E’ un giorno molto triste per dirigenza, atleti, staff tecnico, sanitario ed amministrativo della Givova Scafati.
Un’intera società è sinceramente affranta, profondamente addolorata per la scomparsa dell’ingegnere Michele Izzo, figura storica della pallacanestro scafatese.
Problemi di salute l’hanno strappato anzitempo all’amore e all’affetto di tutti i suoi cari e di coloro che gravitavano intorno al movimento cestistico scafatese, che piangono all’unisono la sua dipartita e ne commemorano il ricordo.
Un ricordo dolcissimo di un vero e proprio emblema della pallacanestro gialloblù. Nato a Scafati il 29/05/1938, aveva infatti iniziato a giocare a pallacanestro nel lontano 1949, indossando in carriera sempre ed unicamente la canotta gialloblù scafatese. A soli 15 anni esordiva in serie C (1953) ed appendeva le scarpette al chiodo solo nel 1968, chiudendo la carriera nella duplice veste di giocatore e allenatore. Dal 1969 al 1995 è stato dirigente responsabile della società C. S. Scafatese, di cui nel 1995 diventava vicepresidente. Inoltre, per circa trent’anni ha ricoperto l’incarico di fiduciario CONI zonale e fino a poche settimane fa era seduto, come in ogni gara casalinga, nel parterre del PalaMangano per seguire e tifare la squadra per la quale ha dato davvero tutto, dedicandogli, nelle vesti di autore, addirittura un intero volume intitolato “La pallacanestro: una fede. Storia del basket scafatese”, che in tantissimi, a Scafati e non solo, custodiscono gelosamente nella propria libreria.
Insomma, una vita intera dedicata alla pallacanestro: un impegno sociale più che un divertimento, che gli è valso in vita l’amore, l’affetto e la gratitudine di chiunque abbia gravitato nel mondo della palla a spicchi scafatese, assumendo le vesti di una sorta di punto di riferimento, dal più giovane degli atleti al meno assiduo dei tifosi.
Il presidente Alessandro Rossano, il patron Nello Longobardi ed il titolare del main sponsor Givova, Giovanni Acanfora, affranti dal dolore, si uniscono al cordoglio della famiglia, partecipando alla commozione, profondamente addolorati per il grave lutto che ha colpito un intero ambiente, lasciando un vuoto infinito. Le sue qualità umane, prima che professionali, gli hanno permesso di guadagnare negli anni la stima e l’affetto di tutti coloro che hanno avuto il piacere ed il privilegio di conoscerlo ed ora faticano ad accettarne la scomparsa, ma che conservano, vivo più che mai, il ricordo di un uomo che ha segnato passi importanti della storia cestistica cittadina.