A distanza di un mese dalla sospensione delle attività didattiche l’Ic Picentia, dopo aver somministrato un questionario di rilevazione sulla dotazione informatica e di gradimento sulla sperimentazione della didattica a distanza, ha disposto l’assegnazione, in comodato d’uso gratuito, di pc portatili alle famiglie che ne sono sprovviste per garantire a tutti gli alunni la possibilità di proseguire le attività didattiche.
Per procedere in modo più rapido, in attuazione delle direttive ministeriali, a partire da venerdì scorso sono stati consegnati agli alunni della Secondaria e a quelli delle ultime due classi delle Primaria – con particolare riguardo agli allievi che sono datati di soli telefonini cellulari e a quelli con Bisogni educativi speciali (Bes) – 48 notebook già in dotazione alla scuola, nelle more dell’espletamento della procedura di acquisto di nuovi dispositivi possibile anche grazie a un finanziamento da privati.
La Automar spa, società di logistica con sede in Pontecagnano Faiano, oltre ad aver confermato anche per l’anno in corso il finanziamento di 23 mila euro per il progetto “Benessere a scuola” (l’istituto rientra fra le 27 scuole italiane che beneficiano di contributo da privati) ha disposto l’acquisto nell’immediato di pc e tablet, per una spesa complessiva di 10 mila euro, al fine di sostenere la didattica a distanza, in particolare per far fronte alle esigenze degli alunni provenienti da famiglie meno abbienti. «Grazie a questo finanziamento fortemente voluto dal direttore della Automar Spa, la dottoressa Giuliana Brucato – commenta la dirigente scolastica Ginevra de Majo – che ringraziamo a nome di tutta la comunità scolastica, e ai finanziamenti ministeriali, a breve sarà predisposta un’ulteriore consegna per non lasciare indietro nessuno e coprire le esigenze di tutti gli allievi senza computer, e, possibilmente, di quelli della scuola Secondaria che utilizzano un solo device condividendolo con più fratelli. Un importante risultato raggiunto grazie alla sinergia di scuola, famiglie e il generoso contributo di un’azienda privata. La scuola non si ferma, anzi si conferma un presidio di equità e di coesione sociale».