Nel racconto del cambiamento l’ambiente ci sta per intero con annesse contraddizioni dell’Italian Way of Life. Perché l’Italia è il paese del “piccolo è bello” salvo, poi, moltiplicare i gigantismi architettonici, gli abusi quotidiani, le superfetazioni d’acchitto. E’ il paese della “qualità della vita” dimenticando, un attimo dopo, che Vita e Qualità sono abbinamenti facili ma non necessariamente scontati. Si può parlare di Qualità e Vita a Taranto oppure nella Campania dello “sgoverno” diffuso? E a Salerno con annessa provincia? La realtà è complessa, articolata.
La provincia di Salerno è quella dei 150 campanili troneggianti sulla conurbazione di frontiera dell’Agro nocerino piuttosto che su quello del Sele. Ma anche nel Valdiano, tacendo del Cilento del Parco, la qualità è spesso taciuta. Esibita, forse, e malsopportata. Qual è la qualità delle acque dei fiumi salernitani? Di quelli grandi e piccoli? Dei mille rivoli che passano mezzadrie rurali e sconquassi post-urbani? E l’aria? Il mare? La qualità, insomma, di quel che c’è. Salerno, di sicuro, non è l’incubo metropolitano di Napoli o delle pianure casertane dove “si è fatto il deserto e l’hanno chiamato sviluppo” ma è pur sempre il luogo dove si dimentica sovente che l’ambiente può diventare momento economico forte e collante sociale fondato sull’etica della legalità.
Gazzetta di Salerno, dunque, anche nel solco di storiche battaglie ambientaliste, ritiene che si debba riparlare di ambiente, ripartire da una grande bonifica di territori ma anche di comunità. A Serre o a Sardone, nella costiera amalfitana (dove di cattivo ambiente si può anche morire) piuttosto che nel Cilento c’è da riparlare di Vita e Qualità. Di ambiente! Senza passatismi o cubicoli museali ma nel vivo di regole e leggi, tutele e mutamenti dei territori da governare, regolare e trasformare in fonte di ricchezza senza usurare acque e suoli. Gazzetta di Salerno, dunque, sceglie di farlo scegliendosi – come punto di partenza – un interlocutore privilegiato.
Il Dr. Erminio Rinaldi, Sostituto Procuratore presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, si occupa da anni di reati ambientali.
Può considerarsi ormai memoria storica e coscienza critica di quel che c’è e di quello che “dovrebbe esserci”.
Parliamone dunque!
Senza giacobinismi ma nel vivo di processi riformatori che, in ogni caso, hanno da partire dall’impegno di tutti coloro (Magistrati, Forze dell’ordine, Amministratori, Imprenditori, insomma Cittadini) che hanno voglia di riparlare di ambiente a partire dai territori e dalle comunità.
Per meglio viverli. E meglio cambiarli!