre a personaggi del mondo artistico come Picasso e Cocteau). Léonide Massine, il ballerino/coreografo dei Ballets Russes, s’innamorò del luogo e Diaghilev gli donò le antistanti isole dette Li Galli. Per le sue strade hanno passeggiato personaggi come Serghei Diaghilev, Vaslav Nižinskij e Rudolf Nureyev che fece di Li Galli un’amata residenza. Il 2 agosto 1969 nasce il Premio Positano. Dieci anni dopo la prima edizione, alla morte di Léonide Massine, il premio, oggi alla vigilia del mezzo secolo di vita, venne intitolato alla sua memoria. La manifestazione ha premiato negli anni (impossibile citarli tutti) celebri artisti, da Margot Fonteyn a Nureyev, da Maurice Béjart a Ekaterina Maximova, Carla Fracci, Luciana Savignano, Elisabetta Terabust, Alessandra Ferri, Roberto Bolle, Mikhail Baryshnikov, Alicia Alonso, Lutz Förster, Vladimir Vassiliev (nella foto con Carla Fracci). Nel 2019 il Premio alla Carriera è andato a Nacho Duato, danzatrice dell’anno Svetlana Zakharova mentre nel 2020 a Viengsay Valdés e Anthony Dowell.

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Carla Fracci

di Alfio Agostini

27 maggio 2021… percossa, attonita la terra al nunzio sta.

Il lettore mi concederà la citazione spropositata. Alla notizia inattesa della sua scomparsa, colpiti e sbalorditi siamo rimasti tutti, in Italia, e non solo nella cerchia della danza. Aveva quasi 85 anni, tutti lo sapevano e nessuno ci pensava. Eppure sentivamo impossibile che potesse mancare; quasi tutti eravamo nati al balletto con lei, era stata la nostra prima “ballerina”, l’avevamo seguita per decenni, tutti, dalla più ingenua ed adorante allieva di danza classica al critico meno compiacente (e parlo per me, che m’impuntai da giovane a cercare le ombre della sua onnipresenza così assoluta ed esclusiva nella danza italiana, per poi finire con l’ammirare anch’io incondizionatamente la grande artista e la sua personalità sobria e impenetrabile, al di là del sorriso soave da madonna del Rinascimento lombardo (“The Madonna of the Ballet”, titolò tanti anni fa il settimanale americano Time).

Una necrologia che riassumesse qui la sua carriera smisurata sarebbe un esercizio senza senso, dopo che la carta stampata e il web l’hanno fatto due mesi fa e dopo quarant’anni lungo i quali questa stessa rivista, nata quando lei era già all’apogeo della carriera, ne ha scritto con continuità. 

Ci limitiamo dunque a queste poche righe e a poche immagini, certi che il lettore sappia già di lei l’essenziale.

Ma per ricordare ai nostri lettori non italiani che Carla Fracci non è stata un fenomeno solo italiano, vorrei raccontare un momento che m’impressionò, al Metropolitan Opera di New York nella serata di gala del 50° anniversario dell’American Ballet Theatre, nel gennaio del 1990. Sfilavano tutte le stelle più amate dai fans della compagnia nella sua storia, da Alicia Alonso a Mikhail Baryshnikov; ciascuno appariva in un filmato storico proiettato sul fondo della scena e poi danzava dal vivo in un breve brano del repertorio dell’ABT. Molti applausi per tutti. Ma quando sullo schermo apparve Carla Fracci in Giselle con Erik Bruhn, scoppiò un’ovazione incontenibile ed emozionante che durò a lungo, con tutto il pubblico del Met in piedi.

Giselle, certo, il suo ruolo identificativo. Beppe Menegatti, suo Pigmalione e marito, dice che Carla lo ha danzato 1000 volte in tutto il mondo. Il numero può sembrare eccessivo, ma è un numero da mito.

Eppure, se mi è permesso ancora un pensiero personale, dirò che il momento magico di Carla Fracci nella mia memoria di spettatore è un altro: quello della finestra che si apre nel primo atto della Sylphide, rivelando lei, immobile, in posa più-che-perfetta, semplice e sublime; una visione, l’altrove che si manifesta sulla terra, un sorriso e un brivido che avvolgeva il teatro.