”La processione del Bambinello che fa il giro della casa, il cenone della Vigilia cominciato subito dopo il discorso televisivo del Presidente della Repubblica. Il salone della casa tutto illuminato, in un angolo le luci intermittenti che illuminano un bellissimo albero di Natale. In un altro angolo il presepio, ricco di sughero assemblato con tutto intorno muschio a volontà. Intorno al tavolo, coperto da un panno verde, tutti seduti con la carte del Mercante in Fiera o con le cartelle e il canestro della Tombola, al centro l’alzatina con susamielli e struffoli. Pochi minuti prima della mezzanotte tutti con i bicchieri di vetro del “servizio buono”, i bambini già pronti con cappottino e cappellino di lana per uscire sul balcone a vedere i botti, il capo famiglia con la bottiglia di champagne per “spilà”, si deve sentire il botto del sughero, serve per allontanare gli spiriti del male. Lo scambio dei doni. Una famiglia felice, in un’Italia felice per un Natale felice, il nostro Natale” E’ questo il Natale che quasi tutte le famiglie salernitane vivevano negli anni sessanta, un Natale di una Salerno più intima e privata che è stato raccontato dal socio rotariano Adolfo Gravagnuolo che ha letto alcuni brani del suo libro “Salernitanità. Racconti sparsi”, che racconta il suo amore per la nostra città, durante la tradizionale “Festa degli Auguri” del “Rotary Club Salerno Est”, presieduta dal dottor Dino Bruno, organizzata quest’anno su piattaforma. “Un Natale insolito, senza strette di mani, senza abbracci. Un Natale difficile, carico di preoccupazioni, che però può essere occasione di riflessione per tutti i problemi che affliggono il mondo e che noi rotariani cerchiamo quotidianamente di affrontare e risolvere attraverso il nostro Service che è il legame che ci unisce”.
Don Marco Raimondo, parroco della Parrocchia dei Santi Felice e Giovanni Battista in Pastorano e Socio Onorario del Club, ha approfondito il significato del Natale:” E’ la gioia dell’incontro, anche se su piattaforma. Un Natale più forte, più vero seppur tra disagi e privazioni, come ha detto Papa Francesco. Don Tonino Bello diceva che il Natale è “l’augurio di acuire la nostra sensibilità”: una sensibilità che nasce dal condividere una fragilità che ha accomunato tutti. Una sensibilità che ci consente di ascoltare il passo degli ultimi”. Hanno partecipato alla serata i Past Governor Gennaro Esposito e Marcello Fasano, l’istruttore Distrettuale Antonio Brando, il Presidente del “Club Rotaract Salerno Est”, Michele Landi, tutti i presidenti dei Club Rotary della città e il Delegato della Fellowship degli Scout, Fabrizio Moscati.
Aniello Palumbo