“ L’emergenza Covid ha spinto in alto la generosità degli italiani, il senso di solidarietà verso il prossimo: sono più di sei su dieci gli italiani che dichiarano di essere stati donatori o sostenitori di cause benefiche. La percentuale di coloro che hanno effettuato una donazione ad una organizzazione no profit per una causa solidale, è passata dal 21% del 2019 al 28% del 2020 . Cresce ogni giorno il numero degli italiani che prendono in considerazione l’idea di donare qualcosa a chi ne ha più bisogno con un lascito testamentario: parliamo del 3% della popolazione, ma è un buon segnale tenuto conto che l’Italia è fanalino di coda in Europa, insieme alla Francia e alla Spagna, per quanto concerne la propensione a scrivere le volontà testamentarie. Nel Regno Unito si arriva al 40% e molti sono i lasciti solidali. E’ quindi una piccola rivoluzione culturale”. A rendere noti i risultati di una ricerca recente secondo la quale sono aumentate in Italia le donazioni e i lasciti solidali in favore di associazioni del terzo settore e di enti che svolgono attività no profit., è stata la dottoressa rotariana, Claudia Petraglia, Notaio, Consigliere nazionale del Notariato e Consigliere del Consiglio notarile di Salerno, protagonista dell’incontro organizzato su piattaforma dal “Rotary Club Salerno Nord dei Due Principati”, presieduto dal dottor Carmelo Orsi e dal Rotaract Campus, presieduto dal dottor Vincenzo Maria Adinolfi, in collaborazione con i Club Rotary: Salerno Duomo (presidente Alberto Cerracchio); Salerno Est ( Dino Bruno); Salerno Picentia ( Antonio Vicidomini); Salerno a.f.1949 (Rocco Pietrofeso) e con il Club Rotaract Salerno Duomo, presieduto dalla dottoressa Claudia Cerracchio. Il Notaio Claudia Petraglia, socia del “Rotary Club Salerno Nord dei Due Principati”, ha ricordato che la solidarietà rappresenta uno dei valori fondanti del Rotary:” L’umanità che c’è in ciascuno di noi ci spinge a tendere una mano a chi ha più bisogno: un gesto di solidarietà restituisce sempre più di quanto abbiamo dato. Il benessere di chi è intorno a noi, non può che tradursi in un maggiore benessere collettivo”. E’ importante, secondo il notaio Claudia Petraglia, favorire e promuovere la cultura della solidarietà attraverso l’utilizzo dei testamenti. solidali: “ Prima del Covid si immaginava che il testamento solidale fosse appannaggio solo di persone sole: senza figli, senza persone care a cui lasciare il proprio patrimonio. Grazie al lavoro di tanti operatori del terzo settore che conoscono il bisogno e si sono prodigati con campagne di sensibilizzazione, si è capito che chiunque può destinare una parte dei propri beni ad un progetto di grande rilevanza sociale che condivide: può dirigere la propria solidarietà verso organizzazioni che si occupano del contrasto alla povertà, alla lotta alla fame nel mondo, della ricerca scientifica, della salvaguardia dell’ambiente o dei diritti umani”. Il Notaio Petraglia ha spiegato le varie forme di testamento che comunque è uno strumento molto semplice:” E’ un atto personale, non delegabile, sempre revocabile: l’ultimo testamento annulla i precedenti”. Naturalmente i testamenti solidali non ledono i diritti, intoccabili, degli eredi legittimari:” Ai figli, al coniuge e in mancanza di figli agli ascendenti (i nonni), comunque sono riservate delle quote che non possono essere incluse nel lascito solidale. I fratelli e i nipoti, eredi legittimi, non hanno nessuna quota di riserva”. La dottoressa Petraglia ha spiegato che tra i lasciti solidali prevalgono le somme in danaro: “ma ci sono anche donazioni di titoli, azioni, fondi d’investimento, beni mobili, e immobili, gioielli, opere d’arte”. Sui lasciti solidali non si pagano imposte di donazione e di successione: ” Il lascito solidale è a disposizione, nella sua interezza, dell’Ente che lo riceve”. Ad introdurre il notaio Petraglia, è stato l’avvocato Andrea Tanga che ha presentato i risultati di un’indagine che dimostra quanto sia forte la volontà della gente di donare:” Il 20% degli Over 50 ha dichiarato di voler fare un lascito solidale, all’interno del proprio testamento, ad associazioni di volontariato. Si è anche moltiplicato lo strumento della donazione attraverso le piattaforme informatiche. Il Covid, paradossalmente, ci ha reso più poveri, ma più altruisti”. (Foto di Francesco Dente). (Pubblicato su “Il Quotidiano del Sud” edizione di Salerno).
Aniello Palumbo