“Se Salerno avesse il porto”, secondo un antico adagio, sarebbe un’eccellenza insuperabile. Di porti ora Salerno ne ha tre ma ancora è soffocata da una cattiva amministrazione della cosa pubblica che soffoca ogni possibilità di eccellenza. A malincuore, perciò, il Codacons denuncia un altro disastro ambientale dovuto all’inciviltà di qualcuno e all’incuria da parte della pubblica amministrazione. Sappiamo che non sarà l’ultimo eppure si rimane sbigottiti a scoprire che, a pochi passi dallo Stadio Arechi e dalla meravigliosa Marina d’Arechi si è consumato l’ennesimo delitto ambientale.
L’avvocato Matteo Marchetti, su segnalazione dell’avvocato Antonio Borrasi, ha documentato le angosciose immagini pubblicate su Facebook e diffuse a mezzo stampa. Dichiara il segretario nazionale del Codacons: «Il Codacons ha diffidato formalmente il sindaco Vincenzo Napoli e ha denunciato l’accaduto alla Procura della Repubblica. Stando alla nuova normativa, qui siamo di fronte al reato di disastro ambientale».
D’altronde, l’area è pervasa da una puzza nauseabonda: come testimoniato dall’avvocato Marchetti, l’aria è irrespirabile, intrisa del classico fetore del percolato e del marcio, insieme con l’acrore dell’olio per motori e vernici.
«Il paesaggio appare collinare ma non c’è niente di naturale. Si tratta di rifiuti interrati – continua l’avvocato Marchetti – su cui la natura ha provato ad avere la meglio, inglobandoli; è chiara a tutti la gravità della situazione».
«Invito tutti i cittadini – conclude l’avvocato Marchetti – a segnalare alla nostra associazione le situazioni di degrado a cui assistono all’indirizzo email codacons.campania@gmail.com. Garantiremo l’anonimato a chi lo vorrà e daremo spazio a tutti perché abbiamo a cuore le persone: l’esperienza associativa ci insegna che il bene collettivo può essere tutelato solo grazie alla voce dei singoli. Dal canto nostro, faremo l’impossibile per il bene della nostra terra e non tollereremo più il lassismo né la scarsa attenzione della pubblica amministrazione sui problemi della gente».