Un numero imprecisato di calciatori del Monza (dai 5 agli 8) si è recato dopo l’allenamento del lunedì al Casinò di Lugano trascorrendo la serata nella città della Svizzera Italiana.
Subito l’Ats Monza Brianza ha emanato un provvedimento che mette in quarantena i calciatori, in ossequio a quanto prevede la normativa che prescrive una quarantena di 5 giorni per chi va e torna dalla Svizzera per motivi che non siano di salute o di lavoro (i frontalieri ad esempio). I giocatori in questione salteranno sicuramente la trasferta di Salerno e forse anche la successiva partita in casa contro il Lecce, entrambe le gare 2 big match.
Il club brianzolo sta valutando la possibilità di fare ricorso contro il provvedimento.
” “L’AC Monza ha appreso dagli organi di stampa che lunedì pomeriggio, al termine dell’allenamento, alcuni calciatori si sono recati al Casinò di Lugano – si legge nel testo -. Non è vietato recarsi in Svizzera; è però stata senz’altro una leggerezza averlo fatto in questo periodo”. “I predetti calciatori intendevano trascorrere insieme qualche ora libera del pomeriggio – prosegue la nota -. Hanno peccato di ingenuità e hanno riconosciuto l’errore“.L’AC Monza ha prontamente comunicato l’ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria locale di riferimento e continua a osservare il protocollo anti Covid-19 della Figc, che prevede che i calciatori possano svolgere le loro attività sottoponendosi a tamponi periodici”, recita ancora il comunicato del club brianzolo.
La gara di Salerno però è alle porte, e, come riferisce il Corriere dello Sport, sulla vicenda, dalla telecamere di Telecolore, è intervenuto anche il dottor Arcangelo Saggese Tozzi, direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica nonché coordinatore di tutte le attività legate all’emergenza Covid sul territorio: “In questo momento formalmente non abbiamo il problema, quando lo avremo troveremo una soluzione. Siamo in collegamento con l’Ats Brianza, che ha la competenza sulla questione. Quando e se il problema si porrà su Salerno, vedremo come affrontarlo. Non è solo una questione di sanità pubblica, ma di controllo della popolazione, di spostamenti. È una questione più ampia”.