Appuntamenti di cultura e di fede scandiscono con le loro suggestioni l’avvicinarsi della Pasqua ad Amalfi.
Sabato 13 aprile alle ore 19.30 presso l’Antico Arsenale della Repubblica il primo, con il concerto “L’ardore e l’estasi. Jommelli e Pergolesi: protagonisti e capolavori della musica sacra della Napoli del ‘700”, eseguito dal Coro Exultate e dalla Fanzago Baroque Ensemble, diretti dal maestro Davide Troia.
Come da consuetudine lo Stabat Mater di Pergolesi, che riesce a rendere in maniera altissima il sentimento di dolente partecipazione di Maria alla morte del Figlio con una silenziosa e struggente contemplazione che però si apre infine alla speranza, fa da introduzione alla Settimana Santa ad Amalfi. Eseguito ella versione di Ratcliffe, per soprano e contralto accompagnati dal coro a 4 voci miste, archi e basso continuo. Il suggestivo excursus attraverso la musica sacra settecentesca partenopea si completa con l’esecuzione di tre mottetti dalle “Kleine Kirchenkompositionen” di Niccolò Jommelli, probabilmente il compositore più conosciuto e apprezzato in Europa della sua epoca: Haec est domus Domini, antifona a quattro voci in do maggiore, Diffusa est gratia graduale a quattro voci concertanti in sol maggiore, Locus iste graduale a cinque voci in do maggiore per coro e basso continuo. Ingresso gratuito
Dopo aver fatto da cassa armonica alle struggenti musiche di questo concerto promosso dal Comune di Amalfi – Assessorato alla cultura eventi, tradizioni e beni culturali retto da Enza Cobalto in collaborazione con la SCS Società Concerti Sorrento, le volte in pietra viva dell’Antico Arsenale ospiteranno una rappresentazione teatrale. Lunedì 15 aprile alle 19.30 andrà in scena “Processo a Gesù”, riadattamento dell’omonimo testo di Fabbri, a cura dell’associazione culturale Kaleidos e del Gruppo Attori x Caso. Un’indagine serrata ed emozionante su una società che aveva perso la speranza della salvezza, la fiducia nei propri valori, soprattutto la fiducia nella condivisione e nell’amore, rifugiandosi nell’individualismo e nell’edonismo. Un’epoca confusa nella quale l’uomo tanto più sente il disogno di Dio, quanto più se ne allontana. Anche a questo spettacolo l’ingresso è gratuito.
Venerdì 19 aprile il clou degli appuntamenti pasquali: la processione del Cristo Morto. Dopo il tramonto si rinnova il secolare appuntamento con una delle più sentite tradizioni religiose di Amalfi, perpetuata dalla Reale Arciconfraternita dell’Addolorata. La città si spegne e si illumina solo delle suggestive luci delle fiaccole e dei bracieri, accesi per accompagnare la processione notturna del cristo deposto dalla croce. C’è espressione di una spiritualità che lega al passato nelle file di incappucciati che avanzano facendo ala alla statua ottocentesca del Cristo. Un lungo cordone bianco, che attraversa il paese partendo dalla quella Cattedrale divisa da mille e più gradini dalla piazza sottostante. Lì si riversa un mare di gente in preghiera, per un grande e suggestivo rito di fede. Il lento incedere della processione è sottolineato dai battenti, che con le loro voci si fanno carico di cantare lo strazio per la morte del figlio della Madonna Addolorata, la cui statua accompagna quella del Cristo. L’accompagnamento vocale, unico ed impressionante, ha la sua colonna portante nei brani originali scritti dal compositore amalfitano Antonio Tirabassi. Canti che risvegliano nelle carni del popolo il dolore atroce della madre che segue il feretro del figlio unigenito. Un rito di fede, un rito suggestivo, un rito di intensa partecipazione e di singolare spettacolarità, che richiama ad Amalfi centinaia di persone.