Ravello Festival, Alessio Vlad direttore artistico.

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La Fondazione Ravello, dopo una attenta valutazione delle qualificate manifestazioni di interesse pervenute, ha scelto Alessio Vlad quale Direttore Artistico della 68esima edizione del Ravello Festival. Il Maestro, ravellese d’adozione, già direttore artistico della sezione musicale del festival dal 2016 al 2018 e legato per storia personale e familiare alla Città della Musica e alla Costiera Amalfitana, avrà il compito di riportare la musica nel “Giardino di Klingsor” e far ripartire la programmazione artistica della Fondazione dopo l’emergenza Covid.

Reduce dal successo del Wagner Day dello scorso 26 maggio, di fatto, prima tappa di questa ripartenza, messa in campo dalla Fondazione Ravello, dalla Regione Campania e dal Comune di Ravello, la nomina di Vlad è un altro tassello verso il ritorno ad una normalità necessaria per il rilancio della cultura ma anche del turismo a Ravello, in Costiera Amalfitana e in Campania.

 

Biografia

Alessio Vlad

 

Nato a Roma. Dopo gli studi di composizione e direzione d’orchestra al Conservatorio e all’Accademia di Santa Cecilia con Guido Turchi e Franco Ferrara, è stato allievo e poi collaboratore di Leonard Bernstein.
Compositore, direttore d’orchestra e organizzatore musicale, è direttore artistico del Teatro dell’Opera di Roma dal Gennaio 2010.

È stato direttore Artistico del Teatro Donizetti di Bergamo, direttore artistico del Teatro Carlo Felice di Genova, direttore Artistico del Teatro delle Muse di Ancona, direttore Artistico del Teatro di San Carlo di Napoli, consulente musicale del Festival dei Due Mondi di Spoleto, direttore artistico della Rete Lirica delle Marche. È stato inoltre consulente e direttore musicale nella prima stagione della Royal Opera House dell’Oman e direttore artistico per la musica del Festival di Ravello tra il 2016 e 2018.

Fondazioni dove ha avviato e realizzato collaborazioni e coproduzioni oltre che con i principali Teatri Italiani, con alcuni dei maggiori Teatri europei e americani come, tra gli altri, il Metropolitan di New York, la Lyric Opera di Chicago, il Teatro dell’Opera di Los Angeles, la Royal Opera House di Londra il Teatro dell’Opera Bastille di Parigi, il Teatro di Chatelet di Parigi, il Teatro Real di Madrid, i Festival di Salisburgo e Glybdebourne.

Durante la sua direzione artistica i Teatri di Genova, Ancona,  Napoli  e Roma sono stati insigniti di sette Premi Abbiati,  assegnati dall’Associazione dei Critici Italiani, per altrettanti spettacoli: “Death in Venice”  (direttore Bruno Bartoletti, regia di Pierluigi Pizzi) e “Don Carlos” (direttore Mark Elder, regia di Hugo de Ana) il Teatro di Genova, “Elegy for Young Lovers” (direttore Lothar Koenigs, regia di Pierluigi Pizzi) i Teatri di Ancona e Napoli, “The Bassarids” (direttore Stephan Soltesz, regia di Mario Martone,)  “Benvenuto Cellini” (direttore Roberto Abbado, regia di Terry Gilliam,) “La Damnation de Faust” (direttore Daniele Gatti, regia Damiano Michieletto) e “Billy Budd” (direttore James Conlon , regia Deborah Warner) il Teatro dell’Opera di Roma.

Da segnalare la collaborazione, al Teatro dell’Opera di Roma, con Riccardo Muti per otto produzioni (Moise et Pharaon, Nabucco, Macbeth, Attila, Simon Boccanegra, I due Foscari, Ernani e Manon Lescaut) e per due tournée al Festival di Salisburgo e in Giappone, con Daniele Gatti (Tristano e Isotta, La Damnation de Faust, Rigoletto, Les Vepres Siciliennes e I Capuleti e i Montecchi) e il debutto di Sofia Coppola nella regia d’opera con Traviata e i costumi di Valentino.

Da segnalare, inoltre, la collaborazione tra il Festival di Spoleto e il Teatro dell’Opera di Los Angeles per il debutto nella regia d’opera di Woody Allen (Gianni Schicchi) e l’assegnazione del “Premio Cultura di Gestione 2019” (promosso da Federculture, Agis e Alleanza delle Cooperative Italiane Turismo e Beni Culturali) alla Rete Lirica delle Marche.

Al Carlo Felice di Genova, al San Carlo e all’Opera di Roma sono da ricordare le collaborazioni con artisti come William Kentridge e Ai Wei-Wei e coreografi come Maurice Bejart e Roland Petit.

Come direttore d’orchestra ha diretto concerti ed opere in Europa ed America collaborando, tra le altre, con istituzioni ed orchestre come la Schleswig-Holstein Philarmonie, la Philarmonie der Nationen, i Dresden Philarmoniker, la Weimar Staatskapelle, l’Orchestre Capitole di Toulouse, la Filarmonica Enescu di Bucarest, l’Orchestra Nazionale della RAI, l’Orchestra Sinfonica di Israele, la Toronto Philarmonia. Ha inciso repertorio classico e barocco con l’Orchestra da Camera di Santa Cecilia (Vivaldi, Pergolesi, Puccini e Catalani) e collaborato con compositori come Luciano Berio, Hans Werner Henze, Nino Rota oltre che con Leonard Bernstein.

Come compositore per il Teatro ed il Cinema ha lavorato, tra gli altri, con registi come Bernardo Bertolucci (“L’Assedio”, Globo d’Oro per la migliore colonna sonora del 1999), e Franco Zeffirelli (“Sei Personaggi in Cerca d’Autore” di Pirandello in Italia e al National Theatre di Londra, “Storia di una Capinera”, “Jane Eyre”, “Un Thè con Mussolini”, “Callas Forever” e “Omaggio a Roma”). Da ricordare anche la collaborazione con Cristina Comencini (“La fine è Nota”, “Và dove ti porta il Cuore”) e Giorgio Ferrara (“Tosca e altre Due”, “Memoires” di Goldoni-Strehler al Teatro di Montparnasse a Parigi e alla Biennale di Venezia).
Recentemente La Toronto Philarmonia gli ha tributato un omaggio con un concerto in cui sono state eseguite tutte le musiche che Vlad ha scritto per Zeffirelli come recenti sono la commissione ed esecuzione di una Sonata per Pianoforte per il Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, uno spettacolo di teatro musicale al Teatro Franko di Kiev e il progetto per una nuova creazione del Balletto di San Josè (USA).
Le sue composizioni sono incise dalla EMI.

 

Alessio Vlad e Ravello

Il legame affettivo con Ravello nasce a metà degli anni settanta, periodo in cui Roman Vlad assume la direzione artistica del Festival Wagneriano e comincia a frequentare il luogo che in seguito lo vedrà operare tra i fondatori della “Città della Musica”.

Nel 1991, per incarico della Provincia di Salerno che con delibera di Consiglio Provinciale proclama Ravello “Città della Musica”, assume la direzione artistica del progetto ideando “I concerti di Mezzanotte”, dando impulso alla formazione dell’orchestra giovanile “Ravello città della musica” e istituendo importanti corsi di formazione musicale in collaborazione con L’Accademia Chigiana e la Scuola di Musica di Fiesole.

Nell’ambito del progetto Ravello “Città della Musica”, si rende promotore di numerose iniziative come il gemellaggio tra Ravello e il Festival di Bayreuth, occasione nella quale fu concessa a Wolfgang Wagner, nipote del compositore e direttore artistico del Festival, la cittadinanza onoraria di Ravello.

Nel 1997, nell’ambito di una importante produzione televisiva RAI/SACIS, cura l’edizione del Parsifal di Wagner che vede protagonisti a Ravello Placido Domingo e l’Orchestra del Kirov diretta da Valerij Gergiev con la regia di Tony Palmer.

Nel 2003, anno della costituzione della Fondazione Ravello, entra a far parte del Consiglio di Indirizzo e assume la direzione artistica della sezione “Tendenze” curandone, fino al 2006, la programmazione musicale con importanti eventi anche di danza (da sottolineare la presenza del Béjart Ballet) e di jazz che per la prima volta è stato programmato nel cartellone del Festival con il concerto che ha visto protagonisti Wayne Shorter, Herbie Hancock, Dave Holland e Brian Blade.

Nel 2016 viene nominato direttore artistico per la musica del Ravello Festival. Nei tre anni dell’incarico impone il Festival all’attenzione della stampa e del pubblico affermandone la vocazione wagneriana ed internazionale, promuovendo rapporti con i maggiori festival europei, come quello di Salisburgo, ed invitando, senza dimenticare il rapporto e la valorizzazione delle forze operanti sul territorio come la Filarmonica Salernitana, alcune delle maggiori personalità dello spettacolo nazionale ed internazionale (molte per la prima volta in Campania) ad esibirsi sui palcoscenici di Ravello come, tra gli altri, Esa-Pekka Salonen, Valerij Gergiev, Yuri Temirkanov, Teodor Currentzis , Kent Nagano, James Conlon, Adam Fischer, Ivan Fischer, Myung-Wun Chung, Tugan Sokhiev, Lahav Shani, Martha Argerich, Philip Glass (che a Ravello con un concerto ha festeggiato i suoi ottanta anni), Donald Runnicles, Jeffrey Tate, Jérémie Rhorer, Antonio Florio, Andrea Lucchesini, Tim Robbins, Denis Krief. Tra l’altro il concerto che Teodor Currentzis ha tenuto a Ravello è stato indicato dal Giornale della Musica tra i primi dieci migliori concerti effettuati in Europa in tutto il 2017.