De Rosa (Smet): “Idrogeno è il futuro. Al Governo chiediamo pochi progetti ma buoni”

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Due ore di confronto rigorosamente online, all’interno di un parterre di ospiti nutrito e che abbraccia a 360 gradi tutto il settore della Logistica e Trasporti. Sono stati tanti e di alto profilo i contenuti sviluppati all’interno del webinar “Idrogeno, dalle parole ai fatti”, organizzato da FORUMAutoMotive e disponibile, in versione integrale, sulla pagina Facebook di Smet. Tra gli ospiti anche Domenico De Rosa, Ceo di Smet Logistics e Presidente della Commissione Autostrade del Mare di Alis.

Idrogeno, la scelta coraggiosa di investire in tecnologie vergini come LNG (gas naturale) in tempi dove andava di moda solo ed esclusivamente il gasolio, ma anche infrastrutture, gli investimenti necessari nel settore grazie al Recovery Plan e il ruolo, fondamentale, dei Trasporti durante l’emergenza Covid. I temi sono stati diversi, ma tutti legati da un unico collante: cosa ci attende per il 2021?

“Il 2020 è stato un anno che dovremo ricordare molto bene – avverte De Rosa – perché ci ha permesso di analizzare criticamente un po’ tutto il nostro andamento. Tutti noi che abbiamo responsabilità d’impresa abbiamo analizzato la nostra parte interna, il nostro staff, e lo abbiamo valorizzato, protetto. Ci ha consegnato delle specifiche importanti per il futuro, tra cui anche l’idrogeno come parte fondamentale di un processo di rinnovamento. Sostenibilità significa rispetto per un pianeta che abbiamo preso in prestito dai nostri figli”.

Un messaggio chiaro anche verso il Governo, qualsiasi cosa accada a livello politico nelle prossime settimane.

“In Italia viviamo quotidianamente l’esperienza di chi vede aprire 100mila progetti ma poi non ne porta nessuno a compimento. Il nostro messaggio alle autorità è quello invece di creare pochi cantieri ma poi terminarli. L’autotrasporto è, sarà ed è stata un’attività essenziale per il Paese. Quello che chiediamo è il rispetto per quello che abbiamo fatto nel periodo Covid ma soprattutto investire in termini infrastrutturali in modo tale che non sia il trasporto estero a venire in Italia ma quello italiano ad andare all’estero”.

Capitolo centrale è stato quello di creare nuove visioni su un mondo che introduca, in maniera stabile, economica ed ecosostenibile le nuove tecnologie di motori all’idrogeno.

“Siamo alla 3a generazione dei motori all’idrogeno. La Hyundai è maestra. Altrove hanno un’esperienza che qui in Europa è ancora sconosciuta ma in altre parti del mondo sono molto più avanti di noi. Noi guardiamo a quelle parti del mondo, dove la mentalità dell’idrogeno è molto più avanti. I vantaggi sono tanti. I tempi di rifornimento sono molto rapidi. La tecnologia dell’idrogeno è molto efficiente dal punto di vista del consumo. Anche i costi sono attraenti. Va visto però l’insieme dell’ecosistema idrogeno che è fondamentale per chi, come i trasportatori, hanno bisogno di essere sempre molto efficienti”.

Innovare non è cosa da poco. Smet ha però investito da sempre per le migliorie, sia in campo di ottimizzazioni delle tratte, con l’uso massimo dell’intermodalità, sia investendo in nuove tecnologie. Ma la strada deve essere comune.

“Circa 6 anni fa, noi di Smet abbiamo abbracciato la tecnologia LNG – continua De Rosa – E lo abbiamo fatto accettando anche un costo superiore rispetto al diesel non curandoci dell’economicità. E nonostante questi azzardi coraggiosi, oggi riusciamo a movimentare sulle navi oltre 3000 veicoli alla settimana. In italia congiungiamo in maniera diretta 16 treni la settimana, oltre l’Europa. Nel 2021-2023 intensificazione dell’intermodalità sempre più spinta. Lo abbiamo fatto perché nel nostro Dna industriale vi è sempre stata una spinta verso la sostenibilità della mobilità. Lo abbiamo fatto sul concetto dell’intermodalità, quando mio padre Luigi e l’armatore Grimaldi iniziarono, nell’oramai lontano 1995, una pluridecennale collaborazione che oggi porta l’Italia ad essere un’eccellenza. È chiaro che guardiamo anche noi con favore all’idrogeno ma vorremmo anche domandare ai produttori qual è il loro impegno attuale  rispetto a quello che è un investimento poderoso rispetto al mercato in proiezione? Non basta solo essere innovativi, serve l’elemento dell’accessibilità ai nuovi prodotti. La nostra richiesta è che i costruttori siano garanti di un’effettiva accessibilità per gli operatori come la Smet. È vero, vogliamo essere sempre pionieri verso la sostenibilità ma è necessario che ci sia una moltitudine di imprese che seguano questo andamento per permettere che le infrastrutture si evolvano e che la politica sia attenta a questi argomenti. La sostenibilità non deve essere solo quella ambientale. Per le imprese deve esserci anche una sostenibilità economica e pensiamo che siano anche i costruttori a dover vedere il business dell’innovazione come sostenibile”.