Maxi sequestro da parte dell’ufficio delle Dogane di Salerno e del locale comando provinciale che hanno scoperto, all’interno del porto, oltre mezzo milione di mascherine protettive non a norma.
I prodotti irregolari, trovati all’interno di un container proveniente dalla Cina, erano destinati ad una società di commercio all’ingrosso laziale; lo smercio è stato però impedito dall’intervento delle Fiamme Gialle della seconda compagnia di Salerno.
Considerata la natura della merce in ingresso dichiarata dal mittente, i militari hanno quindi concordato con i funzionari antifrode dell’ufficio Dogane il blocco delle operazioni di scarico, così da procedere al materiale controllo fisico dei prodotti.
Sono state in questo modo rinvenute, durante l’ispezione, centinaia di scatole contenenti mascherine protettive modello “FFP2” che, a prima vista, sembravano del tutto a norma, essendo munite del previsto marchio “CE”, obbligatorio per la commercializzazione e l’utilizzo nel territorio dell’Unione Europea.
I successivi approfondimenti ed un più attento esame della documentazione esibita, hanno però portato i militari ed i funzionari doganali a scoprire la falsità della marcatura “CE” apposta.
L’attestazione di conformità, alla quale è subordinata l’applicazione del marchio comunitario, infatti, era stata, sì, rilasciata dal competente organismo europeo (il cosiddetto ente “notificato”), ma quest’ultimo aveva espresso quel parere positivo con riferimento ad una partita di mascherine chirurgiche. Si trattava, quindi, di dispositivi del tutto diversi da quelli bloccati in dogana. (ANSA).