Viaggio a Bruxelles, nel cuore di quella Europa che già nel pensiero greco antico prende forma contrapponendosi alle terre dei popoli barbarici e che il Manifesto di Ventotene, redatto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi negli anni più bui della storia contemporanea, immagina come mondo di libertà e uguaglianza. È il riconoscimento che, attraverso il concorso “Adotta un filosofo “, la Fondazione Campania dei Festival ha voluto riservare a quei giovani che, nella scorsa primavera, rispondendo al suo appello, hanno mostrato, con la produzione di saggi e lavori multimediali, sensibilità e coscienza europea. Tra questi, Arianna Iorio, Annamaria Fidanza e Maria Teresa Sorrentino, allieve del quinto anno del Liceo classico “Marco Galdi” di Cava de’ Tirreni.
Una delegazione di 16 studenti, selezionati su 85 scuole campane partecipanti, ha raggiunto, dunque, la sede del Parlamento europeo di Bruxelles per un soggiorno studio dal 7 all’11 ottobre.
“Europa e Filosofia. Il pensiero, strumento di rilancio dell’Europa soggetto politico”. E’ il tema scelto per il progetto di formazione che il Professore Roberto Esposito, Ordinario della Scuola Normale Superiore di Pisa, ha trattato in una lectio magistralis di incomparabile spessore teoretico e storico.
Accompagnate dalla Dirigente scolastica, professoressa Maria Alfano, le studentesse hanno potuto, così, condividere con autorevoli personalità momenti di riflessione sulle istituzioni europee e sulla nascita dell’Unione assistendo anche ad una seduta plenaria del Parlamento.
Il progetto di formazione, ideato da Massimo Adinolfi, – lo ricordiamo – ha promosso, negli scorsi mesi, in tutte le scuole secondarie di secondo grado della Campania, un ciclo di lezioni affidate a studiosi di Filosofia per aiutare le nuove generazioni a tener viva la memoria della storia europea.
Ospite del Liceo “De Filippis Galdi” è stato il filosofo Ernesto Forcellino che, attraverso un sapiente excursus nella storia del pensiero occidentale, ha concluso che “Europa è coscienza dell’Europa e, in quanto tale, Europa non è possibile senza la relazione costante con l’altro, con le differenze”.