Esperienza collettiva di Musicoterapia, promossa da Legambiente Paestumanità e dall’Associazione partenopea Vox Alterna, oggi (tempio di Cecere ore 16/19) e domani (giardini del Museo Archeologico Nazionale dalle 10) per l’anteprima di Festambiente, prima edizione del festival dedicato al Paesaggio e Territorio del Comune di Capaccio, a cura di Paestumanità.
È la prima volta che in Italia si sperimenta il binomio Musicoterapia-Archeologia.
In programma oggi: esperienza laboratoriale in Musicoterapia, aperta a tutti e coordinata dalla dott.ssa Elena De Rosa; domani “Suoni dalla memoria”, riflessione condivisa con esperti sull’evento collettivo di oggi, dedicata anche alla costruzione di un’idea di pace.
Al convegno intervengono gli ideatori del progetto Massimo Fadda, educatore Salute mentale e tossicodipendenze ASL Napoli1 Centro, Arteterapeuta, ed Elena De Rosa, psicologa ASL Napoli 1 Centro, pres e fondatore Vox Alterna-Musicoterapia, cui saranno affidate anche le conclusioni; Marina Cipriani, dir Museo Archeologico Nazionale Paestum, Guelfo Margherita, psichiatra, Renato De Michele, pres AIREM, Mariarosaria Strollo e Bruno Gabriele, Cattedra Pedagogia sociale Università Federico II Napoli, Salvatore Esposito, presidente Mediterraneo sociale, Enrico Müller, pres Occhi Aperti, Angela Morrone, Conservatorio S. Pietro a Majella Napoli.
Info Elena De Rosa/ 339 17 15 407/ elena.derosa@gmail.com
Dopo i lavori di oggi e domani, l’appuntamento è, sempre a Paestum, dal 27 al 29 giugno nell’area archeologica e fuori le mura dell’antica città, con un ricco calendario di eventi.
Con questa inedita manifestazione, Paestumanità, azionariato ambientale di Legambiente, punta a raccogliere fondi per sostituire una proprietà collettiva di cittadini e associazioni alla proprietà privata dell’area archeologica di Paestum, interna alle mura.
La disciplina della Musicoterapia si fonda sugli aspetti scientifici della componente sonora della comunicazione. Viene utilizzata a scopi preventivi, terapeutici, riabilitativi, in ambito espressivo-artistico, sanitario, sociale, culturale, educativo. Il suono, prodotto e ascoltato, diventa elemento base dell’espressività. Stare insieme con i suoni sollecita ricordi di infanzia e memorie: la pulsazione dei tamburi e le vie dei flauti e dei metalli riconducono alla terra, all’aria. Un recupero che parla d’ amore e umanità, una lotta che parte dal cuore e raggiunge la vita della terra defraudata e ferita, ne culla ogni foglia, ramo, zolla. Una particolare cura cha fa bene al corpo, alla mente e all’anima e, allo stesso tempo, alla terra e alla sua storia.
L’esperienza pratica vuole sollecitare un’attivazione sonora di gruppo, che punta alla sensibilizzazione verso l’intrinseco valore virtuale, comunicativo e rituale dei suoni, favorita dal contatto diretto con contesti di notevole valore culturale e paesaggistico, quale quello appunto di Paestum, consentendo al pubblico presente di vivere una significativa esperienza “interattiva” e “non-verbale”, per esprimere liberamente vissuti e sensazioni, anche in una dimensione regressiva, facendo musica insieme naturalmente.