Accordi, trattative ma soprattutto polemiche sono state alimentate in questi giorni di inizio estate, caldissima, infuocata.
Nascono e muoiono pseudo Comitati di quartiere, associazioni, comitati cittadini che agitano le acque di un mare per ora calmo grazie ad un ripascimento di cui tutti parlano senza competenza. I cittadini, il popolo dove sono? Tutti in queste organizzazioni di protesta? Chissà?
Disposizioni di Capitaneria e Amministrazione comunale informano solo a mezzo stampa, senza alcun confronto con la cittadinanza, che il litorale cittadino a fine lavori di ripascimento, tra la scogliera sottostante la sede dell’Asl di Via leucosia e quella del Lido Colombo sarà sistemato in tempi brevissimi per questa estate 2021, nel migliore dei modi, sia per la fruizione degli stabilimenti balneari che per le spiagge libere attrezzate.
Bene, ad oggi risulta che siano stati stabiliti “confini” e limiti in base a piantine concordate tra balneatori ed enti preposti che garantiscano la sicurezza e soprattutto la vigilanza, per ora inesistente.
Accade che nel giro di poche settimane in seguito alla protesta di associazioni varie, che certo non rappresentano la cittadinanza o almeno la maggioranza di cittadini salernitani, ma movimenti di futuri candidati al consiglio comunale in una campagna elettorale ancora non iniziata ma alle porte, arriva il cambio di disposizioni che prevedono eliminazione dei confini , delimitazioni più esteticamente piacevoli, meno invasive , ma pur sempre definite come “limiti”.
Passeggiando sulla battigia, che tra i cinque e gli otto metri deve per norma consentire il passaggio dei bagnanti ovunque in città, in provincia e altrove, tra palme, corde, pali e ristrutturazioni variegate delle prime delimitazioni previste, arrivano i primi assalti di ciurme serali e notturne che invadono gli spazi privati o meglio gestiti e dati in concessione agli stabilimenti balneari.
Gruppi di bagnanti utilizzano in modo improprio sedie, lettini, servizi, e tra loro i più felici sono i cani che scorrazzano ovunque. Anche loro giustamente hanno diritto ad uno spazio libero, che in questa città non esiste per gli amici a quattro zampe, se non in recinti piccoli lontani e abbandonati.
Ma cos’è la libertà? Un’invasione di campo? Un libero arbitrio, privo di regole oltre che di confini? Questa città, Salerno non è Rimini, dove si alternano eleganti chalet numerati tra uno spazio libero ed uno privatizzato o gestito da cooperative, nel rispetto civile di regole e limiti.
Qui l’inciviltà regna sovrana, si protesta solo per gli steccati divisori e non per aver eliminato quasi del tutto le spiagge libere.
Tutti hanno diritto a vivere il mare e non solo i tesserati degli stabilimenti o i proprietari di imbarcazioni, o no?
Concessioni che prima non c’erano improvvisamente si espandono non in larghezza ( visto che la spiaggia è notevolmente cresciuta) ma in lunghezza. E questo è forse un esproprio? Nessuna associazione, nessun Comitato protesta? Come mai? Ecco la città del silenzio dopo le polemiche. Hanno vinto i polemici, hanno perso i balneatori? Forse hanno perso i cittadini meno consapevoli, coloro che in silenzio subiscono decisioni altrui, dall’una e dall’altra parte di un territorio in balia del primo che alza la voce senza seguito. I cittadini hanno tutti diritto alla protesta ma nel rispetto del lavoro altrui, che sia privato o pubblico, hanno diritto a servizi e garanzie non certo alla confusione e al disorientamento continuo. La tutela del territorio dovrebbe essere il principio comune di pubblico e privato, non una guerra di confine. Quando verrà il turno dell’ascolto? Quando potremmo dire che questa città rispetta minoranze e maggioranze dei suoi abitanti, interpretando il bisogno reale dei suoi cittadini? Ora tutti esultano per la promozione in serie “A “e tutto il resto non conta.
Se la religione per Karl Marx era l’oppio dei popoli ora lo è il calcio e tutto il resto è nulla.
Gilda Ricci