Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca chiede al Governo un lockdown nazionale e specifica che in ogni caso “la Campania si muoverà in questa direzione a brevissimo”.
“I dati attuali sul contagio – dice – rendono inefficace ogni tipo di provvedimento parziale.
È necessario chiudere tutto, fatte salve le categorie che producono e movimentano beni essenziali (industria, agricoltura, edilizia, agro-alimentare, trasporti). E’ indispensabile bloccare la mobilità tra regioni e intercomunale. Non si vede francamente quale efficacia possano avere in questo contesto misure limitate. In ogni caso la Campania si muoverà in questa direzione a brevissimo”. (ANSA).
Ma le proteste sono arrivate già prima delle dichiarazioni del governatore, questa notte un gruppo di imprenditori e di commercianti, un centinaio di persone ha protestato vivacemente tra il lungomare Caracciolo e via Santa Lucia (ripresi in video dall’ex calciatore ed ora commentatore di Sky Daniele Adani), iniziativa data dall’Associazione Noi Consumatori di Angelo Pisani e da Gigi Lista l’Insorgente.
Cassa integrazione immediata, blocco dei fitti in caso di chiusura, riduzione del 50% dei fitti fino a fine pandemia, sospensione di tasse, contributi e iva, sospensione del pagamenti delle utenze.
Sono queste le richieste principali dei circa mille imprenditori partenopei, titolari di bar, ristoranti, gelaterie, pub, negozi etc. che, attraverso l’associazione Noi Consumatori, guidata dall’avvocato Angelo Pisani,”rappresenteranno negli inviti in mediazione al governo e alle Regioni, prima di notificare gli atti di citazione in tribunale per chiedere indennizzo economico in base all’articolo 2045″.
“Le partite Iva di Napoli, ieri sera, hanno manifestato pacificamente, ben consapevoli del difficile momento sanitario ma anche economico. Volenterosi di aiutare il sistema sanitario, poiché sembrano essere gli unici responsabili del contagio, hanno dato la propria disponibilità a chiudere per 30 giorni – spiega l’avvocato Pisani in una nota – Tuttavia hanno chiesto tutela per i propri dipendenti, già provati economicamente dalla precedente cassa integrazione, e per loro stessi. L’obiettivo è salvare il sistema sanitario ma avere la possibilità di riaprire, anche dopo trenta giorni di chiusura totale. “Siamo vicini al presidente della Regione e chiediamo che si facciano tramite a livello nazionale delle nostre richieste di sostegno – affermano gli imprenditori – Se si dovessero verificare le condizioni precedenti chiediamo una programmazione della chiusura di tutti gli esercizi. In caso contrario, si continua a rimanere aperti”.
Una protesta nata sui social. Tutto è partito dalla pagina Facebook “Gigi lista – L’insorgente”. Grazie al tam tam social, si sono radunate per strada un centinaio di persone
Un centinaio di commercianti poi, a Salerno, esasperati dalle ultime ordinanze che dispongono coprifuoco e chiusura anticipata degli esercizi commerciali, sono scesi in piazza per protestare.
Dopo Napoli, ieri sera, anche a Salerno scattano dunque le proteste. Dopo essere stati in piazza Amendola, si sono riversati su via Roma bloccando il traffico. Una delegazione vorrebbe essere ricevuta dal sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli. Intanto le forze dell’ordine stanno pattugliando la zona per evitare disordini. Tra gli slogan esposti ‘La politica uccide più del Covid’ e ‘Uniti per non fallire’. (ANSA).