Giornata memorabile per i colori giallorossi della Campolongo Hospital Rari Nantes Salerno che finalmente agguanta il sogno della serie A1 sfuggito l’anno scorso. I giallorossi espugnano la piscina di Anzio battendo il Latina 12-11 dopo i rigori e guadagnano l’accesso alla massima serie. La gara è stata una vera battaglia, proprio come gara 1 giocata a Salerno, ma Scotti Galletta e compagni ci hanno messo non solo tecnica e agonismo, ma davvero il cuore. Pronti via 2-0 per il Latina, ma i giallorossi reagiscono subito e chiudono sotto di un solo gol 3-2. Le reti di Luongo e Gandini. Nella seconda frazione la Rari ingrana le marce alte e chiude in vantaggio per 4-2 coni gol di Luongo, doppietta di Cupic e Gandini. Nel terzo tempo era prevedibile il ritorno dei laziali, sostenuti da un pubblico caloroso, tra il quale hanno fatto la loro figura i tanti tifosi giunti da Salerno. Il tempo si chiude in parità 2-2 con i gol di Gandini e Parrilli. Nell’ultima frazione è un continuo capovolgimento di fronte con i portieri sugli scudi e le difese a rompere le velleità offensive. Purtroppo la Rari perde 2-1 il tempo (gol di Gallozzi) e la gara si chiude in parità. Si va ai rigori, una vera e propria lotteria che anche l’anno scorso ha visto la Rari piangere contro il Quinto. Segna Goretta per il Latina; Cupic pareggia; Gianni, il migliore dei padroni di casa, non fallisce; Luongo, invece, dopo averne segnati due in partita, sbaglia. A questo punto entra in scena il portierone Santini che para il tiro di La Penna; Gallozzi segna per la Rari; Tulli prende la traversa; il giovane Fortunato porta avanti la Rari e ancora Santini para il rigore decisivo a Di Rocco e la Rari può finalmente festeggiare con un bagno generale.
“Questi ragazzi hanno scritto storia, dopo quasi trent’anni abbiamo riportato la Rari Nantes in A1, in un’annata in cui non partivamo con i favori del pronostico, invece abbiamo dominato e meritato dall’inizio alla fine del campionato. Orgoglioso di loro!” il commento a caldo di un felicissimo e commosso mister Matteo Citro.