Quando c’è Valery Gergiev e l’Orchestra del Mariinsky sul Belvedere di Villa Rufolo, e in questi anni sono di casa, è sempre un tripudio di applausi. Il primo dei due concerti che chiude gli appuntamenti sinfonici della 69esima edizione del Ravello Festival, ha riportato nella Città della Musica uno dei direttori più legati a Ravello alla guida della sua creatura prediletta.
Il programma scelto dallo Czar per questa prima serata si è aperto con un tocco d’Italia con l’Ouverture dal Guillaume Tell di Gioachino Rossini, poi spazio all’Incompiuta di Franz Schubert, la Sinfonia n.8 in si minore.
Come sempre accade quando a salire sul palcoscenico è una formazione così solida e sicura dei propri mezzi, già dalle prime note, si è certi di assistere ad un concerto sontuoso. Gergiev muove le mani, le braccia, le dita e l’orchestra, naturale prolungamento del suo corpo, restituisce alla platea estasiata 80 minuti di Musica con la emme maiuscola. Nessuna incertezza, nessuna imperfezione, solo emozioni.
Nella seconda parte un’esecuzione brillante della Terza Sinfonia, “Scozzese” di Mendelssohn e alla fine tanti tanti applausi per Gergiev che tornerà domani sera con il concerto che chiuderà questa stagione sinfonica.
Ad unirsi a questi applausi anche il giovane tenore Vittorio Grigolo che, reduce dai recenti successi all’Arena di Verona e accompagnato dalla compagna, la modella Stefania Seimur, non si è lasciato scappare l’occasione di assistere al concerto. “È la mia prima volta a Ravello, lo confesso! È un posto incantevole” ha detto Grigolo che si è prestato a qualche scatto sul Belvedere per immortalare la serata. (ph Pino Izzo)