Positano Teatro Festival, presentata la XVIII edizione dedicata a Gerardo D’Andrea, dal 7 al 10 agosto.

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Il Positano Teatro Festival Premio Annibale Ruccello, non si ferma. La rassegna ideata e diretta da Gerardo D’Andrea, (purtroppo recentemente scomparso), che da ventuno anni “offre uno sguardo sulla drammaturgia contemporanea, italiana e straniera”, quest’anno celebra la diciottesima Edizione del Premio. Il Festival non si ferma principalmente perché questa speciale edizione è firmata e programmata interamente dal suo fondatore Gerardo D’Andrea al quale ciascuna serata sarà dedicata.

Il Positano Teatro Festival non si ferma anche nel solco dell’eccezionale attenzione che il Comune di Positano, guidato dal nuovo sindaco Giuseppe Guida che, insieme all’intera Giunta, hanno continuato a dimostrare alla rassegna che è cresciuta e si è consolidata negli anni. Il successo più importante sia di pubblico che di critica lo ha conquistato grazie alla sua ripresa nel 2010 fortemente voluta dall’amministrazione comunale e dalla scelta di farlo diventare un Festival itinerante. Come per lo scorso anno, però, le disposizioni anticovid hanno richiesto di ridimensionare il programma in quattro serate che avranno luogo tutte nello scenario del suggestivo “Anfiteatro Piazza dei Racconti” i cui ampi spazi consentiranno di mantenere un regolare rispetto del distanziamento sociale.

Anche se in sole quattro serate di programmazione, la XVIII Edizione conferma i suoi tradizionali intenti di offrire al pubblico occasioni di “ridere, riflettere e commuoversi”.

Siamo orgogliosi di ereditare il Positano Teatro festival – dichiara il sindaco Giuseppe Guida – un testimone così prestigioso e riconoscibile nel panorama nazionale delle rassegne teatrali che il suo ideatore e fondatore Gerardo D’Andrea con la sua istrionica personalità e competenza ha fatto crescere nel tempo portando a Positano tanti importanti artisti e compagnie teatrali. Con la varietà di generi e di linguaggi artistici, sempre originali, questo Festival ci offre una prospettiva sulla drammaturgia contemporanea attraverso giovani interpreti ed autori. Siamo inoltre particolarmente riconoscenti alla rassegna – continua il sindaco – perché facendo leva sulla domanda di cultura che cresce significativamente attraverso l’aumento del pubblico agli eventi culturali, in particolare a teatro, ha saputo rinnovare l’importante sodalizio con il territorio, principale risorsa e sostegno dell’economia locale”.

Il Positano Teatro Festival celebra nel 2021 i ventuno anni della sua storia. Quattro lustri, dunque, quando timidamente gli “organizzatori” – amava raccontare il direttore artistico Gerardo D’Andrea – si affacciarono sulla bella spiaggia grande, nel giardino di San Vito, dietro agli stabilimenti, per dare il via alla prima edizione della rassegna teatrale. Positano, meta di artisti che vi soggiornavano in tutte le stagioni ma anche luogo attrattivo di tanti turisti, si presentava come il luogo più idoneo per ­­­­rappresentare il teatro di prosa. E così, sollecitati, anche dalla storia di attori e attrici di cinema e teatro che trascorrevano lunghe serate in allegria al mitico bar De Martino, prese forma e sostanza nel 2000, la prima edizione del Festival, allestendo un cartellone con tre spettacoli”.

 

IL PROGRAMMA

Sabato 7 agosto alle ore 20,45, Anfiteatro Piazza dei Racconti, la serata inaugurale del Premio Annibale Ruccello sarà dedicata ad un’artista dalla grande personalità e di eccezionale caratura internazionale, la cantante Milva con lo spettacolo La Rossache vede protagoniste Antonella Morea, a cui verranno affidati i brani musicali appartenenti al variegato repertorio della cantante, e Martina Carpi che, attraverso l’interpretazione del testo scritto da Gianmarco Cesario, ne ripercorrerà le principali tappe personali ed artistiche. Lo spettacolo sarà accompagnato, in quest’occasione, dall’ensemble musicale composta da Vittorio Cataldi (piano, fisarmonica e violino), da Luigi Fiscale (contrabbasso), da Franco Ponzo (chitarra) e Gianluca Mirra (batteria).

Subito dopo sarà il momento del Premio Annibale Ruccello 2020 alla carriera a Milva che sarà consegnato alla figlia Martina Corgnati. Quest’anno l’autore del Premio Annibale Ruccello è l’artista italiano Gaetano Di Riso.

Il Festival sarà anticipato dall’esibizione musicale del duo “acCosta acCosta” con Michele Colonna e Nino Apreda che insieme ad un gruppo di giovani in abiti folcloristici, partendo da Via Pasitea, alle 19,30, coinvolgerà cittadini e turisti dando il benvenuto al pubblico del Positano Teatro Festival.

Domenica 8 agosto, alle 20,45, Anfiteatro Piazza dei Racconti, la sempre applaudita presenza del grande Enzo Moscato, con lo spettacolo “Luparella” ovvero Foto di Bordello con Nanà, testo e interpretazione dello stesso Moscato.  Uno spettacolo che è entrato di diritto nella storia del teatro contemporaneo.  “È Nanà, simbolo di una Napoli-risentimento e non da folclorica cartolina, voce e volto d’azione di riscatto, a fronte delle infinite bugie e menzogne su un popolo, consegnatoci da chi ce lo tramanda come inerte e infingardo, pagnottista e voltagabbana, a farsi, nella vicenda, l’artefice violenta d’un delitto, una specie di catarsi, improvvisa e sanguinaria, attuata a difesa di una vittima, di qualcuno più soggetto e più debole di lei: di Luparella, appunto: l’altro corpo-non corpo in scena, puro fantasma, evocazione di memoria, ombra fedele di Nanà nell’osceno e sboccato rosario dei martiri”, scrive Moscato nelle note di regia. Lo spettacolo è presentato dalla Compagnia Teatrale Enzo Moscato, le musiche Donamos, i costumi Tata Barbalato, l’organizzazione Claudio Affinito.

Lunedì 9 agosto, alle 20.00, Anfiteatro Piazza dei Racconti, il palcoscenico del festival ospiterà lo spettacolo “L’ufficio delle parole smarrite” che segna il gradito ritorno della compagnia Il Teatro nel Baule, formazione leader per il teatro dell’infanzia, ancora una volta protagonista dell’appuntamento tanto atteso dai bambini, ma non solo, tanto che il direttore artistico era solito aggiungere che fosse «vietato l’ingresso ai maggiori se non accompagnati».

Martedì 10 Agosto, alle 20,45, la serata si aprirà con lo spettacolo di teatro musicale “Nino” (dedicato all’amico magico Nino Rota) con Lalla Esposito accompagnata al pianoforte da Antonio Ottaviano. Nino Rota, uno dei più grandi compositori del novecento, “l’amico magico”, come amava definirlo Fellini. “Una donna, ma forse un’anima, ma forse un sogno – si legge nelle note – appare con la sua valigia piena dei suoi piccoli oggetti, strumenti per rendere il sogno in qualche modo più reale. Ad attenderla un musicista che la prenderà per mano e attraverso le note realizzeranno il loro scopo comune: incontrare l’amico magico. Tutto avverrà senza interruzione tra parole recitate e musica come soffiando su una girandola che dopo aver vibrato per l’effetto del vento, torna al punto di partenza per incominciare a vibrare ancora una volta”.

Al termine dello spettacolo, nella serata condotta da Martina Carpi, sarà consegnato dal sindaco Giuseppe Guida il Premio Pistrice – Città di Positano” ad Alessandro D’Alatri, regista teatrale e cinematografico, reduce dall’enorme successo di ascolti, di critica e di pubblico della serie televisiva “Il Commissario Ricciardi” (Rai1), che ha vinto il prime time di serata. L’autrice del Premio è l’artista Marina Contento.

 

 

 

In ricordo di Gerardo

Con Gerardo D’Andrea, regista teatrale e televisivo, direttore artistico del Positano Teatro Festival Premio Annibale Ruccello che ha ideato e fatto crescere per oltre vent’anni di storia, scompare uno dei protagonisti brillanti e colti di una generazione che rappresentava la memoria storica della sperimentazione artistica e culturale non solo napoletana ma anche nazionale. Una passione immensa per il teatro che frequentava assiduamente, una curiosità vitale legata ad ogni autore, dai classici ai contemporanei, presente sempre ad ogni spettacolo che andava in scena in ciascun teatro di Napoli, dal centro alla periferia, ma anche di altre città d’Italia.

Napoli e Positano i suoi principali luoghi del cuore. La prima è la città d’origine, la seconda il suo vero mondo interiore con tutta la bellezza paesaggistica a cui erano legati nomi di artisti, di attori, attrici, registi, autori, i tanti amici che hanno amato poi Positano attraverso i suoi racconti.

 

Liberarti dalla vita che avevi programmato per affrontare la vita che ti aspetta

7 agosto ore 19,30   

 

In via Pasitea – ingresso Anfiteatro Piazza dei Racconti

ANTEPRIMA FESTIVAL

con il duo musicale

acCosta acCosta

Michele Colonna e Nino Apreda

Acccoglierà il pubblico del festival con le melodie tipiche della tradizione napoletana

 

 

7 agosto ore 20,45   

LAB

presenta

Antonella Morea

in

LA ROSSA

Omaggio a Milva

di Gianmarco Cesario

con

Martina Carpi

Raccontare un personaggio eclettico come Milva, una delle poche artiste italiane che è riuscita a coniugare classe, cultura e gusto popolare, non è facile, e ancor meno lo è raccontare la Milva donna. Così, per questo appassionato omaggio, abbiamo deciso dare parola alle sue canzoni, ai poeti dei quali si è circondata, di cui il suo repertorio è ricco. Un viaggio attraverso la sua storia artistica ed umana che intende sottolineare il valore assoluto della sua arte, che attraverso la sua straordinaria forza interpretativa ha reso familiari al pubblico la creatività di Alda Merini come di Bertolt Brecht, di Astor Piazzolla come di Franco Battiato, ed ancora Giuseppe Marotta e Edith Piaf, senza dimenticare le icone pop degli anni ’60, come il nostro Don Backy e il duo Sonny & CHer.  Per fare ciò abbiamo scelto due meravigliose donne che interpreteranno la sua molteplice versatilità, l’attrice Martina Carpi, che ha respirato la sua stessa aria al Piccolo Teatro di Milano, e Antonella Morea, una voce che riesce a dare ancora una volta vita alle note delle sue immortali canzoni.

a seguire

CERIMONIA DI CONSEGNA

PREMIO ANNIBALE RUCCELLO

A

MILVA

Con la seguente motivazione:

Appassionata ed elegante interprete di un’idea rivoluzionaria e sofisticata della scena e dello spettacolo, un’idea in cui – in sintonia con le complesse trasformazioni sociali del secondo novecento – è possibile cogliere ora le suggestioni del teatro impegnato, dalla cifra iconoclasta, ora quelle della canzone popolare che non teme la linea melodica tradizionale. Un’idea dell’artista – quella incarnata da Milva – ancora attuale, che ci restituisce, in maniera esplosiva e prorompente, una visione emancipata e internazionale del talento creativo, dell’abnegazione professionale e delle infinite potenzialità espressive che ne sono conseguenza.

 

LA GIURIA del premio è composta dai seguenti giornalisti: GIULIO BAFFI (La Repubblica) MORENO CERQUETELLI, STEFANO DE STEFANO (Corriere del Mezzogiorno) TITTA FIORE (Il Mattino)  DIEGO PAURA (Roma)

                                                                                              

ALBO D’ORO

2002  Enzo Moscato 2013  Leopoldo Mastelloni
2003  Isa Danieli 2014  Enzo Vetrano e Stefano Randisi
2004  Fausto Paravidino 2015  Giuliana De Sio
2005  Fausto Russo Alesi 2016  Mario Martone
2006  Compagnia Elicantropo 2017  Lina Sastri
2010  Michele De Lucia, 2018  Gianfelice Imparato
2011  Spiro Scimone 2019  Renato Carpentieri
2012  Peppino Mazzotta 2020  Mariano Rigillo

 

È ormai consolidata tradizione affidare l’ideazione e la realizzazione del Premio ad un artista italiano di acclarata fama. Quest’anno è caduta la scelta su Gaetano Di Riso che ha appositamente realizzato un dipinto dal titolo La mano di quel Dio che sarà ritirato dalla figlia di Milva, la signora Martina Corgnati.

Cenni biografici su GAETANO DI RISO

E’ nato a Lettere (NA) nel 1949, vive e lavora a Vico Equense. Si diploma in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Insegnante Istituto d’Arte. La prima personale è del 1970. Nel 1988 è invitato alla “Biennale del Sud” (Accade­mia di Belle Arti di Napoli e Castello di Gambatesa, Campobasso) e alla xv edizione del “Premio Sulmona” (AQ). Del 1990 è la personale “Paesaggio con rovine” presso “Arte & Im­age” a Napoli. Intorno al 1991 emerge nella sua pittura un motivo iconografico nuovo, che ripropone il mito del­l’iden­tità originaria dell’uomo e della natura. Nei dipinti della personale “del cielo e della terra” del 1994, all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, la storia dell’uomo e della natura appare consegnata al silenzio di un’az­zurra lontananza: il silenzio del nulla di cui parla il Poeta, ma anche quello che accompagna e conclude l’e­sperienza di un’o­pera d’arte. Nel 1996 partecipa alla rassegna “Misure uniche – Aspects de la peinture italien­ne contemporaine” (Lyon, Lisbona, Bruxelles, Grenoble) e con la personale “Voli” è presente al “Chiostro di S. Fran­cesco” in Ravello (SA). Nel 1997, per il “Progetto arte 2”, gli si dedica una serata presso la libre­ria Guida di Napoli. Nello stesso anno par­tecipa alla rassegna “Il progetto dell’Essenza”, che parte dal Museo Sursoch di Beirut e si conclude nel 1998 ad Ankara. Nelle opere di questi anni l’immagine dell’uo­mo dialoga sempre più spesso con quella della città. Il mito delle origini s’associa ora intimamente con quello della civiltà, e si colora di qualche risonanza utopica. Ma l’utopia è innanzi tutto nel fascino di un microcosmo dipinto, immobile e sospeso nella natura come in una culla d’azzurro, in una pittura cioè che riscopre la speranza della vita specchiandosi in se stessa. Seguono, tra il 1998 e il 1999, altre rassegne d’arte, tra cui “Passeggiata Ita­liana” (Yemen e Australia) e “Linee dell’arte Italiana degli Anni Novanta” (Serbia, Romania, Croazia). Nel 2001 partecipa alle rassegne d’arte “Insorgenza del Classico”, Villa Campolieto – Ercolano (NA) e “Vele d’Artista”, Napoli. Nel 2002 è presente alla rassegna “Noi”, Istituto Francese di Napoli, Città Del Vaticano, Morconi (BN). Nel 2003 una personale “L’angelo ferito” presso Le Pain Quotidien – Arte Contemporanea – Roma. 2005, 05-05-05 CAVALLI Palazzo Reale, Sala Dorica – Napoli e MIA Museo Ippodromo Agnano, Napoli, 2007 “I paesaggi delle forme” Galleria Sottocornonove, Milano. Nel 2021 realizza “Il nostro tempo migliore” un progetto installazione alla Fondazione Banco Napoli.

 

 

8 agosto ore 20,45   

Compagnia Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo

presenta

LUPARELLA

ovvero FOTO DI BORDELLO CON NANA’

testo e interpretazione di  Enzo Moscato

musiche Donamos   costumi Tata Barbalato     organizzazione Claudio Affinito

 

Lo spettacolo Luparella, ovvero Foto di Bordello con Nanà di Enzo Moscato nella sua prima stesura, sottoforma di breve monologo, è interpretato dallo stesso Moscato a metà degli anni Ottanta. Il 4 luglio del 1997 debutta a Ercolano, nell’ambito del Festival delle Ville Vesuviane, nell’interpretazione di Isa Danieli e con la regia di Moscato, poi, viene rimesso in scena nel 2002 al Teatro India di Roma e ri-allestito nel 2005 al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli. Nel settembre del 2002, in occasione della LIX Mostra del Cinema di Venezia, viene presentata la trasposizione cinematografica di Luparella, diretta da Giuseppe Bertolucci con le musiche di Pasquale Scialò. Di recente (febbraio 2010), al Teatro María Guerriero di Madrid, è stato realizzato un allestimento in versione spagnola; è di pochi giorni fa, il 23 maggio, invece, la messa in scena in lingua francese nell’ ambito della rassegna Tradurre/Trasmettere dedicata al teatro italiano, avvenuta presso il Theatre de l’Atalante di Parigi. Oggi, a oltre quindici anni da quel debutto, si ripropone lo spettacolo, affiancando alla straordinaria Isa Danieli, lo stesso autore, per una messa in scena ancora più ricca di fascino e magia.

«Protagonista della vicenda (o della Storia, o della Natura, che, come Leopardi avvertiva, sono spesso, a Napoli, la stessa, crudelissima cosa) è Nanà, l’anima candida e reietta, giovane vecchissima creatura al servizio “minuto” delle donne di un bordello arroccato sui “Quartieri Spagnoli”, nella Napoli, desolata e avvilita, dell’occupazione nazista, sul finire dell’estate del 1943. È Nanà, simbolo di una Napoli-risentimento e non da folclorica cartolina, voce e volto d’azione di riscatto, a fronte delle infinite bugie e menzogne su un popolo, consegnatoci da chi ce lo tramanda come inerte e infingardo, pagnottista e voltagabbana, a farsi, nella vicenda, l’artefice violenta d’un delitto, una specie di catarsi, improvvisa e sanguinaria, attuata a difesa di una vittima, di qualcuno più soggetto e più debole di lei: di Luparella, appunto: l’altro corpo-non corpo in scena, puro fantasma, evocazione di memoria, ombra fedele di Nanà nell’osceno e sboccato rosario dei martirii. Luparella, vecchia puttana dei casini, consumata dalle malattie e le paure. Soglia, pietosa e disumana, in bilico continuo tra essere e non essere, speranza e perdizione, che muore nel dare alla luce, nel bordello spopolato perfino dalle sue “signorine”, un’anonima creatura, fatta venire al mondo dalla stessa incompetenza e passione di Nanà, mentre che, sul letto, “in articulo mortis”, la vecchia prostituta viene ancora oltraggiata dalla foga sessuale di un giovane nazista, salito alle stanze del casino, perché in cerca occasionale d’amore, o forse, d’ulteriore, occasionale sopraffazione a danno d’indifesi. La messa in scena […] tende a marcare fortemente le valenze squisitamente linguistico-fantastiche del testo, che sulla scena, diventa quasi un canto continuo, una sorta d’appassionato “lied” tedesco-partenopeo, veicolante l’essenza d’universo, cosmo, della realtà di Napoli, qualcosa di non provincialistico o locale, pur usando fino in fondo l’arcinoto e teatralissimo suo idioma.»

Enzo Moscato

 

9 agosto ore 20,00   

Il Teatro Nel Baule

UFFICIO PAROLE SMARRITE

scritto e diretto da Sebastiano Coticelli e Simona Di Maio

 

con

Sebastiano Coticelli       Carla Guardascione

Scene di Simona Guarino

Foto di Andrea Alfano

 

C’è chi perde la pazienza, chi il treno, chi gli occhiali, l’ombrello, la strada…e c’è anche qualcun altro che perde le parole. E dove vanno a finire tutte le parole perdute? All’ufficio parole smarrite, dove uno strano e impolverato personaggio tra scatole e libri, aspetta da anni che qualcuno le reclami. Finalmente un giorno, bussano alla porta… E’ qualcuno che ha perso una parola importante in un giorno importante, ritrovarla però non sarà così semplice…

Una storia che ha diversi momenti interattivi: sono i bambini a riempire le scatole di parole che gli attori utilizzano durante la narrazione e al termine, come regalo, ogni bambino donerà̀ una parola importante, da non perdere mai, all’ufficio parole smarrite.

 

10 agosto ore 20,45

L’Associazione Musicant

presenta

NINO

(dedicato all’amico magico Nino Rota)

Con

Lalla Esposito

al pianoforte Antonio Ottaviano

Nino Rota, uno dei più grandi compositori del novecento, “l’amico magico”, come amava definirlo Fellini. L’incontro della sua musica con poeti come Amurri, Morante, Wertmuller, Suso Cecchi D’Amico, Testoni, Bonagura, Galdieri. Poche e preziose parole per le sue melodie essenziali e semplici, canzoni popolari e ironiche, dolcemente sentimentali, napoletane. Canzoni per il cinema che indagano i nostri sogni e ne fabbricano altri. La sua magica musica è regalata a noi con leggerezza. Il filo sottile che unisce la magia delle sue note è il materializzarsi dei personaggi dei film che hanno incontrato l’abbraccio della sua musica. Ed ecco che inevitabilmente ci apparirà la figurina di Cabiria perduta nelle sue notti, ma anche la dolce e malinconica Gelsomina o il Tunin di film d’amore e d’anarchia, che disperato racconta la sua inevitabile decisione di assassinare il Duce, i fantasmi femminili che appartengono al sogno di Guido, protagonista di 8 e 1/2 e ancora le luci e le ombre della Dolce vita, le voci del borgo di Amarcord ma anche le note di un Oscar negato al grande Rota, quelle del Padrino e la parentesi di grande televisione con il Giannino di Giamburrasca. Tutte queste anime sognanti parleranno e canteranno la musica senza tempo come in un sogno impalpabile, ma che ti resta dentro per sempre, dell’amico magico “Nino”. Note di regia Una donna, ma forse un’anima, ma forse un sogno, appare con la sua valigia piena dei suoi piccoli oggetti, strumenti per rendere il sogno in qualche modo più reale. Ad attenderla un musicista che la prenderà per mano e attraverso le note realizzeranno il loro scopo comune: incontrare l’amico magico. Tutto avverrà senza interruzione tra parole recitate e musica come soffiando su una girandola che dopo aver vibrato per l’effetto del vento, torna al punto di partenza per incominciare a vibrare ancora una volta. Compiuto il sogno, le note andranno ad essere sempre più deboli, la valigia della donna riaccoglierà il suo contenuto e in quel dormiveglia, in quel dolce attimo tra la veglia e il sonno, saranno già spariti, pronti per diventare di nuovo vento, energia per nuove girandole. Note musicali Già nei secoli precedenti, molti compositori, con la cosiddetta musica a programma, provarono ad associare opere musicali ad immagini precise; il Novecento offre, attraverso il cinema, la grande opportunità di realizzare in pieno quelli che prima erano solo tentativi, e musicisti come Nino Rota offrono al cinema la prova inconfutabile che è possibile creare dei binomi inscindibili tra musica e immagini. “L’amico magico” ha creato delle melodie che erano le uniche possibili da abbinare alle immagini dei film per cui furono create, con l’immenso talento di interpretare ed arricchire, fissandoli in “note”, i sogni visionari di registi come Fellini o Francis Ford Coppola.

Al termine dello spettacolo

Cerimonia di consegna

PREMIO PISTRICE – CITTA’ DI POSITANO

IX Edizione

al regista

ALESSANDRO D’ALATRI

con la seguente motivazione:

Una carriera in continua evoluzione, che lo vede affrontare con disinvoltura la regia teatrale, come quella dietro la macchina da presa, per il piccolo ed il grande schermo.  È sicuramente notevole la sua empatia artistica con autori napoletani, come il grande Eduardo De Filippo in teatro o il contemporaneo Maurizio De Giovanni, le cui serie televisive tratte da “I Bastardi dii Pizzofalcone” e, soprattutto, “Il commissario Ricciardi” riescono a restituire allo spettatore le atmosfere evocate dai romanzi, pur se mediate da una visione artistica personale, che ne esalta l’eleganza e la profondità.

 

Anche il Premio Pistrice – Città di Positano quest’anno è stato affidato all’artista ceramista Marina Contento

 

Cenni Biografici

Marina Contento è un’artista ceramista impegnata da anni a proseguire la tradizione secolare dell’arte presepiale napoletana. Le sue opere sono state esposte al MANN nel 2019 in occasione dell’installazione del Presepe Continuum, al Quirinale, alla Certosa di San Martino e alla Fondazione Banco Napoli a Chieti.

 

Albo d’oro

2013 Antonella Morea

2014 Mariano Rigillo

2015 Lucio Allocca

2016 Massimo Andrei

2017 Paolo Graziosi

2018 Maurizio De Giovanni

2019 Michele De Lucia (per la fine del secondo mandato come sindaco di Positano)

2020 Gabriele Russo e Daniele Russo