Ancora un giorno di ordinaria follia nel carcere di Fuorni a Salerno. Un detenuto di nazionalità africana ha aggredito tre agenti della polizia penitenziaria. E’ accaduto tutto intorno alle 14 mentre detenuti rientravano dall’ora d’aria in cortile.
“Ennesima follia e violenza in carcere a Salerno” denuncia la Segreteria Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe – “un detenuto straniero senza apparenti motivi, ha preso a pugni un Assistente della Polizia Penitenziaria in servizio”, spiega il segretario nazionale Sappe della Campania Emilia Fattorello. “L’intervento di altri poliziotti ha evitato peggiori conseguenze al collega colpito, nel frattempo colto da shock per i violenti colpi subiti, ma altri baschi azzurri sono rimasti contusi. Il detenuto autore dell’insano gesto per il passato sembra essere stato in osservazione per disturbi mentali. Non è la prima volta che la casa circondariale salernitana sia teatro di spiacevoli episodi.
“Esprimo la mia solidarietà ai tre agenti della Polizia Penitenziaria di Salerno rimasti feriti a seguito di un’aggressione nel carcere di Fuorni”. Lo dichiara in una nota il Questore della Camera e parlamentare salernitano di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli: “Siamo di fronte all’ennesimo vile atto compiuto da un detenuto extracomunitario ai danni di chi, nonostante le difficoltà, continua a svolgere il proprio dovere garantendo il rispetto della legge in carcere. I detenuti di nazionalità straniera – dichiara Cirielli – dovrebbero scontare la pena nelle prigioni dei loro Paesi di provenienza. Da tempo, il Governo Pd-M5S parla di accordi con queste Nazioni che, però, non sono stati mai portati a termine. Il ministro della giustizia Alfonso Bonafede si svegli ed affronti subito la questione ascoltando, in primis, gli accorati appelli che, ormai ogni giorno, arrivano dai sindacati del Corpo della Polizia Penitenziaria per ottenere il rafforzamento degli organici, l’abolizione della vigilanza dinamica e l’utilizzo dei taser da parte degli agenti per alzare i livelli di sicurezza nelle carceri italiane”.