Coraggio Salerno, l’assemblea pubblica.

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Domenica 6 dicembre 2020, a partire dalle ore 9:00, si è tenuta online la prima conferenza stampa di presentazione di Coraggio Salerno, moderata da Alessandro Faggiano dell’Ufficio Stampa e con la partecipazione dei portavoce Lucia Capriglione e Matteo Zagaria.

Alessandro Faggiano, introduce la conferenza partendo dall’incredibile risultato dell’Assemblea Pubblica, tenutasi sempre online, sabato 5 dicembre, dalle ore 15:00 alle ore 18:00: oltre 200 partecipanti.

“Considerando che sulla piattaforma online si sono connessi più di 120 partecipanti e la diretta streaming è stata seguita da più di 60 persone, circa 200 cittadine e cittadini salernitani hanno voluto partecipare all’Assemblea Pubblica di lancio di Coraggio Salerno. Un risultato sperato ma inaspettato, vista anche la modalità del tutto sperimentale dell’assemblea online”, spiega Faggiano.

“La giornata dell’Assemblea Pubblica è stata davvero emozionante; quello cha ha colpito è stata sicuramente la varietà e la trasversalità delle presenze e degli interventi, avendo portato a casa il primo risultato di essere riusciti a dare voce ad un mondo salernitano che raramente riesce ad esprimersi”, sottolinea Matteo Zagaria, 27 anni, con alle spalle già 15 anni di esperienza associativa e di attività nel sociale, ad oggi anche impegnato nella “Brigata Unità di Strada”, che si occupa dall’inizio dell’emergenza Covid di assistere le famiglie e le persone più colpite a causa di fragilità sociali pregresse.

“Nell’Assemblea Pubblica di ieri ho sicuramente imparato qualcosa”, spiega Lucia Capriglione, 53 anni, da sempre punto di riferimento nell’attivismo sociale salernitano, conosciuta soprattutto per le sue battaglie intraprese per e dal referendum 2011 per l’acqua pubblica. “Educare significa tirar fuori, ed è quello che stiamo facendo, ri-educandoci alla partecipazione, perché ieri abbiamo tirato fuori sogni comuni e diffusi tra la cittadinanza salernitana, come la voglia di costruire spazi dove poter incontrarsi, discutere, curare il bello e la cultura della comunità; insomma la città bella c’è e dobbiamo tirarla fuori”. Un fermento che sta emergendo ripetutamente dalle tante mobilitazioni di queste settimane nella città di Salerno, come ricorda ancora Lucia Capriglione.

Alla domanda sulle possibili criticità di un fronte politico molto variegato, la Capriglione risponde senza alcun dubbio sull’importanza della non omologazione in un soggetto politico. “Le criticità ci saranno sempre, ma parto dal presupposto che la diversità è ricchezza; serve certamente umiltà e tanta capacità di dialogo, rinunciando ai pregiudizi e preconcetti che possono esserci verso le diverse provenienze dei propri percorsi. Essere tutti uguali e omogenei non porta all’efficienza assoluta, bensì al nulla; la comunità non è fatta di elite”, sostiene la Capriglione.

“Si tratta di un processo orizzontale e democratico in costante trasformazione, la criticità starà quindi nella gestione e nel coordinamento, ma sta proprio qui il coraggio, nell’arduo compito di far convivere tra loro tutti i punti di vista e tutte le varie anime del progetto, per far sì che Coraggio Salerno sia una casa comune per chiunque voglia affacciarsi in questo percorso”, sottolinea ancora Matteo Zagaria.

 

Ma quali sono le prime proposte emerse dall’Assemblea Pubblica?

“Si è parlato appunto di proposte sulla città e di quartieri come Sant’Eustachio, Rioni Collinari, Centro Storico, in cui è necessario organizzarsi, partendo innanzitutto da un’analisi approfondita per individuare i fattori mancanti rispetto alle attuali condizioni di vita” spiega Zagaria, sottolineando che nel corso dell’assemblea “sono emersi numerosi contributi riguardanti proprio le modalità su come osservare i tanti aspetti del territorio urbano da angolature diverse e dettagliate, magari finora sconosciute, e questo è stato possibile proprio grazie alla variegata presenza di realtà attive sul territorio salernitano”.

 

D’altronde questi sono stati i giorni di primo contatto con le persone, ai quali seguiranno percorsi molto più pratici, partendo dall’apertura di gruppi macro-settoriali che si occupino dello studio e dell’elaborazione delle proposte da realizzare sulla città.

“Le proposte sono state tante, dalla questione partecipazione alla conversione ecologica, dalla cultura alla sanità”, aggiunge Lucia Capriglione, che spiega il percorso che seguirà dai gruppi di lavoro che si aprono ufficialmente oggi, domenica 6 dicembre, che dovranno occuparsi proprio di capire come “tornare nei quartieri, una volta finita anche la fase acuta dell’emergenza, per raccogliere i bisogni e le criticità su cui lavorare prioritariamente e con capacità progettuale e programmatica”.