“E come giga e arpa, in tempra tesa di molte corde, fa dolce tintinnio a tal da cui la nota non è intesa, così da’ lumi che lì m’apparinno s’accogliea per la croce una melode che mi rapiva, sanza intender l’inno”. Attraverso questi versi del canto XIV del Paradiso, nei quali Dante spiega cos’è la musica e l’emozione che rapisce chiunque ascolti una melodia, il Professor Alberto Granese, già Ordinario di Letteratura Italiana all’Università di Salerno, uno dei più grandi ed eccellenti dantisti italiani, ha sottolineato la fondamentale importanza della musica e della poesia nel percorso dantesco durante l’incontro “Musica e Poesia nel Paradiso di Dante”, organizzato su piattaforma dall’associazione culturale “La Congrega Letteraria” di Vietri sul Mare, diretta artisticamente da Alfonso Vincenzo Mauro e dal Professor Antonio Gazia, con il sostegno dell’Amministrazione Comunale di Vietri sul Mare nelle persone del Sindaco, Giovanni De Simone, e dell’Assessore alla Cultura, il dottor Antonello Capozzolo, che ha partecipato all’incontro. La Professoressa Rosa Giulio, Ordinaria di Letteratura Italiana presso l’Università di Salerno, che ha introdotto la Lectio Magistralis del professor Granese, ha annunciato la presentazione del nuovo libro del dantista salernitano “La coscienza metaletteraria di Dante: rifrazioni strutturali della Comedia”, edito da Edisud:” Un libro che dà un taglio diverso all’ermeneutica dantesca : sarà presentato nel mese di giugno durante la nuova edizione della rassegna letteraria “Salerno Festival Letteratura”. Il professor Granese ha spiegato l’architettura generale di tutto il poema e le ragioni strutturali che lo fondano, soffermandosi sul ruolo fondamentale assegnato alla musica:” Dante, in linea con la tradizione platonica, quando sta per entrare nelle sfere paradisiache sente una grande musica: l’armonia musicale delle sfere celesti. La coscienza metaletteraria di Dante consiste nel comprendere che gli elementi fondamentali del Poema dovevano essere rappresentati dalla musica, dal canto, dalla danza: elementi che servono per creare una compensazione tra le grandi disquisizioni teologiche, che si trovano nel Paradiso, e la narrazione”. Anche la luce è un elemento importante per Dante:” Egli vede la luce, la luminosità, una luce puramente intellettiva: il “Lumen Gloriae” il cui fascio luminoso proviene direttamente da Dio. E’ lungo questo fascio luminoso, puramente spirituale, che Dante inizia il suo “Itinerarium mentis in Deum”. Quando Dante si avvicina ai cieli superiori, non vede le sagome fisiche come le aveva viste nell’Inferno e nel Purgatorio, ma vede solo delle sfere luminose che girano intorno a se stesse, come quando incontra Giustiniano. Ogni movimento che fanno le anime penate è un movimento circolare: la circolarità, che è segno della perfezione assoluta, è un altro elemento fondamentale del Poema”. Il professor Granese ha spiegato che nella Divina Commedia vanno sempre distinti due aspetti fondamentali: ” L’elemento terreno e l’elemento mistico” e che :” Il viaggio di Dante attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, non è il viaggio di un personaggio singolo, ma di tutta l’umanità; una specie di purificazione di tutta l’umanità”. (Pubblicato su “Il Quotidiano del Sud” edizione di Salerno).
Aniello Palumbo