«Piuttosto che la chiusura domenicale, si potrebbero studiare soluzioni alternative che non ledano i diritti dei lavoratori e che, al contempo, salvaguardino le attività commerciali, già in grossa difficoltà da ormai più di un decennio». Il segretario generale della Cisal Terziario Salerno, Giovanni Giudice, fa il punto sul disegno di legge – nato dall’intesa tra Movimento Cinque Stelle e Lega – che prevede la chiusura dei negozi e dei centri commerciali per la metà delle domeniche dell’anno.
«Come possono stare chiusi gli esercizi commerciali in giorni particolari come quelli festivi, nei quali, per molti, il volume di affari aumenta?» – si chiede il numero uno della Cisal Terziario – «I lavoratori devono riposare: è un diritto sacrosanto, sancito e garantito dalla Costituzione, dal codice civile, dalle leggi dello Stato e dal Contratto collettivo nazionale. Ciò che deve essere chiaro, però, è che la questione delle chiusure domenicali e quella del riposo dei dipendenti viaggiano su due binari separati. Il riposo settimanale non deve essere vincolato alla domenica: ovviamente, è chiaro che i lavoratori preferiscano il riposo nel fine settimana ma, ragionando tutti insieme, possono essere trovate delle soluzioni. Innanzitutto, con una migliore articolazione settimanale dei turni che riesca a coprire sette giorni. Questo, anche se dovrebbe essere superfluo specificarlo, non dovrebbe sicuramente implicare turni lavorativi di 12 ore a dipendente».
Nello specifico, secondo Giovanni Giudice, «con le chiusure domenicali dei centri commerciali, molti negozi perderebbero almeno un buon 70% del proprio volume d’affari dal momento che il grosso degli incassi di queste attività è relativo a questa parte della settimana».
«Non si può intervenire indiscriminatamente – conclude il segretario Giudice – Bisogna tenere in considerazione tutti i fattori e tutte le componenti e cercare, poi, di trovare la quadratura del cerchio».