Applausi a scena aperta per il tris di serate posto agli archivi nell’ultimo fine settimana presso la Chiesa di Sant’Apollonia. Parliamo, ovviamente, della terza rassegna “Aspettando i Barbuti”. In scena, attraverso l’abilità e l’amore del regista Antonello De Rosa ed i laboratori di Scena Teatro, lo spettacolo “Esercizi di Stile di R. Queneau e gli omaggi a Viviani ed Eduardo: rispettivamente con “Giorno e Notte” e “Pari e Dispari” . “Ho il dovere di ringraziare ogni singolo spettatore – commenta Antonello De Rosa – per aver scelto, nel fine settimana appena posto agli archivi, il teatro dell’innovazione. Mi aspettavo il pienone ma non in questi termini. Tantissima gente ha dovuto fare dietro front perchè era impossibile aggiungere nuovi posti all’interno della Chiesa di Sant’Apollonia. Anche in questa settimana, Aspettando i Barbuti, si è conferma la rassegna più seguita. Parlo, ovviamente, di spettacoli e rassegne a pagamento”.
La rassegna si concluderà da venerdì 26 a domenica 28 alle ore 21, presentato da Scena Teatro Stage, con “Nozze di sangue” di F.G. Lorca. A partire da un evento di cronaca della sua Andalusia, García Lorca concepisce una tragedia classica in cui i contadini sono vittime di passioni dirompenti. Divengono corpi sofferenti in azione, archetipi di una cultura universale dominata dall’incapacità di comunicare e giungere alla comprensione dell’altro, a causa di quella potenza oscura che ognuno porta dentro di sé, subdola e irresistibile. Guidati da Antonello De Rosa, protagonisti sul palco: Carmen Amoroso, Michele Maffei, Carlo Simeoni, Teresa Massaro, Franca Guarino, Danilo Ercolini, Rossana Cantarella, Serena Urti, Nina Stimolo, Rosanna De Bonis, Lia De Blasio, Federica Di Lallo, Giulia Fierro, Camilla Esposito, Daniela Guercio, Luciano Natella, Manuel Chianese. “Chiudiamo con un vero e proprio dramma – conclude De Rosa – questa rassegna. Nozze di Sangue di Lorca, una mia riscrittura e messa in scena. Ringrazio nuovamente Salerno per questi 28 anni di carriera e sopratutto per questo seguito sempre più profondo”.