“Chiederò al Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti di portare il film ‘Terra Mia, non è un Paese per Santi’ nelle scuole. Per la proiezione e per dibattere di temi importanti”. Così Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato, durante la proiezione del film di Ambrogio Crespi.
Presso la Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama l’anteprima nazionale della pellicola da poco premiata alla 73° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Salerno come “miglior documentario”.
“Il film ‘Terra mia’ racconta – dice la Bernini – l’assenza dello Stato e poi la speranza, la vittoria dell’Italia migliore”.
La pellicola parte, infatti, dai fatti di malavita del Comune calabrese San Luca e racconta la risposta dello Stato alla piaga della criminalità organizzata, alla camorra, alla ndrangheta e alla mafia. Un racconto che ha la sua forza nella testimonianza degli ‘eroi normali’, di cittadini che fanno il loro dovere.
“E’giusto portare il film nelle scuole” ha rilanciato Gennaro Migliore, parlamentare di Italia Viva ed ex sottosegretario alla Giustizia. “La diffusione dovrebbe essere estesa – ha detto – anche su una scala più larga”. Il parlamentare ha poi elogiato l’esempio di Benedetto Zoccola, testimone di giustizia ed amministratore campano.
Per Piero De Luca, parlamentare Pd, il film racconta “la rivincita dello Stato, la speranza e la voglia di riscatto”. Sulla stessa lunghezza d’onda Isabella Rauti, vice capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia. “Nel lavoro c’è – ha detto la senatrice – la passione, l’entusiasmo ed il coraggio per far ripartire i territori”.
Alla prima con Benedetto Zoccola e Don Luigi Merola, protagonisti del film, anche Paola De Cesare, direttore artistico del Festival internazionale del Cinema di Salerno.
Il film è prodotto da Index Production srl e Proger S.p.A.
Tra gli altri protagonisti: Klaus Davi, la “preside coraggio” della scuola di San Luca Mimma Cacciatore, il giornalista d’inchiesta Michele Inserra, Gaetano Saffioti testimone di Giustizia, il comandante dei Carabinieri Cosimo Sframeli e poi ancora Luciana Careri, fidanzata del carabiniereCarmine Tripodi ucciso dall’Ndrangheta.