“Mentre la solidarietà è il principio di pianificazione sociale che permette ai diseguali di diventare eguali, la fraternità è quello che consente agli eguali di essere persone diverse”. E’ questo il concetto di fratellanza secondo il quale tutti sono cittadini del mondo con uguali diritti e doveri, nuovo paradigma per risolvere i problemi attuali dell’umanità, che è espresso nella terza enciclica di Papa Francesco, “Fratelli Tutti”, scritta nel suo ottavo anno di pontificato, diffusa alla cristianità il tre ottobre, sulla tomba di San Francesco. “Una delle pagine più belle ed epocali della Chiesa Cattolica, nella quale Papa Francesco prova a dire cosa significa oggi restare umani in questa società, come premessa indispensabile per la felicità e la salvezza”, ha spiegato Don Tonino Palmese, professore di teologia e Vicario Arcivescovile della Diocesi di Napoli per il Settore Carità e Giustizia, che è stato ospite del “Rotary Club Salerno a.f.1949”, presieduto dal dottor Rocco Pietrofeso, durante la serata intitolata “Natale, Fratelli Tutti” ispirata dall’enciclica di Papa Francesco, dedicata alla “Festa degli Auguri” del Club rotariano che quest’anno è stata celebrata su piattaforma. Il Dottor Rocco Pietrofeso nel suo discorso natalizio ha ricordato i valori che animano i rotariani, tra i quali quello del dono: “Donare è simbolo di amore verso il prossimo, soprattutto se più fragile e sfortunato”. In quest’ottica il “Rotary Club Salerno 1949”, insieme al “Rotaract Club Salerno”, presieduto dalla dottoressa Lidia Concilio, e all’Interact Club Salerno presieduto da Matteo Viviani, ha acquistato dei doni natalizi da consegnare, a cura dei giovani rotariani, ai bambini delle famiglie bisognose del territorio alle quali vengono distribuiti generi alimentari nell’ambito del progetto, “Adotta una famiglia”.
Don Tonino Palmese ha spiegato che nell’enciclica Papa Francesco offre una lettura di carattere multidisciplinare sulla questione umanità:” La riflessione che ci offre Papa Francesco è totalmente radicata sul Vangelo e sul Concilio Vaticano II. L’icona evangelica che presenta all’Umanità e alla Chiesa è la parabola del buon samaritano. Per conoscere Dio bisogna conoscere l’uomo che diventa finalmente umano, perché se è disumano non può conoscere Dio”. Don Tonino ha spiegato che nel Vangelo emerge forte il dato che non è possibile essere credenti se non siamo stati prima creduti da un Dio che ci ama:” Si è credenti solo quando abbiamo sperimentato la bellezza della possibilità di essere stati creduti da Dio attraverso un riconoscimento esistenziale così profondo da farci assomigliare a Lui”. Don Tonino ha anche spiegato che la fratellanza è fondata su due pilastri:” Quello del dialogo e della cultura dell’incontro e quello del conflitto e della riconciliazione: dobbiamo creare luoghi e momenti di perdono”. Alla serata ha partecipato il Governatore del Distretto Rotary 2100, il professor Massimo Franco. (Pubblicato su “Il Quotidiano del Sud” edizione di Salerno).
Aniello Palumbo