Nel silenzio della Vitale, la Campolongo Hospital Rari Nantes Salerno, sabato pomeriggio, cede contro il Posillipo, ma per dovere di cronaca raccontiamo ciò che è accaduto prima dell’incontro, quando si è scoperto che ad un giocatore del Posillipo è stata riscontrata una alterazione della temperatura. La circostanza ha portato allo slittamento della gara di quasi un’ora, ma poi il giudice di campo, d’accordo con la Federazione e sentito il medico sociale della squadra ospite ha deciso di far disputare ugualmente l’incontro. Inutile dire che già giocare a porte chiuse avrebbe portato un notevole svantaggio alla Rari, ma con quanto accaduto, il clima è diventato davvero surreale. La gara si è conclusa sul 9 a 7 per i rossoverdi, con una Rari Nantes distratta e troppo poco in palla e lontana da quella vista fino a oggi che ha portato i tifosi a sognare qualcosa in più della salvezza. Poca grinta, poca lucidità nei momenti salienti dell’incontro, e un po’ di sfortuna hanno dato campo libero ai ragazzini del Posillipo.
La sensazione che si sia giocato in un clima poco sereno, si è nettamente avuta anche dal tipo di arbitraggio, in alcuni frangenti decisamente sotto la media. La gara è stata comunque in equilibrio fino all’ultimo quarto, 1-0, 1-1, 3-4, 2-4 i parziali, e c’è sicuramente tanto rammarico per un incontro che in altre circostanze sarebbe stato nettamente alla portata di Scotti Galletta e compagni. Invece bisogna fare i conti con una sconfitta che fa decisamente male per come è arrivata, ma che deve spronare i ragazzi a dare ancora di più, perché l’obiettivo salvezza non è ancora in cassaforte. Adesso ci sarà una lunga pausa fino a mercoledì primo aprile, quando la Rari andrà a far visita al Quinto Genova. Sarà un periodo durante il quale mister Citro dovrà lavorare sodo con i suoi ragazzi, per riprendere il cammino interrotto questa sera, seppur in circostanze particolari.
Partita surreale – commenta mister Matteo Citro – decisa da giocate individuali nel finale. Il Posillipo ha avuto più fame, noi non siamo stati bravi a gestire mentalmente tutte le problematiche del pre gara e non siamo entrati mai veramente in partita”.